Immigrati e integrazione

Aggiornata a luglio 2015 – a cura di Annamaria Licastro e Paola Moriondo

I materiali elencati sono in ordine decrescente per anno di pubblicazione e sono disponibili presso la Biblioteca del Gruppo Abele, negli orari e nelle modalità previste dal regolamento della Biblioteca. L’elenco proposto è relativo al materiale pubblicato tra il 2012 e il 2015 e non esaurisce quanto posseduto in biblioteca sul tema in oggetto. Ulteriori ricerche sono possibili sul nostro catalogo bibliografico. Sono anche presenti documenti scaricabili on line.

I percorsi tematici proposti sono i seguenti: 

Aspetti generali e teorici 

A cura del Centro Studi e Ricerche Idos, Roma – Italia. Dimensioni transcontinentali dell’immigrazione. I gruppi nazionali più numerosi tra percorsi di inserimento e legami con i paesi di origine, in Affari sociali internazionali, a. 3, n. 1-2 (2015), pp. 5-159
Nel panorama dell’immigrazione italiana, l’area romana gioca un ruolo di assoluto rilievo. Sono oltre 500mila i cittadini stranieri residenti nell’intera Città Metropolitana, pari a oltre un decimo del totale nazionale, dei quali oltre 350mila nel Comune di Roma Capitale. Le loro provenienze e caratteristiche sono tra le più diverse e, nell’insieme, attestano un insediamento sempre più stabile e radicato sul territorio. La ricerca descritta in questo numero monografico ha prescelto, per ciascun continente di origine dei migranti, le due collettività più numerose tra i residenti stranieri nel Comune di Roma Capitale, senza tener conto della distinzione tra cittadini comunitari e cittadini di paesi terzi: romeni e ucraini per l’Europa, egiziani e marocchini per l’Africa, filippini e bangladesi per l’Asia, peruviani ed ecuadoriani per l’America Latina. Di ciascun gruppo viene presentato un ritratto a tutto tondo, che unisce l’analisi dei dati statistici più aggiornati alla ricostruzione dell’evoluzione storica dell’insediamento, con specifica attenzione ai percorsi di inserimento sociale e lavorativo nell’area romana, messi a fuoco anche grazie all’ascolto di testimoni privilegiati rappresentanti delle collettività stesse. Il tutto, con una prospettiva di ampio respiro che, seppure centrata sul territorio romano, resta aperta tanto alla dimensione nazionale che all’esplorazione dei rapporti con i paesi di origine.

Vincenzo Cesareo, La sfida delle migrazioni, Vita e Pensiero, Milano, 2015
Il sociologo Vincenzo Cesareo affronta il fenomeno migratorio, sempre più intenso e articolato, con uno sguardo ampio e attento alla sua dimensione di sfida che coinvolge differenti attori (il migrante, il Paese di origine e il Paese di arrivo) e diversi ambiti (politico, sociale, economico e culturale). Una ricostruzione storica delle migrazioni, che dà conto delle loro cause e segue le tracce dei percorsi di inserimento dei migranti nelle società di arrivo, fornisce le basi per uno studio delle migrazioni del nostro Paese. Inoltre l’autore affronta con lucidità alcune questioni ancora aperte, come la globalizzazione e il transnazionalismo e le difficoltà di convivenza tra gruppi diversi. L’autore è professore di sociologia presso l’Università Cattolica di Milano, segretario generale della Fondazione ISMU per lo studio della multietnicità.
Collocazione biblioteca: 17091

Emma Carmel… [et al.], Immigrazione: quale integrazione sociale? Percorsi e ambiguità, tra politiche nazionali e della UE, in Politiche Sociali, a. 2, n. 1 (gen.-apr. 2015), pp. 27-87
Il Focus sull’immigrazione sottende la convinzione di fondo che l’immigrazione sia un fenomeno fisiologico delle società occidentali contemporanee, da affrontare con politiche mirate, superando l’approccio emergenziale. I contributi analizzano i seguenti argomenti: la dimensione europea della politica dell’immigrazione, con riflessioni sulla Commissione Juncker; il caso italiano, con dettagliata radiografia del fenomeno basata sulle principali fonti ufficiali; gli effetti della crisi economica sui processi di integrazione in Italia, Spagna e Portogallo.

Roberta Perna, L’ immigrazione in Italia. Dinamiche e trasformazioni in tempo di crisi, in Politiche Sociali, a. 2, n. 1 (gen.-apr. 2015), pp. 89-116
Il presente contributo ha lo scopo di fornire un quadro generale dell’immigrazione in Italia, ponendo in risalto gli elementi che caratterizzano i flussi migratori e i processi d’ insediamento nel Paese rispetto al contesto europeo. L’autore descrive i flussi migratori in Europa e successivamente approfondisce il fenomeno relativamente all’Italia, con un’analisi per regione, al fine di mettere in luce le peculiarità territoriali che questo assume radicandosi in aree specifiche del Paese.

Luciano Arcuri, Quando passa lo straniero. Media e immigrazione, in Psicologia Contemporanea, n. 247 (gen.-feb. 2015), pp. 54-59
L’autore, docente universitario di psicologia sociale, affronta il tema della rappresentazione degli immigrati e dei rifugiati politici nei paesi occidentali, divenuta progressivamente più negativa a causa dell’accento posto dai mezzi di comunicazione sul pericolo che gli stranieri costituirebbero per la società. L’autore analizza i meccanismi attraverso i quali i mass media influenzano le rappresentazioni dei cittadini sull’argomento attraverso la selezione dei contenuti e la scelta degli stili linguistici. Ne deriva, secondo l’autore, una responsabilità dei professionisti dell’informazione che dovrebbe stimolare una maggiore consapevolezza della centralità del loro ruolo, non solo nel fare informazione, ma anche nel promuovere processi positivi di inserimento sociale.

Fondazione ISMU;a cura di Vincenzo Cesareo, Ventesimo Rapporto sulle migrazioni: 1994-2014, Franco Angeli, Milano, 2014, pp. 319
Il Rapporto ricostruisce e analizza i flussi migratori che negli ultimi due decenni hanno visto crescere la popolazione straniera da 750mila a 5 milioni di presenze, segnando definitivamente la trasformazione dell’Italia da paese di emigrazione a paese di immigrazione. Nel corso del ventennio il fenomeno migratorio ha subito dei mutamenti significativi. In particolare si riscontra la crescita delle famiglie residenti e dei minori stranieri, i quali raggiungono ormai il milione, di cui la maggior parte nati in Italia. Con un’attenzione particolare a come è cambiata tale realtà, nel volume vengono esaminate le consuete aree di interesse (demografia, normativa, economia e lavoro, scuola ed educazione, salute e welfare, famiglie e minori, condizioni abitative) e svolti approfondimenti anche a livello internazionale. La terza parte, dedicata allo scenario internazionale, descrive le situazioni di Regno Unito, Germania, Francia, Spagna, Svezia e Asia.
Collocazione biblioteca: 06R20

UNAR; a cura del Centro Studi e Ricerche IDOS, Immigrazione. Dossier statistico 2014 Dalle discriminazioni ai diritti, IDOS, Roma, 2014
Il dossier 2014, realizzato da Idos per conto dell’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), mette a disposizione i dati più aggiornati sui flussi migratori verso l’Italia, fornendo un quadro completo, che aiuta anche a sfatare molti luoghi comuni. Il rapporto è articolato in sei parti: 1) Il contesto internazionale ed europeo; 2) Flussi e soggiornanti; 3) Inserimento e pari opportunità; 4) Il mondo del lavoro; 5) I contesti regionali; 6) Tavole statistiche.
Collocazione biblioteca: 16939

Bruno Ciancio, Sviluppare la competenza interculturale. Il valore delle diversità nell’Italia multietnica. Un modello operativo, Franco Angeli, Milano, 2014
L’Italia in soli vent’anni è passata dall’essere paese di emigrazione a paese d’ immigrazione. Poiché la presenza di un numero crescente di popoli portatori di diversità culturale è una realtà che sta modificando il presente e inciderà in modo importante sul futuro dell’Italia, nella società multietnica di oggi la competenza culturale sta trovando un suo ruolo nella routine non soltanto teorica ma anche pratica. Il libro ha l’obiettivo di offrire al lettore uno strumento teorico e pratico per facilitare il miglioramento delle sue conoscenze, la comprensione, le skills pratiche, il desiderio di lavorare con competenza e congruenza culturale durante l’interfaccia con la persona di origine non italiana.
Collocazione biblioteca: 16765

Bersaglio perfetto. Secondo Bauman gli stranieri catalizzano paure, ansie e incertezze, in Lavoro sociale, n. 4 (ago. 2014), pp. 5-9
Per arrivare a spiegare le radici dell’atteggiamento di ostilità e rifiuto verso gli immigrati, Zygmunt Bauman, il famoso sociologo e filosofo che ha elaborato il concetto di “società liquida”, sostiene che l’odio è parte di noi, alimentato dalle paure quotidiane. Per liberarcene dobbiamo trovare qualcosa o qualcuno su cui sfogarlo e gli stranieri diventano un bersaglio perfetto, perché i loro arrivi sempre più numerosi e spesso drammatici ci ricordano la fragilità dell’esistenza umana. In una scheda allegata è presentata anche una ricerca sulla solidarietà dei cittadini verso gli immigrati nei diversi paesi dell’Unione Europea.

Francesca Alice Vianello, Genere e migrazioni. Prospettive di studio e di ricerca, Guerini e associati, Milano, 2014, pp. 119
Il volume esamina l’approccio di genere allo studio delle migrazioni, seguendo criticamente il dibattito internazionale nel corso del tempo, con l’intento di sviluppare prospettive e interrogativi di ricerca innovativi. Si tratta di un lavoro pionieristico nel contesto italiano che interroga dal punto di vista di genere i nessi tra globalizzazione e femminilizzazione delle migrazioni, l’impiego di manodopera migrante nei mercati del lavoro dei paesi di destinazione, le architetture della riproduzione, le strategie familiari, le reti migratorie nonché le trasformazioni delle relazioni tra i generi e degli stili sessuati dell’identità sociale. L’autrice è dottore di ricerca in Sociologia e assegnista di ricerca presso l’Università di Padova.
Collocazione biblioteca: 17081

Lorenzo Trucco, La legge sulla cittadinanza, in Famiglia Oggi, n. 6 (nov.-dic. 2014), pp. 47-52
Secondo l’autore, avvocato e presidente cofondatore dell’Asgi, il fenomeno migratorio costringe il sistema normativo a interrogarsi. La continua crescita degli stranieri che vivono nel territorio, o che addirittura vi nascono, spinge a rivedere l’impianto in vigore e a sollecitare nuovi provvedimenti.

Maurizio Ambrosini, Networking, protesta, advocacy, aiuto. La società civile italiana e gli immigrati, in Mondi migranti, n. 3 (2014), pp. 201-222
L’articolo analizza alcuni attori della società civile che si sono opposti alle politiche di esclusione degli immigrati, prevalse in Italia negli ultimi anni. In particolare si analizzano alcune esperienze lombarde: due ong attive nella fornitura di servizi medici agli immigrati irregolari (Naga e Osf) e un’associazione che si batte in giudizio contro le misure discriminatorie, Avvocati per Niente. Le quattro principali attività svolte riguardano la promozione di reti, la protesta politica, la protezione legale, la produzione di servizi. Infine si discute del rapporto tra attivismo della società civile italiana e fragilità dell’associazionismo dei migranti.

A cura di Giuseppe Roma, Immigrazione e presenza straniera in Italia. Rapporto nazionale per l’Oecd Expert Group on Migration, in Censis note e commenti, a. 50, n. 3 (mar. 2014), pp. 5-87
Nel presente volume viene pubblicato il Rapporto Nazionale per l’Oecd Expert Group on Migration realizzato dal Censis, teso ad analizzare i più recenti trend migratori, le novità introdotte in materia di gestione dei flussi e di politiche per l’integrazione. In particolare i temi trattati sono: gli sviluppi dei flussi migratori per motivi di lavoro; i ricongiungimenti familiari e flussi per motivi umanitari; il tema dei flussi inversi (i nazionali che decidono di trasferirsi all’estero); le migrazioni irregolari e il lavoro sommerso; le modificazioni apportate nelle politiche migratorie; i programmi nazionali di formazione linguistica; le iniziative antidiscriminazione e di contrasto ad episodi di razzismo; progetti di legge e cambiamenti legislativi in discussione a livello nazionale.

A cura di Bruno Riccio, Paolo Boccagni, Migrazioni e ricerca qualitativa in Italia: opzioni, tensioni, prospettive, in Mondi migranti, n. 3 (2014), pp. 31-141
Questa parte monografica è stata ideata per avanzare nuove piste di riflessione sul fenomeno dell’immigrazione in Italia, in ottica interdisciplinare e guardando ad una varietà di sfaccettature del “fare ricerca” sui processi di insediamento locale, di interazione quotidiana e di partecipazione transnazionale degli stranieri in Italia. L’obiettivo della presente monografia, in particolare, è quello di fornire, attraverso più contributi, nuovi strumenti per rivisitare metodologicamente studi qualitativi di impianto etnografico già svolti (etnografie, analisi biografiche, studi documentali).

Gianpiero Dalla Zuanna, Verso l’Italia. Un modello di immigrazione, in Il Mulino, n. 1 (2013), pp. 47-54
L’autore, docente di Demografia all’Università di Padova, analizza le caratteristiche proprie dell’immigrazione in Italia. Grazie alle sue pregresse peculiarità socio-economiche e culturali, l’Italia ha evitato la migrazione ghettizzata, favorendo contatti rapidi e proficui tra italiani e stranieri. Tuttavia, secondo l’autore, quattro sfide attendono l’Italia nei prossimi anni: la regolazione degli ingressi, il conflitto tra italiani e stranieri per l’accesso al lavoro e al welfare, le rigidità del sistema scolastico, la difficoltà del sistema normativo ad accompagnare la mondializzazione della società italiana.

Gian Piero Turchi, Michelle Romanelli, Flussi migratori, comunità e coesione sociale. Nuove sfide per la mediazione, Franco Angeli, Milano, 2013, pp. 142
Cosa generano i flussi migratori all’interno di un certo territorio? Quali sono le esigenze che si rintracciano a fronte degli accadimenti connessi a questi flussi? Quali sono le proposte che l’accademia oggi è in grado di avanzare per assolvere tali esigenze? Questi sono alcuni interrogativi che hanno guidato le linee argomentative dell’opera e che spesso, nel dibattito attuale, trovano risposte che, a fronte degli accadimenti, non risultano sempre adeguate. Il volume offre spunti di analisi rispetto a come i flussi migratori e la presenza migrante in Italia siano stati storicamente affrontati, per approdare a una proposta in cui la mediazione risulta a disposizione delle politiche pubbliche: uno strumento che “prende in carico” le interazioni tra i membri della comunità e, proprio per questo, è in grado di anticipare gli scenari futuri, tratteggiando architetture di comunità che si pongano in termini di coesione sociale e responsabilità condivisa.
Collocazione Biblioteca: 16451

A cura di Asher Colombo, Figli, lavoro, vita quotidiana. Stranieri in Italia, in Il Mulino, Bologna, 2013, pp. 338
In relazione ai problemi sociali, economici e politici connessi con l’immigrazione nel nostro paese, il volume affronta una serie di temi significativi: la maternità e la nascita fra la popolazione immigrata, la riuscita scolastica dei figli di immigrati, la peculiarità del lavoro autonomo e la diffusione di capacità imprenditoriali tra le file dell’immigrazione, nonché le forme di convivenza con alcune minoranze come i Rom.

A cura di Massimo Vedovelli, La migrazione globale delle lingue. Lingue in (super-)contatto nei contesti migratori del mondo globale, inStudi Emigrazione, a. 50, n. 191 (lug.-set. 2013), pp. 419-506
Il numero della rivista è dedicato all’analisi dei processi di migrazione entro il mondo globale secondo una prospettiva linguistica, con particolare attenzione alla situazione dell’immigrazione straniera in Italia. Nella linguistica moderna i movimenti migratori sono stati visti come esemplari dei processi di contatto linguistico, da un lato, e dall’altro come contesti dove esaminare i modi di sviluppo della competenza linguistica negli individui a contatto con nuovi idiomi. I contributi della monografia spaziano da studi di matrice sociolinguistica a proposte educative per la scuola multiculturale o per la formazione linguistica dei migranti.

Ilenya Camozzi, Le scelte di consumo dei migranti: percorsi teorici e sviluppi empirici, in Mondi Migranti, n. 1 (gen.-apr. 2013), pp. 193-207
In questo saggio l’autrice intende rendere conto della riflessione sociologica sul legame tra i processi migratori e l’agire di consumo: un dato che mette in luce le appartenenze e le caratteristiche e i contenuti della cittadinanza contemporanea. Il consumo potrebbe collocarsi così come una prassi sociale capace di rimettere in questione i contorni dell’inclusione e dell’esclusione sociale.

Michael Samers, Migrazioni = Migration, Carocci, Roma, 2012, pp. 323
Le crisi umanitarie, l’emigrazione e l’immigrazione sottoqualificata sono diventate centrali nel dibattito economico, politico e sociale. Il libro propone un approccio critico multidisciplinare e adotta una prospettiva spaziale, utilizzando concetti quali luogo, scala e territorio. L’autore non trascura l’importanza degli stati-nazione né il significato del transnazionalismo, ma si focalizza su quanto il contesto locale sia importante per il fenomeno migratorio. Approfondisce, infatti, temi quali le categorie migratorie, le differenti forme di migrazione e le loro ragioni, il rapporto tra migrazione e lavoro, la geopolitica dell’emigrazione e dell’immigrazione, la cittadinanza, i diritti e l’appartenenza.
Collocazione Biblioteca: 15904

A cura di Matteo Sanfilippo ,L’arrivo degli emigranti nel Vecchio mondo: aspetti storici e giuridici, in Studi Emigrazione, n. 187 (lug.-set. 2012), pp. 386-559
I contributi di questo numero monografico, dedicato al modo in cui i migranti sono – o sono stati – ricevuti nel Vecchio continente nel corso dei secoli, possono essere ripartiti in quattro gruppi, che parzialmente si sovrappongono: 1) l’immigrazione in Italia nel secondo Novecento e nel nuovo millennio; 2) l’emigrazione italiana nell’ultimo millennio; 3) la questione dei Rom nell’Italia di ieri e di oggi; 4) il quadro belga oggi. All’interno di questa divisione si riscontrano elementi trasversali, quali il rapporto tra le migrazioni del passato, anche lontano, e quelle del presente, oppure il ruolo dei rifugiati.

Il Lavoro 

Sergio Villari, Migranti precari. L’impatto della crisi sugli immigrati visto dagli studi sociologici in Aggiornamenti Sociali, a. 66, n. 5 (mag. 2015), pp. 411-421
L’articolo propone una rassegna di alcuni dei più aggiornati contributi proposti negli ultimi anni dalle scienze sociali per comprendere l’impatto della crisi economica sul lavoro e sulla vita degli stranieri nel nostro Paese. Vengono proposte analisi quantitative e qualitative, per valutare come la precarietà e la crescente disoccupazione stiano incidendo sulla vita dei migranti.

Natale Forlani, L’ incerta traiettoria dell’occupazione, in Famiglia Oggi, n. 6 (nov.-dic.  2014), pp. 32-39
Secondo l’autore, responsabile della Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione presso il Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, i fenomeni migratori e la crisi economica hanno ridisegnato il ruolo della forza lavoro in Italia. Se in passato gli stranieri erano complementari e “tamponavano” le nostre lacune, oggi sono diventati indispensabili. Attraverso accurate analisi statistiche, l’articolo evidenzia gli scenari degli ultimi anni e le prospettive future.

A cura di Laura Zanfrini, Dignità liquide. Violenze, soprusi, riscatti e speranze nella vita dei migranti. Atti della IV edizione della Summer School “Mobilità umana e giustizia globale”, in Studi Emigrazione, a. 51, n. 193 (gen.-mar. 2014), pp. 3-174
Il tema di questo numero monografico nasce dalla percezione di uno “scarto”. Lo scarto tra una realtà contrassegnata da un elevato grado di stabilizzazione della popolazione immigrata, e quindi dall’emergere di questioni tipicamente associate a una immigrazione da popolamento – la famiglia, le seconde generazioni, i diritti, ecc. – e un’altra realtà, ad essa parallela, composta da fenomeni e situazioni incompatibili con qualsiasi prospettiva di positiva integrazione e sui quali, troppo spesso, le nostre società chiudono gli occhi. Questa ricca raccolta di contributi riguarda proprio fenomeni quali lo sfruttamento del lavoro immigrato attraverso il caporalato, la tratta dei migranti, lo sfruttamento sessuale delle donne e dei bambini, i matrimoni combinati e tutte le situazioni che attentano all’integrità psico-fisica dei migranti.

Autori Domenico Perrotta, Ben oltre lo sfruttamento. Lavorare da migranti in agricoltura, in Il Mulino, a. 63, n. 1 (2014), pp. 29 -37
L’articolo affronta la questione delle condizione di lavoro e di vita dei ‘nuovi braccianti’, immigrati impiegati nelle campagne del Mezzogiorno, e non solo. Cinque sono le tematiche approfondite: le politiche sull’immigrazione, le caratteristiche delle filiere agricole, le condizioni abitative drammatiche dei lavoratori stagionali, il collocamento, la crisi economica generale.

A cura di Lorenzo Luatti, I giovani tra istruzione, formazione e lavoro. Quale idea di futuro in Educazione interculturale, n. 1 (gen. 2014), pp. 9-98
La monografia analizza alcune dinamiche evolutive che i giovani affrontano quando sono chiamati a progettare il proprio futuro: l’orientamento scolastico intrecciato con le aspettative personali e con la scelta della formazione professionale, prevalente tra gli studenti stranieri; la penalizzazione che i giovani sperimentano nel mercato del lavoro e il deterioramento delle loro prospettive occupazionali; le esperienze di mobilità internazionale per motivi di studio e lavoro. Sono difficoltà che ragazze e ragazzi italiani e stranieri condividono, pur con significative differenze.

Davide Donatiello, Farsi una reputazione. Percorsi di integrazione di immigrati romeni, Carocci, 2013, pp. 199
L’autore presenta una ricerca sulle traiettorie lavorative di immigrati romeni che, nella città di Torino, hanno intrapreso percorsi di successo in termini di integrazione economica e sociale. La prospettiva adottata è basata sull’idea di studiare l’integrazione, nelle sue molteplici dimensioni, attraverso un concetto classico delle scienze sociali che non appartiene alla tradizione dei “migration studies” ed è strettamente connesso a quello di riconoscimento: la reputazione. Le storie prese in esame sono analizzate in base alle risorse di reputazione possedute dagli immigrati o acquisite attraverso vari processi di accreditamento, sia formali sia informali.
Collocazione Biblioteca: 16424

A cura del Centro Studi e Ricerche IDOS, I.P.R.I.T. Immigrazione Percorsi di Regolarità in Italia. Prospettive di collaborazione italo-marocchina, IDOS 2013, pp. 176
Il Marocco è il principale paese di origine degli immigrati in Italia ed è anche il primo paese ad aver firmato con la Commissione europea, nel mese di giugno 2013, la “partnership sulla mobilità”. Il progetto IPRIT (Immigrazione Percorsi di Regolarità in Italia), finanziato dal Ministero dell’Interno italiano, si propone di favorire un’immigrazione di cittadini marocchini informata e consapevole. A supporto del progetto è stata curata questa questa Guida, che introduce alla normativa italiana in tema di immigrazione. Oltre alla normativa e alle procedure, ci sono anche approfondimenti tematici sulla migrazione stagionale, sui minori non accompagnati, sui permessi di studio, sui provvedimenti di rimpatrio. Presente anche un Glossario in lingua araba, sui termini riguardanti l’immigrazione, con il riferimento ai corrispettivi vocaboli francesi e italiani.
Collocazione Biblioteca: 16581

Maurizio Ambrosini, Immigrazione irregolare e welfare invisibile. Il lavoro di cura attraverso le frontiere, Il Mulino 2013, pp. 293
Il libro raccoglie i risultati di diversi anni di ricerca sull’immigrazione irregolare, sull’assistenza domiciliare agli anziani da parte di lavoratrici e lavoratori immigrati e sui rapporti tra status legale e impiego nell’ambito familiare. Benché avversata da una diffusa riprovazione e da politiche di contrasto sempre più decise, l’immigrazione irregolare ha infatti continuato a riprodursi e ha richiesto ripetute misure di regolarizzazione Il volume esplora risorse e pratiche di questa difficilissima e interminabile esistenza precaria. Sottratti al doppio travisamento che li condanna alternativamente al ruolo di malfattori o di vittime, gli irregolari possono assumere la loro fisionomia di persone tenacemente impegnate a costruire una vita migliore per sé e per le proprie famiglie.
Collocazione Biblioteca: 16534

Marco Omizzolo, Migrazioni tra terra, capitale e lavoro nell’epoca della globalizzazione. Migranti, caporalato e sfruttamento in provincia di Latina, Caserta, Nardò e Rosarno in La Rivista di Servizio sociale, a. 53, n. 4 (dic. 2013), pp. 53-89
L’articolo indaga il complesso fenomeno delle migrazioni in Italia e il particolare fenomeno del caporalato etnico, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. La riflessione proposta riguarda tre aspetti particolari del fenomeno migratorio, ossia la terra, il lavoro e il capitale, la cui analisi riprende gli elementi sostanziali del dibattito internazionale. Infine, il saggio introduce il tema del caporalato analizzando due grandi focus, quali la migrazione indiana e quella africana, per poi concentrarsi sul fenomeno del caporalato etnico in Italia.

Autori Roberta Nunin, Sicurezza sul lavoro e lavoratori immigrati: profili regolativi e questioni ancora aperte a cinque anni dall’entrata in vigore del d. lgs. n. 81/2008, in Diritto Immigrazione e Cittadinanza, a. 15, n. 4 (2013), pp. 76-89
L’articolo parte dall’analisi di alcuni dati resi noti dall’INAIL riguardanti l’incidenza in Italia del fenomeno infortunistico sui lavoratori stranieri assicurati, che nel giugno 2013 risultavano essere più di 3 milioni. Risultano essere a maggior rischio di infortunio i lavoratori migranti sia perchè spesso impiegati in settori più pericolosi, sia per le barriere di ordine linguistico e culturale, sia perchè frequentemente disposti a fare molti straordinari o perché non sono in buone condizioni di salute. L’articolo prosegue poi esaminando in questo ambito la valutazione dei rischi come richiesto dal d. lgs. n. 81/2008, il rilievo cruciale della formazione per la sicurezza, l’incidenza della precarietà sui rischi di infortunio.

Francesco Carchedi, Speranze violate. Cittadini nigeriani gravemente sfruttati sul lavoro e in altre attività costrittive, Ediesse, 2012, pp. 238
Oggetto del presente volume, in lingua italiana e inglese, è il lavoro gravemente sfruttato e altre attività svolte in condizione forzosa e coatta che coinvolgono cittadini delle comunità nigeriane residenti in Italia. Il volume non prende in considerazione lo sfruttamento sessuale, poiché su tale fenomeno sono state realizzate molte più indagini e il quadro generale è più conosciuto. Vengono affrontate le differenze intercorrenti tra l’Italia e la Nigeria in generale e le forme che in entrambi i Paesi assume il fenomeno del grave sfruttamento lavorativo. Si parla inoltre della diversa ampiezza della domanda e dell’offerta di lavoro sommerso in Italia e in Nigeria, dove l’economia sommersa ha un peso stimato dell’80%. Cosicché quando i lavoratori nigeriani arrivano in Italia e si collocano – o vengono collocati – nelle fasce produttive che configurano l’economia sommersa (anche nelle forme più precarie e indecenti), non fanno che passare da un lavoro informale all’altro.
Collocazione Biblioteca 16440

Andrea Stuppini, L’immigrazione fra cittadinanza e diritto di voto, in Il Mulino, n. 4 (2012), pp. 609-617
L’autore, dirigente della Regione Emilia-Romagna e rappresentante delle regioni nel comitato tecnico nazionale sull’immigrazione, presenta alcune riflessioni sull’immigrazione, confrontando la situazione e le leggi italiane con quelle di altri paesi e mettendo in luce il ritardo italiano nella concessione della cittadinanza. Secondo l’autore, la strada dell’integrazione degli immigrati in Italia è ancora in salita, tenendo anche conto che la xenofobia ha gettato radici profonde.

La famiglia  

A cura di CISF, Le famiglie di fronte alle sfide dell’immigrazione. Rapporto Famiglia CISF 2014, Erickson, Trento, 2014, pp. 296
Il Rapporto Cisf 2014 sulla famiglia in Italia è dedicato alla grande questione dei movimenti migratori che interessano il nostro Paese, e soprattutto alla relazione tra immigrazione e dimensione familiare. Le sfide dell’immigrazione accomunano le famiglie «native» e quelle immigrate, tutte poste di fronte al problema del riconoscimento reciproco e alla necessità di creare una convivenza civile. Il Rapporto presenta i risultati di un’indagine su un campione nazionale di 4.000 interviste, rappresentativo delle famiglie italiane, che si focalizza in particolare sul modo in cui le famiglie residenti si pongono di fronte ai nuovi arrivati: le loro aspettative, paure e resistenze, ma anche le loro inaspettate capacità di relazionarsi in modo positivo e accogliente.
Collocazione biblioteca: 08R13

Corrado Bonifazi, Massimiliano Crisci, I genitori stranieri in Italia: alcune cifre, in Minorigiustizia, n. 3 (2014), pp. 157-169
Il dossier analizza le statistiche a disposizione sui genitori stranieri in Italia, sottolineando la carenza di dati sulle famiglie per tipologia e cittadinanza. La riflessione verte sia sulle famiglie immigrate, sia sugli immigrati che diventano genitori in Italia, specialmente sulle madri.

Graziella Favaro, Educare i figli “altrove”, in Famiglia Oggi, n. 6 (nov.-dic. 2014), pp. 22-31
L’inserimento dei figli nelle scuole del Paese di accoglienza è un evento che segna profondamente la biografia familiare degli stranieri, E’ fonte di orgoglio e attese, ma anche occasione di timore e preoccupazione. La scuola, spesso, rischia di mettere a nudo le incompetenze genitoriali di chi è straniero, di sottolineare le assenze ed erodere l’autorità familiare. La sfida per una buona integrazione, secondo l’autrice, è quella di stabilire, con pazienza e tenacia, costanti approssimazioni dall’una e dall’altra parte.

Norma Barbini, Luca Fossarello, Patrizia Carletti, Immigrazione e invecchiamento: quali prospettive? in La Rivista di Servizio Sociale, a. 53, n. 2/3 (ott. 2013), pp. 25-34
L’Italia è attualmente caratterizzata da due fenomeni socio demografici molto rilevanti: l’invecchiamento della popolazione e il fenomeno dell’immigrazione, eventi che si intersecano in modalità molto complesse e in continuo mutamento. L’articolo analizza il fenomeno e studia le implicazioni nel settore dell’assistenza socio-sanitaria e in termini di prospettive per le politiche sociali.

A cura dell’Associazione Nondasola. ScegliAMO, Percorso formativo sui matrimoni forzati o combinati, Regione Emilia-Romagna, 2013, pp. 39
Il quaderno si propone come uno strumento di raccolta e di sintesi dei diversi contenuti emersi nel percorso formativo “ScegliAMO”, dedicato al personale dei Servizi sociali, agli operatori e ai volontari della rete regionale “Oltre la strada” e del terzo settore, sul tema dei matrimoni forzati o combinati, un fenomeno che coinvolge soprattutto donne giovani (anche minorenni) immigrate nel nostro paese. Vengono proposte alcune riflessioni sulla situazione attuale e sugli aspetti giuridici e culturali del fenomeno dei matrimoni forzati o combinati, e sono fornite alcune informazioni sui percorsi di sostegno alle ragazze e ai ragazzi che chiedono aiuto.
Collocazione biblioteca: H0207

Cinzia Novara e Maria Concetta Verso, Dalla comunità alla famiglia: le coppie biculturali tra percezione di diversità, identità di luogo e stili educativi, in Mondi migranti, n. 2 (2013), pp. 157-178
Gli autori prendono in esame le “coppie miste”, che nel contesto italiano vengono identificate quando i due partner appartengono a gruppi culturali o etnici diversi, dal momento che uno di loro è immigrato in un Paese diverso da quello di origine. Dalle analisi teoriche fino alle interviste a coppie miste si arriva a un riassunto di quattro punti che costituiscono i nodi problematici principali: la percezione di discriminazione, l’identità di contesto e di quartiere (legame col vicinato, ecc..), il ruolo cruciale del sostegno proveniente dalla rete informale della coppia nel momento dell’arrivo dei figli, gli stili educativi diversi che possono diventare o “allargamento del possibile” o “distacco artificioso” dalla propria cultura.

Francine Rosenbaum, Le umiliazioni dell’esilio. Le patologie della vergogna dei figli dei migranti, Franco Angeli, 2013, pp. 198
A partire dalla sua esperienza clinica con i bambini e le famiglie multiculturali, l’autrice evoca in questo volume gli effetti perversi del misconoscimento delle risorse psicolinguistiche della lingua materna necessaria all’elaborazione dell’identit à. Dall’inizio della sua attività clinica ha constatato che il malessere dei migranti si cristallizza spesso in sintomi che ledono la parola o la scrittura. La valorizzazione della lingua materna, il genogramma e la riscoperta delle storie di vita grazie alla mediazione linguistico-culturale sono i supporti maggiori delle terapie che vengono ampiamente illustrate dalle storie cliniche.
Collocazione biblioteca: 15950

Nadia Elena Vacaru, L’immigrazione romena in Italia e il suo impatto sulla famiglia, in Autonomie locali e servizi sociali, n. 1 (mag. 2013), pp. 139-156
La prima parte dell’articolo tratta la storia dell’immigrazione romena in Italia, presentandone i dai più significativi. La seconda parte, invece, presenta i risultati di una ricerca sul campo condotta dall’autrice per accertare l’impatto di questa immigrazione sulla concezione che i romeni hanno della famiglia. L’impostazione è multidisciplinare e include aspetti sia quantitativi sia qualitativi.

A cura di Luca Milani, Differenze cross-culturali nell’orientamento alle punizioni fisiche e nella valutazione alle competenze genitoriali, in Maltrattamento e abuso all’infanzia, n. 1 (mar. 2013), pp. 5-80
Secondo gli ultimi dati (CISMAI, 2010), la percentuale di famiglie di origine straniera giunte all’attenzione dei Servizi Sociali per situazioni di vulnerabilità rappresenta oltre il 40% del totale, dato comprensibile considerando la rilevanza delle sfide che i genitori immigrati sono chiamati ad affrontare. Da ciò il particolare interesse che ricercatori e operatori sociali devono porre alla dimensione cross-culturale, sia nella ricerca che nell’intervento. Il focus monotematico è quindi dedicato all’interazione tra appartenenza culturale e atteggiamenti genitoriali nei confronti della punizione fisica come strumento di disciplina. Il primo contributo, di G.G.Voltolina, fornisce un’ampia panoramica della letteratura internazionale sul tema; il secondo, di A. Arace, D. Scarzello e C. Occelli, è un contributo empirico che confronta un campione di genitori italiani e immigrati sul tema delle punizioni. L’ultimo contributo, di L. Milani e G. Gagliardi, opera una valutazione delle competenze parentali in chiave cross-culturale.

A cura di Vanessa Maher, Genitori migranti, Rosenberg & Sellier 2012, pp. 190
Il volume offre uno sguardo innovativo e inconsueto sulle migrazioni, volto a comprendere il ruolo, spesso sottovalutato, e le difficoltà dei genitori migranti nella promozione della riuscita scolastica, l’autostima e l’equilibrio sociale dei figli. Il libro esplora le scelte scolastiche e lavorative, l’approccio alla vita quotidiana, la visione della società in cui vivono e i sogni sul futuro attraverso le esperienze di oltre cento genitori migranti e di insegnanti, mediatori culturali e membri di associazioni culturali. L’introduzione di Vanessa Maher propone riflessioni teoriche e comparative sul rapporto fra l’esperienza dei genitori migranti nella società ospite e il modo in cui svolgono il loro ruolo nei confronti dei figli. I saggi di Massimo Modesti, Maria Luisa Magagnotti e Sabaudin Varvarica riguardano temi specifici della ricerca: i rapporti dei genitori migranti con la scuola e il lavoro, i loro rapporti di genere e con il paese di origine, e le percezioni dell’identità.
Collocazione Biblioteca: 15792

Patrizia Oliva, Relazioni familiari, stress lavorativo e funzionamento psicosociale dei figli. Un’ analisi cross-culturali, in Educazione interculturale, n. 1 (gen. 2013), pp. 109-126
La ricerca qui descritta intende individuare somiglianze e differenze nelle modalità relazionali di genitori di diversa provenienza culturale. In particolare, si intende verificare se differenti livelli di benessere familiare, legati al grado di stress dei genitori e alla qualità delle relazioni familiari, influiscano sulle risorse individuali e sociali dei figli. Sono state selezionate famiglie di origine straniera e famiglie italiane, con analoga composizione. I risultati hanno confermato che elevati livelli di stress lavorativo rappresentano una condizione di rischio per lo sviluppo psicosociale dei figli.

Cristina Coggi, Paola Ricchiardi, Quando è la famiglia migrante a frantumarsi. Garantire il diritto dei bambini a famiglia e scuola in contesti di migrazione, in Animazione Sociale, n. 261 (mar. 2012) pp. 23-33
Oggi un minore straniero ha una probabilit à tre volte maggiore di un bambino italiano di vivere una situazione di difficoltà familiare grave, come testimoniano i dati su affidi e inserimenti in comunità. Quasi la metà degli alunni stranieri è in ritardo scolastico per l’impossibilità di avere un supporto nei compiti a casa e la difficoltà della scuola ad accompagnarlo. Questi dati ci chiedono di capire come sostenere il diritto alla crescita di un’intera generazione.

A cura di Laura Zanfrini, Famiglie che migrano, si dividono, si ritrovano, si disperdono. Atti della Summer School “Mobilità umana e giustizia sociale”, in Studi Emigrazione, n. 185 (gen.-mar. 2012), pp. 3-180
Questo numero presenta gli Atti della Summer School svoltasi a Loreto tra il 18 e il 23 luglio 2011, che ha focalizzato l’attenzione su un tema al centro dell’agenda politica tanto dei paesi di destinazione – dove la trasformazione di una migrazione di lavoratori in una presenza stabile di famiglie ha l’effetto di modificare profondamente il significato e l’impatto della migrazione – sia di quelli d’origine, testimoni dei problemi causati dalle famiglie divise dalla migrazione, ma anche consapevoli di come sia proprio tale fenomeno ad assicurare l’afflusso delle rimesse che i lavoratori espatriati inviano alle proprie famiglie rimaste in patria. I diversi contributi sono suddivisi in due parti: 1) La famiglia nei “migration studies”; 2) Ricerche su famiglie di emigranti e di immigrati.

Anna Granata, Alice Sophie Sarcinelli, La forza dell’immaginazione. Stili di trasmissione tra padri e figli presso tre minoranze transnazionali, in Mondi migranti, n. 2 (2012), pp.169-184
Le autrici hanno preso in esame tre diverse minoranze transnazionali immigrate a Milano (una minoranza religiosa, una politica e una etnica) che sono parte di più ampie comunità diasporiche: i curdi turchi, i copti egiziani e i rom slavi. Entro queste comunità sono state analizzate in particolare le logiche di trasmissione familiare e comunitaria nell’esperienza di bambini, ragazzi e giovani che appartengono alla generazione post migratoria. Obiettivo non secondario è quello di indagare anche contesti e modalità attraverso cui riti, valori e linguaggi vengono veicolati. Da ultimo vengono offerte alcune considerazioni sui legami familiari transnazionali, il rapporto con le origini e l’idea di madre-patria. Il metodo adottato combina interviste in profondità, osservazione partecipante e una etnografia classica.

L’ immigrazione al femminile

Marco Scarmagnani, Dal Marocco per costruire ponti. Il paziente lavoro del mediatore culturale in Sempre, a. 38, n. 3 (mar. 2015), pp. 18-21
L’autore, attraverso il racconto dell’esperienza di una giovane donna marocchina in Italia dagli anni Novanta, descrive il delicato compito del mediatore culturale, un interprete di cultura che ha lo scopo di aiutare le famiglie che vivono lontane dal loro paese e, contemporaneamente, aiutare il paese accogliente a relazionarsi con gli immigrati.

Lucia Comparato, Il volto femminile dell’emigrazione, in Segno, a. 41, n. 362 (feb. 2015), pp. 23-27
Partendo dai dati sugli incidenti di lavoro verificatisi negli ultimi anni sia nei Paesi del Terzo mondo sia in Italia, l’articolo presenta una ricerca pubblicata da Ester Rizzo e finalizzata a ricostruire l’identità delle vittime, tra cui molte italiane e siciliane, dell’incendio che distrusse la Triangle Shirtwaist Company a New York il 25 marzo 1911, tragedia diventata simbolo della lotta per l’emancipazione femminile nella giornata dell’8 marzo.

Fiorella Farinelli, La storia di Rady e delle sue amiche, in Rocca, a. 74, n. 12 (giu. 2015), pp. 30-33
Nel corso di un incontro organizzato dal Censis, dal titolo “Donne immigrate, capitale inagito”, l’autrice ha raccolto la storia di successo di una donna rumena, in Italia da quindici anni, la quale ha fondato, a Marina di Carrara, una cooperativa di sole donne, attenta alle compatibilità ambientali e agli sprechi, che presidia l’intera filiera produttiva del pesce: dalla pesca alla preparazione del pesce per la vendita

Leila El Houssi, Musulmane ed europee, in Il Mulino, a. 64, n. 478 (2015), pp. 311-317
L’analisi del dibattito tra generazioni di musulmani europei, che da alcuni anni vivono la propria identità in modo diverso, porta l’autrice a indagare soprattutto l’evoluzione dello status delle donne musulmane nel contesto europeo. Mentre nella sua fase iniziale l’emigrazione femminile, spesso al seguito del coniuge, sviluppava poi una sua strategia di emancipazione dal controllo familiare, relegando la propria religiosità a un fatto meramente privato, le nuove generazioni di donne musulmane nate e cresciute in Europa danno vita a forme di associazionismo religioso, facendo entrare così l’islam nello spazio pubblico.

A cura di Eide Spedicato Iengo, Vittorio Lannutti, Claudia Rapposelli, Migrazioni femminili, politiche sociali e buone pratiche. Narrazione di sé fra segnali di inclusione e distanze sociali, Franco Angeli, Milano, 2014, pp. 252
Frutto di una ricerca sull’inclusione sociale e lavorativa delle donne immigrate, il testo approfondisce i nodi problematici ancora presenti nel loro quotidiano. Le quaranta storie di vita analizzate hanno portato all’identificazione dei fattori sui quali va concentrata l’attenzione per consolidare le “buone pratiche” utili ad attivare relazioni costruttive fra autoctoni e stranieri. Un libro per tutti coloro che sono interessati alla conoscenza del fenomeno migratorio declinato al femminile, dai ricercatori ai decisori pubblici, dagli assistenti sociali a coloro che operano nelle organizzazioni di advocacy e nei servizi per le politiche migratorie, sia nel settore pubblico che nel Terzo Settore.
Collocazione biblioteca: 16863

A cura di Aurelio Angelini, Migrazioni e differenze di genere, Aracne, Roma,  2014, pp. 298
Il volume raccoglie le riflessioni più interessanti emerse durante gli incontri seminariali e i workshop di “Migranti, Diritti Umani e Democrazia”, svoltisi a Salina nel 2012. Si è discussa la complessa questione delle donne migranti, affrontando temi quali l’autorganizzazione in altri contesti di vita, l’identità di genere e la solidarietà tra le donne immigrate, il senso di comunità, la rete sociale e il sostegno sociale alla diaspora, la gestione della salute, la maternità, le strategie di cura dei figli, la comunicazione e mediazione culturale, il mercato del lavoro e il capitale sociale, fino alle reti internazionali. Emerge un panorama in fermento, in cui l’integrazione appare ancora come una meta da raggiungere.
Collocazione biblioteca: 16816

Cecilia Bartoli, Nedea e Sveta. Le domestiche della globalizzazione, in Gli asini, n. 15 (apr.-mag. 2013), pp. 32-40
L’articolo fornisce alcuni dati sul fenomeno dell’immigrazione femminile in Italia e alcuni spunti di riflessione sull’assenza delle donne emigrate nei paesi di provenienza (il cosiddetto “care drain”). In particolare, tali riflessioni derivano dall’ascolto delle donne all’interno di associazioni culturali e dalla visione di un documentario sul tema (“Nadea e Sveta” di Maura Del Pero).

A cura di Emanuela Abbatecola e Franca Bimbi, Engendering migrations in Mondi migranti, n. 3 (2013), pp. 31-139
Affrontare il complesso mondo delle migrazioni da una prospettiva di genere permette di cogliere aspetti  solitamente opachi allo sguardo di chi fa ricerca. Questa parte monografica della rivista raccoglie quattro saggi relativi a tre dei principali campi in cui si strutturano i diversi approcci di “engendering migrations”: quello centrato sui temi della cura delle donne sia verso le proprie famiglie (coabitanti o lontane) sia verso le famiglie e i servizi dei Paesi ospitanti; quello relativo alle trasformazioni delle maschilità e al loro differente istituirsi attraverso i processi migratori; infine quello dei processi di riconoscimento delle differenze, in particolare rivendicate dalle persone Lgbti nel corso delle esperienze migratorie.

Mara Tognetti Bordogna, Donne e percorsi migratori. Per una sociologia delle migrazioni, Franco Angeli 2012, pp. 222
Il volume mette a fuoco la complessità, la dinamicità e la sistematica crescita della presenza delle donne migranti in Italia. Dopo un’analisi delle ricerche inerenti le donne immigrate in Europa e in Italia, nel testo è dedicata una particolare attenzione ai temi delle trasformazioni identitarie, dell’inserimento nel mercato del lavoro e della salute delle donne della migrazione. Il testo, particolarmente utile per gli studiosi dei processi migratori, è pensato anche per gli operatori e le istituzioni che lavorano con soggetti migranti. L’autrice, professore di Sociologia economica e del lavoro, insegna Politiche migratorie presso l’Università di Milano-Bicocca.
Collocazione Biblioteca: 15913

Francesco Vietti … [et al.], Il paese delle badanti. Una migrazione silenziosa, SEI 2012, pp. 288
L’autore narra il suo viaggio di andata e ritorno da una metropoli italiana a un villaggio della Moldavia, terra natale della badante di suo nonno (vedi anche colloc. 15136), proponendo un’etnografia particolare, itinerante, che analizza due società in profondo cambiamento e costante interazione tra loro: quella postcomunista da un lato e quella postindustriale dall’altro. Egli indaga la vita quotidiana e i lunghi e continui spostamenti delle badandi immigrate dall’Est, oggi cardini essenziali del mondo assistenziale italiano. La seconda parte del libro si basa su un repertorio di storie di vita raccolte tra il 2009 e il 2010 dal laboratorio di scrittura autobiografica “Raccontare la cura” (vedi volume con colloc. 15486) del Centro Interculturale della Città di Torino. Il progetto è nato con l’intento di documentare la relazione di cura dal punto di vista non solo delle assisteni, ma anche degli assistiti e dei loro famigliari.
Collocazione Biblioteca: 15762

La scuola e l’ integrazione linguistica 

Maddalena Colombo, Mariagrazia Santagati, Nelle scuole plurali. Misure di integrazione degli alunni stranieri, Franco Angeli, Milano,  2014, pp. 270
Nel volume si presentano i risultati della prima indagine italiana sulle classi ad alta incidenza di alunni stranieri, ovvero quelle che – secondo la C.M.2/2010 del Miur – non dovrebbero essere autorizzate, perché a forte rischio di divenire “ghetti educativi”. L’indagine di carattere sociologico, svolta in scuole secondarie della Lombardia, ha inteso individuare e mettere a punto indicatori significativi di integrazione nelle classi multietniche, riguardanti sia la dimensione istituzionale, sia quella relazionale. I risultati mettono in luce, tra l’altro, che ciò che può mettere in crisi l’integrazione degli alunni non è solo una forte incidenza percentuale di stranieri, ma anche il mancato equilibrio di genere e la elevata proporzione di studenti con retroterra familiare svantaggiato, indipendentemente dalla nazionalità.
Collocazione biblioteca: 16819

Franco Cambi … [et al.], A scuola di cosa?, in Pedagogika.it, a. 19, n. 1 (gen.-mar. 2015), pp. 8-82
Il dossier si interroga su quale sia la missione educativa della scuola oggi in Italia, su quali siano le competenze e le conoscenze che si vogliono far acquisire ai ragazzi, su quale debba essere la formazione degli insegnanti, sul rapporto scuola-lavoro. Inoltre alcuni contributi approfondiscono il tema dell’integrazione dei ragazzi con disabilità e con bisogni integrativi speciali, come anche dell’integrazione culturale necessaria con i ragazzi di origine non italiana.

Mariagrazia Santagati, Vinicio Ongini, Alunni con cittadinanza non italiana, Tra difficoltà e successi. Rapporto nazionale. A.s. 2013/2014, Fondazione ISMU, Milano, 2015
Il rapporto, a cura del gruppo di lavoro composto dai ricercatori della Fondazione ISMU e dai rappresentanti del MIUR, si propone di approfondire con analisi statistiche puntuali le caratteristiche della presenza degli alunni con cittadinanza non italiana in tutti i livelli scolastici, seguendo l’evoluzione del fenomeno in Italia e nei contesti regionali. Tre sono le chiavi specifiche di lettura: le traiettorie scolastiche, formative e biografiche degli alunni stranieri; la comparazione tra alunni italiani e stranieri; le difficoltà e le disuguaglianze che ancora si verificano nel processo di apprendimento, come anche i successi formativi. Gli ultimi due capitoli del rapporto sono dedicati alle opportunità di istruzione per gli adulti stranieri e a un’analisi della situazione nei diversi paesi europei.

Fiorella Farinelli, Ma che razza di scuola?, in Rocca, a. 73, n. 23 (dic. 2014), pp. 28-30
L’articolo denuncia una serie di casi verificatisi in Italia negli ultimi tempi, che sembrano andare contro il diritto/dovere all’istruzione, valido per tutti i bambini indipendentemente dalla loro provenienza o nazionalità. Ci sono stati casi di rifiuto di iscrizioni a scuola, perchè ‘tardive’, atteggiamenti timorosi delle scuole di fronte alle reazioni dei genitori verso le politiche di accoglienza, contestazioni di stampo razzista a scuole per adulti in cui si svolgono corsi di italiano per stranieri, come per altro impone la stessa legge Maroni.

Fiorella Farinelli, Quell’esame di italiano, in Rocca, n. 14 (lug. 2014), pp. 30-32
L’articolo offre una panoramica sui corsi di italiano per stranieri e propone le riflessioni dell’autrice sull’importanza di queste scuole, non solo per gli immigrati che le frequentano, ma anche per gli insegnanti spesso volontari, e per la ricaduta che queste iniziative hanno sulla società intera.

A cura di Ivana Bolognesi, Classi “straniere”: quando gli italiani se ne vanno, in Educazione interculturale, n. 2 (mag. 2014), pp. 153-234
La sezione monografica di questo numero affronta il tema delle classi multiculturali, partendo dalla constatazione che la concentrazione di allievi stranieri nelle classi spesso induce alla fuga gli allievi italiani, le cui famiglie temono un percorso scolastico ridotto e impoverito a causa della presenza di allievi non in grado, per motivi linguistici e culturali, di seguire con facilità gli apprendimenti disciplinari. Tutte le esperienze e i progetti presentati in questo numero sono motivati ad agire su un obiettivo comune: individuare e mettere in atto le strategie innovative e interculturali che promuovono le pari opportunità, potenziano l’apprendimento dell’italiano, utilizzano le nuove tecnologie e coinvolgono attivamente le famiglie.

Maurizio Ambrosini, I come Integrazione, M come Melting pot. La prima esperienza multietnica è a scuola, in Il Mulino, n. 5 (2014), pp. 780-784
L’autore, docente universitario di Sociologia dei processi migratori, espone le proprie riflessioni sul ruolo della scuola nell’integrazione degli immigrati e sul significato del concetto di intercultura.

Roberto Panzacchi … [et al.], Scuola e migranti, in Gli asini, a. 4 n. 19 (gen.-feb. 2014), pp. 16-50
Questo numero raccoglie i seguenti contributi in tema di scuola e immigrazione: – Una classe di soli stranieri, di R. Panzacchi, – Idee per l’accoglienza, di G. D’Errico, – Disorientamento e orientamento, di M. Romito, – Nessunposto. Una scuola a Milano, di S. Honegger, – Diritto d’asilo, di M. Manocchi.

A cura di Rosita Deluigi, Formazione professionale e intercultura. Sfide pedagogiche tra pratica e riflessività, Franco Angeli, Milano, 2013
Alla luce delle numerose ricerche sociologiche e statistiche in merito alla presenza di alunni con cittadinanza non italiana nel sistema di istruzione e, in particolare, all’interno della formazione professionale, il volume si propone di articolare un dialogo tra gli orientamenti della pedagogia interculturale e la pratica formativa ed educativa realizzata sul campo. La proposta di un itinerario di formazione-ricerca, realizzato con docenti di centri di formazione professionale, consente di rileggere la prospettiva interculturale alla luce delle strategie educative attuate, delle difficoltà incontrate nel quotidiano, della progettualità competente che i professionisti possono condividere, alimentando a loro volta, la co-costruzione di processi partecipati in cui le connessioni teoria-prassi diventano più evidenti e si rigenerano nei significati di un pensiero dialogico e di un’azione riflessiva.
Collocazione Biblioteca: 17072

Graziella Favaro, Almeno una stella sul proprio cammino. Giovani tutor a scuola per favorire la resilienza degli adolescenti stranieri, in Animazione Sociale, n. 274 (giu.-lug. 2013), pp. 86-98
Quando nella vita di un ragazzo si verifica un evento traumatico, come può essere l’esperienza della migrazione e l’ingresso in una scuola di un altro Paese, è importante che egli trovi almeno una figura che lo sostenga per un pezzo di strada, contribuendo a riparare un po’ la fiducia in sé che nel frattempo si è indebolita. Nella sperimentazione qui descritta, che fa capo al progetto “Bussole” e che ha coinvolto scuole di diverse città italiane (Milano, Torino, Bologna e Arezzo), si è cercato di disseminare la rotta scolastica delle ragazze e dei ragazzi di recente immigrazione con qualche “stella”: oltre a insegnati ed educatori, anche un gruppo di giovani tutor.

Mariagrazia Santagati, Le politiche scolastiche per i giovani stranieri in Europa e in Italia, in Autonomie locali e servizi sociali, a. 36, n. 1 (mag. 2013), pp.179-188
L’articolo si propone di presentare e discutere alcuni fra i documenti più significativi apparsi negli ultimi anni sul tema dell’integrazione scolastica degli stranieri, offrendo un quadro aggiornato delle politiche scolastiche per i giovani stranieri sia nello scenario europeo e internazionale, sia con riferimento alle più recenti iniziative messe in campo in Italia. Viene analizzato in particolare il rapporto tra politiche e pratiche e vengono individuati nodi e prospettive per il sistema formativo italiano.

Lorenzo Luatti, L’integrazione scolastica degli alunni di origine immigrata. Quali prospettive e progettualità in un’epoca di crisi? Riflessioni e proposte, in Educazione interculturale, n. 2 (mag. 2013), pp. 159-172
Un’ampia letteratura evidenzia il profondo divario tra studenti autoctoni e studenti di origine immigrata nelle performance, negli esiti e nelle scelte dei percorsi scolastici successivi alla licenza media. Questa situazione di svantaggio è frutto, secondo ricerche a livello europeo, nazionale e locale, di un insieme di fattori che hanno a che fare con le motivazioni del singolo alunno, il contesto scolastico e territoriale, le risorse familiari. Particolarmente delicato è per gli studenti immigrati il passaggio tra scuola secondaria di primo grado e quella di secondo grado. Dopo aver delineato le criticità e le possibili motivazioni in merito alle scelte, il contributo suggerisce possibili azioni e attenzioni per “curare” i passaggi scolastici, introducendo la figura del “tutor interculturale”, sia autoctono che immigrato, che aiuti, accompagni e sostenga gli allievi in situazione di bisogno.

Caterina Martinazzoli, Due volte speciali. Quando gli alunni con disabilità provengono da contesti migratori, Franco Angeli 2012, pp. 189
Il testo entra nel vivo della realtà degli alunni con disabilità provenienti da contesti migratori: ne analizza gli aspetti salienti attraverso una lettura multidimensionale che consideri non solo le questioni legate alla disabilità, ma anche quelle connesse all’appartenenza culturale e di contesto e il loro intreccio inestricabile sia nell’ambito familiare che in quello scolastico, nell’ottica di una pedagogia speciale transculturale. La riflessione teorica è rafforzata da un’indagine operativa realizzata nelle scuole primarie e dell’infanzia della provincia di Piacenza, i cui risultati danno valore agli studi realizzati sul tema e permettono uno sguardo concreto e operativo attraverso la voce degli insegnanti che, con interviste, hanno partecipato all’indagine.
Collocazione Biblioteca: 15915

Graziella Favaro, E dopo la terza media?  Perchè è necessario sostenere le scelte scolastiche dei ragazzi e delle ragazze straniere, in Animazione Sociale, n. 262 (apr. 2012), pp. 24-33
Finita la terza media, gli studenti italiani e stranieri non prendono le decisioni sul proseguimento scolastico nello stesso modo. I secondi, infatti, devono considerare un aspetto in più rispetto ai primi: il fatto di essere stranieri. Proprio in conseguenza del “fattore etnico”, questi studenti – immigrati o nati in Italia – si trovano nella condizione di rivedere “al ribasso” i propri percorsi formativi. Secondo l’autrice, pedagogista, in gioco è il destino non solo di questi adolescenti e delle loro famiglie, ma anche della società che la nostra scuola prepara.

A cura di Andrea Ravecca, La scuola multietnica: insegnanti, alunni, genitori, in Mondi migranti, n. 2 (2012), pp. 33-165
La sezione monografica di questo numero trova la sua ragion d’essere nel riconoscimento dell’importanza di comprendere i meccanismi che sorreggono l’interrelazione tra migrazione, educazione e integrazione. Vengono qui raccolti contributi in grado di aprire sguardi inediti, guardando s ì dentro la scuola, ma non per osservare solo i giovani studenti ma anche gli altri attori che in tempi, modi e atti diversi salgono sul palco della rappresentazione scolastica: insegnanti, famiglie e attori politici. E quando il focus d’attenzione è orientato sugli studenti, questo è proiettato sull’orizzonte del futuro, sulle loro aspirazioni e progettualità, piuttosto che sull’oggi.

Le politiche sociali e il territorio: esperienze, progetti e buone pratiche

Joao Carlos Tedesco, Federica Bertagna, Reti etniche e doppia cittadinanza: mediazioni e simbologie nell’emigrazione di brasiliani in Italia in Mondi migranti, n. 3 (2014), pp. 177-198
Questo articolo analizza alcuni aspetti dell’esperienza di lavoratori immigrati brasiliani in Italia, concentrandosi in particolare nello studio delle reti e vincoli formali e informali, specialmente di tipo etnico, che agglutinano e si intrecciano in questo movimento migratorio e nell’analisi delle politiche pubbliche che interagiscono con le reti private.

Claudia Mantovan, Elena Ostanel, Quartieri contesi. Convivenza, conflitti e governance nelle zone Stazione di Padova e Mestre, Franco Angeli, Milano, 2015, pp. 412.
Partendo dall’osservazione delle aree limitrofe alle stazioni di Padova e Mestre, questo libro, nella prima parte, fotografa gli usi e le percezioni del quartiere da parte dei migranti che vivono o frequentano queste zone; delle popolazioni ai margini che usano i servizi “a bassa soglia” qui presenti; dei residenti e lavoratori, italiani e stranieri, che abitano la stazione quotidianamente. Nella seconda parte analizza le politiche, i progetti e le iniziative messi in atto dagli attori del policy network locale: amministrazioni comunali, consigli di quartiere, soggetti privati no profit e for profit, comitati di cittadini e associazioni di migranti, per un’analisi comparata approfondita degli interventi praticati da due amministrazioni vicine per colore politico, ma lontane per le modalità d’azione.
Collocazione biblioteca: 17108

Gian Piero Turchi, Michelle Romanelli, Flussi migratori, comunità e coesione sociale. Nuove sfide per la mediazione, Franco Angeli, Milano, 2013, pp. 142
Cosa generano i flussi migratori all’interno di un certo territorio? Quali sono le esigenze che si rintracciano a fronte degli accadimenti connessi a questi flussi? Quali sono le proposte che l’accademia oggi è in grado di avanzare per assolvere tali esigenze? Questi sono alcuni interrogativi che hanno guidato le linee argomentative dell’opera e che spesso, nel dibattito attuale, trovano risposte che, a fronte degli accadimenti, non risultano sempre adeguate. Il volume offre spunti di analisi rispetto a come i flussi migratori e la presenza migrante in Italia siano stati storicamente affrontati, per approdare a una proposta in cui la mediazione risulta a disposizione delle politiche pubbliche: uno strumento che “prende in carico” le interazioni tra i membri della comunità e, proprio per questo, è in grado di anticipare gli scenari futuri, tratteggiando architetture di comunità che si pongano in termini di coesione sociale e responsabilità condivisa.

A cura di Jacopo Tomasi, Strane convivenze in Lavoro sociale, n. 4 (ago. 2014), Vol.14, pp.11-14
L’articolo racconta l’esperienza realizzata a Trento, dove un gruppo di giovani profughi africani condivide alcuni appartamenti con una ventina di utenti del Servizio di salute mentale, con il sostegno di operatori preparati. I risultati sono positivi dal punto di vista sia umano sia economico.

Angela Maria Zocchi, L’immigrato: straniero, persona, forza lavoro? Note sul diritto alla salute in Studi di Sociologia. a. 52, n. 4 (ott.-dic. 2014, pp. 397-417
Partendo dall’ipotesi che le posizioni sull’immigrazione si dividono in due differenti poli, uno che vede l’immigrato come risorsa, l’altro come una minaccia, realistica o simbolica, l’articolo richiama l’attenzione sulla relazione tra immigrazione e diritto alla salute, all’interno di una prospettiva di una sociologia che ascolta, che muove cioè dal concetto di persona. Da qui è possibile andare oltre i limiti dei paradigmi puramente economici, promuovendo, anche attraverso la ricerca sociologica, una socialità solidale che rispetti le differenti culture. Viene quindi presentata un’esperienza significativa in merito: il Progetto Artemis per la Formazione di Educatori di Salute di Comunità.

Paola Proietti, Segregazione etnica e criminalità in Italia in Mondi migranti, n. 3 (2014), pp. 145-176
Questo lavoro si propone di investigare, attraverso un’analisi cross-section, quanto la segragazione residenziale dei migranti in Italia influisca sul loro tasso di criminalità e attraverso quale meccanismo. Per attuare l’analisi è stato fatto uso degli indici di dissimilarità e di isolamento. I risultati dell’analisi empirica mostrano che in Italia la segregazione etnica ha un effettu a “U” sul tasso di criminalità straniera con il prevalere di un effetto deflativo per gli anni 2003-2005. Composizione etnica e bassi valori registrati sia per l’indice di dissimilarità che per l’indice di isolamento costituiscono il presupposto per il prevalere dell’effetto network sugli effetti neighbohrhood e adress.

Bruno Ciancio, Sviluppare la competenza interculturale Il valore delle diversità nell’Italia multietnica. Un modello operativo,  Franco Angeli, 2014, Milano, pp.170
L’Italia in soli vent’anni è passata dall’essere paese di emigrazione a paese di immigrazione. Poiché la presenza di un numero crescente di popoli portatori di diversità culturale è una realtà che sta modificando il presente e inciderà in modo importante sul futuro dell’Italia, nella società multietnica di oggi la competenza culturale sta trovando un suo ruolo nella routine non soltanto teorica ma anche pratica. Il libro ha l’obiettivo di offrire al lettore uno strumento teorico e pratico per facilitare il miglioramento delle sue conoscenze, la comprensione, le skills pratiche, il desiderio di lavorare con competenza e congruenza culturale durante l’interfaccia con la persona di origine non italiana.
Collocazione biblioteca: 16765

Maurizio Ambrosini, Dal multiculturalismo alla diversity. Una ricerca europea sulle politiche locali per gli immigrati in Mondi migranti, n. 3 (2013), pp. 7-28
L’articolo descrive una ricerca europea sulle politiche urbane per gli immigrati, in cui sono state analizzate cinque città europee (Bruxelles, Francoforte, Marsiglia, Madrid, Manchester) e tre italiane (Firenze, Genova e Verona). Secondo l’autore, l’integrazione degli immigrati avviene soprattutto a livello locale, così come il riconoscimento e la gestione delle diversità culturali. Le politiche urbane hanno assunto pertanto un rilievo accresciuto nell’inclusione sociale dei migranti, ma nello stesso tempo tali politiche sono spinte a definire nuovi schemi concettuali e nuovi linguaggi, di fronte alla prevalenza di visioni politiche che riaffermano il primato della dimensione nazionale.

A cura del Centro Studi – Gruppo Abele di Torino, L’ Aquila e il Dragone. Ricerca su percorsi di integrazione della comunità cinese a Barge, Cuorgnè, Torino in Pagine, n. 2 (2013), pp. 3-56
Il Progetto “L’Aquila e il Dragone”, finanziato con Fondi FEI 2011, nasce con l’intenzione di costruire ponti, relazioni, comunicazione con la comunità cinese presente a Torino, Barge e Cuorgnè, attraverso i due elementi ritenuti principali: la lingua e la cultura. Si è voluto dare la possibilità di apprendere lingua e cultura italiana alla comunità cinese, ma anche promuovere la lingua e la cultura cinese tra gli italiani e tra i bambini cinesi e italiani. Nella pubblicazione, oltre alla presentazione del progetto, troviamo un capitolo con studi e dati sulla migrazione cinese in Piemonte, l’analisi delle interviste compiute a mediatori culturali e rappresentanti delle associazioni cinesi presenti sul territorio, oltre che a 14 operatori italiani che lavorano sui tre territori coinvolti nel progetto. L’ultimo capitolo raccoglie il punto di vista dei partecipanti cinesi sul progetto e l’apprendimento della lingua italiana.

Serenella D’Agaro, Daniela De Narda, Polenta, frico e sarmale per fare comunità. Le assistenti familiari immigrate da risorse per un anziano a soggetti attivi nella comunità, in Animazione Sociale, n. 275 (ago.-set. 2013), pp. 94-102
Le autrici offrono un contributo sul “welfare della domiciliarità”, con particolare attenzione alla rete di risorse rappresentata dalle assistenti familiari immigrate, a partire dal percorso “Assistenti familiari e comunità locale”, realizzato dal Servizio sociale dei comuni friulani della zona di Gemona. Scopo del progetto è stato quello di rafforzare la rete attorno alle persone anziane, alle famiglie e alle badanti, per non lasciare nessuno solo nella gestione dell’attività di cura e assistenza.

Mirca Ognisanti, Esercizi di comunicazione. Prove di democrazia nella società multiculturale in Educazione interculturale, n. 1 (gen. 2013), vol. 11, pp. 83-92
L’autrice sostiene che il progetto Amitié, coordinato dal Comune di Bologna, dimostra come, per l’attivazione di un vero dialogo interculturale, occorra affinare competenze e strumenti che permettano di raggiungere un pubblico più ampio, pena il rischio di arrivare a circoli ristretti di cittadini già sensibili ai temi dei diritti e di vanificare gli sforzi compiuti per la promozione di una società più aperta, plurale e democratica. Dal progetto è nata una nuova idea di comunicazione sulla migrazione: aperta, partecipata e che si avvale degli spazi digitali come strumenti di inclusione e di relazione paritaria con tutti i cittadini

Giovanni Giudice, La globalizzazione dell’indifferenza, in Narcomafie, a. 21, n. 12 (dic. 2013), pp. 55-60
Chi lavora nel settore dell’immigrazione in territori di frontiera si confronta quotidianamente con il dolore e con la speranza. Dietro ogni storia c’è una tragedia umana da comprendere e rispettare. L’autore auspica l’attuazione di politiche migratorie di accoglienza e di sostegno del Governo e dell’Unione Europea e accordi internazionali, mirati e di lungo periodo, con i Paesi del Nord Africa. L’obiettivo che si vuole perseguire è il rispetto dei diritti umani, sociali e politici dello straniero e una vera lotta a associazioni criminali che sfruttano la tratta di persone. Particolare attenzione va poi garantita ai minori stranieri non accompagnati.

A cura di Agostino Petrillo e Antonio Tos, Migranti in città: scorci della situazione italiana, in Mondi migranti, n. 2 (2013), pp. 23-138
La rubrica “Incursioni” raggruppa una serie di articoli che prendono in esame la situazione migratoria in alcune città italiane, dove negli ultimi anni sono intervenute una serie di cesure che hanno creato un panorama in buona parte nuovo. La condizione dei migranti sembra mutare, divenire meno fluida che nel passato, la loro collocazione nello spazio urbano è più chiaramente delineata, ma non in positivo. Anche in Italia si affaccia l’ombra dei quartieri segregati ed emergono eventi limite di cui è emblematica la vicenda di Rosarno. I contributi qui presentati aggiungono materiali nuovi a un quadro della situazione insediativa dei migranti nel nostro paese: si tratta di casistudio, che prendono in esame singole realtà urbane, variando sia la scale che la metodologia dell’analisi.

A cura di Gabriella Debetto e Eufemia Gazerro, Fare inte(g)razione tra enti locali, scuola e comunità. XIII convegno dei Centri interculturali, Franco Angeli 2012, pp. 203
ll volume raccoglie gli atti del XIII Convegno nazionale dei Centri interculturali, svoltosi a Padova il 28 e 29 ottobre 2010, dai quali emerge una mappa delle buone pratiche d’integrazione realizzate in Italia, che ci consegna una fotografia dell’importante patrimonio di progetti da proteggere e sostenere; una riflessione sulle politiche pubbliche adottate a livello locale e nazionale; un invito ad approfondire il tema dei diritti di cittadinanza dei giovani stranieri di seconda generazione.
Collocazione Biblioteca: 15576

A cura di Flavia Piperno e Mara Tognetti Bordogna, Welfare transnazionale. La frontiera esterna delle politiche sociali , Ediesse, Roma, 2012, pp. 203
L’obiettivo di questo volume è quello di esplorare la possibile dimensione esterna della politica sociale rivolta all’inclusione dei migranti e alla loro valorizzazione come produttori di welfare. In un contesto di crescente interdipendenza tra paesi diversi e lontani il benessere e le politiche che lo regolano mostrano sempre più chiaramente una faccia transnazionale. Anche la politica sociale, dunque, non solo quella di difesa, deve dotarsi di una “frontiera esterna” e trarre vantaggio dal dialogo e dalla cooperazione con i paesi di origine, nella convinzione che il bene comune possa essere protetto anche attraverso reti estese nello spazio e un welfare transnazionale forte.
Collocazione Biblioteca: 16294

I minori stranieri non accompagnati

Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione generale dell’ immigrazione e delle politiche di integrazione Divisione II, Report nazionale. Minori stranieri non accompagnati. Dati al 30/06/2015, Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, Roma, 2015,  pp. 3
Dati raccolti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sul fenomeno dei minori stranieri non accompagnati: presenze, distribuzione per fasce d’età, genere, nazionalità e regione d’accoglienza. I dati sono aggiornati al 30 giugno 2015. Sullo stesso sito sono a disposizione i dati dei mesi e degli anni precedenti.

N. Parisi, “Lo status del minore migrante non accompagnato alla luce del diritto europeo. L’apporto della giurisprudenza internazionale in tema di protezione internazionale e trattenimento” in  Questione Giustizia n. 3 (2014), pp. 156-170
Nell’ambito del processo migratorio la condizione dei minori non accompagnati assume dimensioni drammatiche sul piano sia quantitativo che qualitativo. L’ ordinamento italiano e quello dell’Unione europea sono tenuti ad adempiere all’impegno stabilito a partire dalla convenzione di New York, 1989 di osservare e far osservare, in ogni decisione che riguardi il minore, il suo prevalente e superiore interesse. Il contributo prospetta l’attuale assetto normativo in materia di accoglienza e trattamento del minore migrante non accompagnato, rilevando l’esigenza di una sua rivisitazione, peraltro in corso sia in ambito nazionale, sia europeo.

Elena Rozzi, Minori stranieri non accompagnati fuori dal sistema di protezione. Ricerca condotta a Torino nell’ambito del progetto Pucafreu, [s.n.], Torino, 2013
L’indagine condotta nell’ambito del progetto europeo Pucafreu (Promuovere l’accesso ai diritti fondamentali dei minori stranieri non accompagnati nell’UE) ha inteso esplorare le caratteristiche e le cause del fenomeno dell’allontanamento dal sistema di protezione dei minori stranieri non accompagnati nella città di Torino, Si tratta infatti di una città tra le più avanzate a livello nazionale nell’implementazione di politiche e interventi per l’accoglienza e l’inclusione sociale di questi minori. La ricerca sul campo si è basata su 25 interviste a minori e giovani adulti che al momento dell’intervista si trovavano fuori dal sistema di protezione o che avevano avuto in precedenza significative esperienze di questo tipo. Sono inoltre stati intervistati 15 operatori che lavorano con questi minori e sono state condotte osservazioni sul campo.
Collocazione biblioteca: 16062

Giancarlo Rigon, Giovanni Mengoli, Cercare un futuro lontano da casa. Storie di minori stranieri non accompagnati, EDB, Bologna, 2013, pp. 120
Il libro racconta le storie di alcuni ragazzini – provenienti dal Marocco, dalla Somalia, dall’Afghanistan, dall’Albania, dalla Romania, dal Pakistan e dalla Tunisia – che, dopo aver vissuto esperienze tremende, sono riusciti a farsi accettare dal nostro paese e da una delle comunità sparse sul territorio. Comunità dove uomini e donne cercano di rimarginare in quei ragazzini vecchie ferite, aprire dialoghi, cercare percorsi di inserimento, di lavoro, di vita. Nelle pagine di questo libro leggiamo le impronte delle tragedie del mondo contemporaneo impresse nel corpo e nell’anima degli adolescenti fuggiti dai paesi dove l’umanità è più a rischio. Alle storie narrate seguono commenti autorevoli fatti da diversi punti di osservazione, allo scopo di far emergere i punti più acutamente critici che le storie pongono. Giancarlo Rigon è medico specializzato in Psichiatria e Neuropsichiatria e ha diretto l’Unità operativa complessa di neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenza dell’AUSL di Bologna. Giovanni Mengoli, religioso dehoniano, è presidente della cooperativa Elios di Bologna e volontario al carcere minorile di Pratello.
Collocazione biblioteca: 16573

Carlo Trionfi, Adolescenti senza famiglia, in Ubiminor, a. 1, n. 4 (nov. 2013), pp. 8
L’autore, psicologo e psicoterapeuta, scrive su quegli adolescenti stranieri che vivono nel nostro paese senza riferimenti familiari e del loro incontro con l’istituzione penale. La presenza, all’interno degli Istituti Penali Minorili, di ragazzi soli, senza riferimenti familiari vicini, è estremamente alta e in continuo aumento: attualmente più di metà (53%) dei detenuti negli istituti penali minorili proviene da altri paesi, di questi circa metà (40%) non ha alcun riferimento familiare in Italia e si trova quindi in stato di abbandono. Può quindi essere interessante confrontare questo fenomeno di forte presenza di adolescenti stranieri soli sul territorio italiano con alcune norme legislative in merito ai diritti dei minori, per affrontare poi alcune questioni legate alla personalità di questi adolescenti che male si conciliano con le norme del processo penale minorile e con la prassi di intervento solitamente utilizzata dai Servizi della Giustizia.

Save the Children, Dossier. Minori migranti in arrivo via mare, Save the Children, 2013, pp. 26
Il dossier esamina i dati sui minori migranti in Italia, evidenziando la crescita dieci volte superiore rispetto all’anno precedente del numero dei minori in nucleo familiare (2.974/282) e quasi tre volte superiore dei minori non accompagnati (4.954/1.841). Dagli interventi di accoglienza operati a Lampedusa e in altri centri, Save the Children ha ricavato molti racconti sul viaggio dei minori migranti (provenienti soprattutto da Eritrea e Siria) e sui pericoli corsi. Un capitolo è dedicato all’aggiornamento del sistema di accoglienza e protezione per i minori migranti o richiedenti asilo, mentre in conclusione si esprimono le raccomandazioni all’Europa e all’Italia per tutelare i diritti fondamentali dei minori migranti.

A cura di Marisa Belluscio, CLIO – Cantiere Linguistico per l’Integrazione e l’Orientamento, Save the Children Italia, Roma, 2013, pp. 119
Linee guida per percorsi di apprendimento linguistico e di educazione civica rivolti a minori stranieri non accompagnati

Carla Della Penna, Minori stranieri non accompagnati in Puglia.Un viaggio tra progetto e sogno, Aracne 2013, pp. 238
Il testo è frutto di una indagine qualitativa sul campo, condotta nei mesi da gennaio a giugno 2011, sui minori stranieri non accompagnati nella provincia di Bari. Risulta essere il primo lavoro scientifico in Puglia che studia approfonditamente questo nuovo soggetto migratorio. Infatti, in precedenza, esistevano a riguardo solo cenni nei dossier statistici e dati numerici nei report di monitoraggio. Lo studio, condotto per l’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, secondo le tecniche della ricerca sociale, ha previsto l’incontro con i MSNA alloggiati nelle comunità per minori della provincia di Bari, la somministrazione in presenza di una intervista anonima, semistrutturata, con prevalenza di risposte aperte, per accedere al punto di vista dell’intervistato. Sono così emersi progetti e sogni dei ragazzi i quali scelgono il nostro Paese perché sperano di trovare lavoro o per sfuggire a persecuzioni e guerre, spinti comunque dalla speranza di dare una svolta alla propria esistenza, di renderla più libera e dignitosa, di poter comunque recuperare la gioia di crescere e di vivere pienamente la propria adolescenza.
Collocazione Biblioteca: 14315

I Piccoli schiavi invisibili, Save the Children Italia, Roma, 2012
Sono milioni nel mondo i minori vittime di tratta e sfruttamento e migliaia in Italia, dove, secondo alcuni operatori, il fenomeno è in crescita anche a seguito del costante e inarrestabile flusso di minori migranti non accompagnati che costituiscono un gruppo particolarmente a rischio di sfruttamento. La tratta di esseri umani, adulti e minori è considerata più remunerativa e meno pericolosa del commercio illegale di droga o armi. E il coinvolgimento di minori in quella che si può considerare una vera e propria schiavitù contemporanea non sembra conoscere arretramento né a livello internazionale né all’interno dei confini italiani. Save the Children riscontra in Italia una mancanza cronica di dati aggiornati sul fenomeno. Inoltre, desta particolare preoccupazione l’elevata esposizione al rischio di tratta e sfruttamento delle migliaia di minori non accompagnati sbarcati sulle coste italiane.

A cura di Paola Bastianoni e Alessandro Taurino, L’ accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, in Rassegna di Psicologia, n. 1 (2012), vol. 29, pp. 5-70
I minori stranieri non accompagnati rappresentano una popolazione giovanile a forte rischio psicosociale e psicopatologico. La monografia di questo numero intende avviare un percorso di comprensione, analisi e interpretazione dei processi traumatici in cui incorrono i minori stranieri non accompagnati per organizzare e monitorare interventi socio-educativi e socio-assistenziali che sappiano riparare, o quantomeno contenere, i danni evolutivi e contrastare la continuità del rischio psicopatologico e psicosociale. I quattro contributi raccolti in questo nucleo monotematico rappresentano un primo tentativo di alcuni ricercatori di diverse appartenenze disciplinari, fortemente interessati al diritto di accoglienza “psicologica” dei minori stranieri non accompagnati, di interconnettere orientamenti/metodologie/costrutti teorici per colmare un vuoto di riflessione che non ha più ragione di esistere.

Le seconde generazioni

Giovanna Ranchetti, Il percorso identitario degli adolescenti di origine straniera. Tra culture affettive e diversità culturali, Franco Angeli, Milano,  2015, pp. 186
Questo libro si propone di esplorare il percorso identitario degli adolescenti di seconda generazione, che si trovano quotidianamente ad affrontare conflitti su più fronti: quello familiare, che rappresenta la cultura d’origine, e quello dei pari, che rappresentano l’attuale contesto culturale. Nel ripercorrere il processo di soggettivazione di questi adolescenti emerge come la spinta identitaria, frutto della spinta evolutiva adolescenziale e della doppia appartenenza culturale, possa favorire la “nascita sociale” e rispondere al loro bisogno di integrazione e di partecipazione attiva nel contesto attuale di appartenenza per sentirsi soggetti riconosciuti, proprio come desidera ogni adolescente nel suo traghettare verso il mondo adulto. La complessità che caratterizza lo sviluppo evolutivo degli adolescenti di origine straniera e le risorse messe in campo da questi adolescenti offrono anche un contributo per comprendere le difficoltà in cui si trova ogni adolescente nel suo personale processo di soggettivazione, ma anche le potenzialità su cui può far leva nella sua costruzione identitaria.
Collocazione biblioteca: 17206

Anna Granta, Diciottenni senza confini. il Capitale interculturale d’Italia, Carocci, Roma, 2015, pp. 111
Il libro nasce da una ricerca svolta dall’autrice tra marzo 2012 e settembre 2013. Sono state condotte trenta interviste in profondità, della durata di un’ora ciascuna, attraverso le tematiche dell’internazionalità e dell’intercultura. I protagonisti di questo libro appartengono infatti a una generazione inedita: hanno diciotto anni, un cognome italiano o straniero, e il passaporto nella tasca dei jeans. Sono “senza confini”, anche quando non hanno mai attraversato le frontiere d’Europa. Le loro amicizie sui banchi di scuola costituiscono, più di qualsiasi lezione di educazione civica, la miglior occasione di formazione a una cittadinanza plurale e cosmopolita. Il libro raccoglie le voci e le storie della prima generazione che cresce in Italia a “pane e intercultura”, destinata a mettere in discussione ogni nostra consolidata idea di cittadinanza e mobilità. L’autrice, psicologa e ricercatrice, insegna Pedagogia interculturale presso l’Università degli Studi di Torino.
Collocazione biblioteca: 17088

Lorenzo Trucco, La Legge sulla cittadinanza, in Famiglia Oggi, n. 6 (nov.-dic. 2014), pp. 47-52
Secondo l’autore, avvocato e presidente cofondatore dell’Asgi, il fenomeno migratorio costringe il sistema normativo a interrogarsi. La continua crescita degli stranieri che vivono nel territorio, o che addirittura vi nascono, spinge a rivedere l’impianto in vigore e a sollecitare nuovi provvedimenti.

Annalisa Frisina, Negoziare l’Alterità. Focus group e processi di significazione delle immagini tra giovani autoctoni/e e figli/e delle migrazioni in Veneto, in Rassegna Italiana di Sociologia, a. 55, n. 3 (lug.-set. 2014), pp. 575-597
L’autrice, attraverso una ricerca azione partecipata con giovani autoctoni e di origine straniera, intende mostrare come siano precari i taciti accordi della vita quotidiana che sostengono gli immaginari dominanti sulle migrazioni e sull’italianità, e riflettere su come le rappresentazioni dell’Alterità siano aperte al cambiamento. La ricerca è stata condotta attraverso attraverso il metodo photovoice, che richiede ai soggetti della ricerca di fare scatti delle loro vite quotidiane per poi discuterle in gruppo. L’articolo si sofferma sulle discussione di gruppo, in cui le immagine vengono inizialmente presentate prive del loro commento e rendono più facile esplorare la conflittualità esistente tra diverse visioni del mondo.

A cura di Aldo Skoda, Giovanni Giulio Valtolina, La sfida delle seconde generazioni, in Studi Emigrazione, a. 51, n. 195 (lug.-set. 2014), pp. 362-512
Le seconde generazioni nate dall’immigrazione rappresentano una delle questioni più rilevanti nel panorama contemporaneo, non solo per la peculiarità dei loro percorsi di sviluppo individuale, ma anche perchè esse costituiscono una risorsa e al contempo una sfida per la coesione sociale. La monografia di questo numero raccoglie più interventi sull’argomento, visto secondo diversi aspetti: la condizione giuridica, le dinamiche psicosociali ed evolutive, gli aspetti statistici, politici e sociali, le scelte scolastiche, il coping e la resilienza, il rapporto tra seconde generazioni e comportamenti devianti, la mobilità studentesca e le migrazioni qualificate.

Dario Basile, Cantando la strada. Hip hop nella periferia di Torino, in Gli asini, a.4, n. 20 (mar.-apr. 2014), pp.105-115
L’indagine presentata è stata condotta in un quartiere di Torino, Barriera di Milano, che ha visto alternarsi diverse generazioni di immigrati, prima dalle campagne piemontesi, poi dalle regioni meridionali, poi dal Sud del mondo (oggi al 29% della popolazione del quartiere). Indagando su quale rapporto esista oggi fra vecchi e nuovi immigrati, oltre alle diffidenze e ai pregiudizi, l’autore ha trovato qualcosa che pare accomunare i giovani di qualsiasi provenienza: la cultura hip hop e la musica rap, usata spesso per esprimere le difficoltà e i conflitti.

Tineke Fokkema, Eralba Cela, Elena Ambrosetti, Le rimesse delle seconde generazioni in Europa: altruismo o interesse personale? in Mondi migranti, n. 3 (2013), pp.181-197 in Mondi migranti, n. 3 (2013), pp. 181-197
Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare, per la prima volta nel contesto europeo, le determinanti delle rimesse della seconda generazione di immigrati in diverse città europee, cercando di capire per quali ragioni essa invii rimesse nel Paese d’origine dei genitori. I dati utilizzati provengono dall’indagine Ties – The Integration of the European Second generation, che ha raccolto informazioni su circa 6250 persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni, con almeno un genitore emigrato da Marocco, Turchia, ex Jugoslavia, in 15 città europee appartenenti a 8 paesi.

Paola Rebughini, Giustezza, giustizia e questione della cittadinanza tra i discendenti di immigranti, in Mondi migranti, n. 3 (2013), pp. 263-278
Tenendo presente la questione della cittadinanza, questo articolo intende focalizzare l’attenzione su un tema più specifico e teorico, ma allo stesso tempo trasversale alle più generali questioni dei diritti, delle opportunità e deivincoli, della partecipazione e del riconoscimento, che riguardano la seconda generazione discendente dai migranti. A partire da una serie di ricerche empiriche realizzate negli ultimi dieci anni, l’articolo utilizza il concetto analitico di “giustezza” per illuminare alcune delle caratteristiche della vita quotidiana dei figli di immigrati in Italia, in particolare quelle che incrociano il tema dei diritti, tra cui appunto quello della cittadinanza.

A cura di Liana Maria Daher, Migranti di seconda generazione. Nuovi cittadini in cerca di un’identità, Aracne 2012, pp. 299
La presenza di seconde generazioni è indicatore di immigrazione stabile e sancisce un mutamento culturale irreversibile e duraturo di cui le politiche e le pratiche di ogni istituzione sociale dovrebbero tener conto, indipendentemente dal macro fenomeno “immigrazione”. Il caso dei minori stranieri dovrebbe infatti essere individuato, esaminato e risolto attraverso la distinzione di elementi costitutivi peculiari alla loro condizione sociale e, dunque, in relazione a quello dei loro padri e/o adulti di riferimento ma utilizzando categorie concettuali diverse. Prendendo il via da una tale posizione, il volume si propone di analizzare l’odierna condizione di tali giovani in Italia e in Sicilia, nel tentativo di specificarne e di discuterne le principali problematiche sia da un punto di vista istituzionale che culturale, con particolare riguardo al tema della cittadinanza ma non solo.
Collocazione Biblioteca: 15862

A cura di Paola Marmocchi, Nuove generazioni. Genere, sessualità e rischio tra gli adolescenti di origine straniera, Franco Angeli 2012, pp. 237
Il testo presenta un lavoro di ricerca-azione condotto dallo Spazio Giovani dell’AUSL di Bologna in collaborazione con la Facoltà di Psicologia e il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna. Con tale progetto si è voluta approfondire la conoscenza dei ragazzi di origine straniera che vivono nella Provincia di Bologna, riguardo ai fattori di rischio e di protezione che incidono sul loro stato di salute, alle loro esperienze in ambito sessuale, al loro rapporto col proprio corpo e con la sessualità. L’impianto della ricerca ha previsto sia una fase quantitativa, di somministrazione di circa 500 questionari ad adolescenti di origine straniera della provincia di Bologna, sia una fase qualitativa ed etnografica. I risultati emersi dalla ricerca hanno contribuito alla progettazione di un intervento di prevenzione dei comportamenti a rischio attivato in un corso di formazione professionale di Bologna.
Collocazione Biblioteca: 15828

A cura di Feredico Zannoni e Federica Filippini, Generazioni 2: i figli dell’immigrazione nella nuova società, in Educazione interculturale, n. 1 (gen. 2012), pp. 7-74
Nella monografia vengono riportati quattro approfondimenti su figli di immigrati in Italia. Nel primo contributo ( “Non più spettatori” di F. Zannoni) l’autore parte dalla difficoltà negli esiti scolastici e dal disorientamento degli insegnanti nei confronti di alunni di origine straniera per poi focalizzarsi sugli elementi di criticità e innovazione che la presenza di questi ragazzi porta nel contesto in cui abitano. Il terzo contributo (“Seconde generazioni e cittadinanza attiva” di G. D’Ambrosio) presenta una ricerca nel campo degli studi sulle immigrazioni, con attenzione sulle giovani generazioni, i figli dell’immigrazione, per capire le dinamiche sociali di una comunità in evoluzione. La parte empirica dello studio si è focalizzata sulla Rete Together, che raggruppa sei associazioni di figli di immigrati tra Rimini e Reggio Emilia. L’ultimo contributo (“La scuola, la strada, i figli dell’immigrazione” di F. Antonelli e G. Guerzoni) mette come il tema delle seconde generazioni risulti di grande rilevanza per l’impatto sugli aspetti sociali, culturali e giuridici propri della società contemporanea.

Filmografia

La filmografia comprende solo i film che affrontano le tematiche dell’immigrazione e dell’integrazione, usciti in Italia tra il 2012 e il 2015 e presenti in biblioteca in formato DVD.

Daniele Gaglianone, La mia classe, Italia, 2014, durata: 92 minuti
Un attore impersona un maestro che dà lezioni a una classe di stranieri che mettono in scena se stessi. Sono extracomunitari che vogliono imparare l´italiano, per avere il permesso di soggiorno, per integrarsi, per vivere in Italia. Arrivano da diversi luoghi del mondo e ciascuno porta in classe il proprio mondo. Ma durante le riprese accade un fatto per cui la realtà prende il sopravvento. Il regista dà lo “stop”, ma l´intera troupe entra in campo: ora tutti diventano attori di un´unica vera storia, in un unico film di “vera finzione”. Il regista ha trasformato delle persone in personaggi, non nel senso di figure fittizie, ma di esempi dal valore universale. Pur nella diversità dei loro destini e delle loro incancellabili perdite, l’egiziano Shadi, la nigeriana Esther e l’iraniana Moahbobeh sono infatti il simbolo del diritto al lavoro e di una dignità offesa dalla violenza ma prepotentemente desiderosa di una riaffermazione. Invece di ergersi a paladino di un’irrealizzabile giustizia alternativa, Gaglianone ha voluto mostrare la sua crisi creativa, il suo piccolo fallimento, con l’effetto di rendere la verità ancora più vera.
Collocazione biblioteca:  02D42

Andrea Segre, Io sono Li, Italia, Francia, 2014, durata: 93 minuti
Shun Li lavora in un laboratorio tessile della periferia romana per ottenere i documenti e riuscire a far venire in Italia suo figlio di otto anni. All’improvviso viene trasferita a Chioggia, una piccola città-isola della laguna veneta per lavorare come barista in un’osteria. Bepi, pescatore di origini slave, soprannominato dagli amici “il Poeta”, da anni frequenta quella piccola osteria. Il loro incontro è una fuga poetica dalla solitudine, un dialogo silenzioso tra culture diverse, ma non più lontane. È un viaggio nel cuore profondo di una laguna, che sa essere madre e culla di identità mai immobili. Ma l’amicizia tra Shun Li e Bepi turba le due comunità, quella cinese e quella chioggiotta, che ostacolano questo nuovo viaggio, di cui forse hanno semplicemente ancora troppa paura. Dopo i documentari (Magari le cose cambiano, Il sangue verde, La Mal’ombra, Come un uomo sulla terra) e congiuntamente alla ricerca sociale, Segre debutta nel cinema a soggetto, sposando sentimenti affettivi e sociali con una limpidezza di esposizione che non riesce sempre a scongiurare l’inciampo didascalico.
Collocazione biblioteca:  02D19

 Stefano Mencherini, Schiavi, Italia, 2013, durata: 90 minuti
Il film, realizzato in circa due anni e mezzo, documenta la gestione truffaldina dell’ultima “emergenza immigrazione” (ENA, Emergenza Nord Africa) e la superficialità inutilmente repressiva con cui la politica affronta temi epocali come quello dell’immigrazione; la disperazione e la rabbia dei migranti; l’assenza dell’Unione europea verso un Paese, l’Italia, diviso tra apartheid e solidarietà, con imprenditori e caporali alla sbarra a Lecce in un processo, unico in Europa, per riduzione in schiavitù. Attraverso questo racconto si comprende chi sono i rifugiati, da quale inferno sono passati, perchè provano a forzare le frontiere europee in cerca d’asilo. “Schiavi” ci racconta poi cosa accade a molti migranti quando finalmente giungono nella “terra promessa” che si rivela, per alcuni, inospitale e terribile. E ci mostra le gravi carenze del sistema di accoglienza.
Collocazione biblioteca: 02D65 

Stefano Liberti, Enrico Parenti, Container 158, La vita nel campo Rom più grande d’Europa,  Italia, 2013, durata: 62 minuti
Miriana aspetta due gemelle e una casa decente in cui far crescere i suoi quattro figli. Remi ripara le auto che i clienti portano a questo meccanico abile ed economico (anche perché lavora in nero) ma senza un’officina. Giuseppe prende il camioncino ogni mattina e va a cercare pezzi di ferro, in una forma originale di riciclaggio che procura alla sua famiglia (è il marito di Miriana) il minimo indispensabile per vivere. Brenda ha diciotto anni e ha già abbandonato il sogno di diventare dottoressa. Sasha, Diego, Marta, Cruis frequentano le scuole elementari arrivando regolarmente in ritardo, e prendendosi i rimproveri delle maestre. È la vita quotidiana degli “abitanti” del campo Rom di Via di Salone, situato nel mezzo del nulla alle porte di Roma, il più grande d’Europa con quasi 1000 cittadini rom. Stefano Liberti ed Enrico Parenti, che per girare questo documentario hanno trascorso dieci giorni all’interno di uno dei container, lasciano parlare gli “zingari” (nome che loro non riconoscono, ma si ritrovano appiccicato addosso) senza fare commenti, e danno voce anche a due italiani che vivono vicino al campo di Salone. Ciò che interessa ai due registi è soprattutto illuminare le contraddizioni create dalla legge italiana e dal comportamento ambiguo delle amministrazioni locali, che da una parte dichiarano di volere l’integrazione dei Rom nel nostro Paese, dall’altra rendono di fatto impossibile che questa abbia luogo.
Collocazione biblioteca: 02D80

Claudio Giovannesi, Alì ha gli occhi azzurri, Italia 2012, durata: 94 minuti
Nader e Stefano: uno è egiziano ma è nato a Roma, l’altro è italiano ed è il suo migliore amico. Anche Brigitte, la fidanzata di Nader, è italiana, ma proprio per questo i genitori del ragazzo sono contrari al loro amore. Nader allora scappa di casa. “Alì ha gli occhi azzurri” racconta una settimana della vita di un adolescente che prova a disubbidire ai valori della propria famiglia. In bilico tra l’essere arabo o italiano, coraggioso e innamorato, come il protagonista di una fiaba contemporanea, Nader dovrà sopportare il freddo, la solitudine, la strada, la fame e la paura, la fuga dai nemici e la perdita dell’amicizia, per tentare di conoscere la propria identità. Sette giorni per cercare un’identità e una tregua, se non una risoluzione, al conflitto tra la cultura islamica e quella occidentale, sette giorni per crescere provando ad assumerle entrambe, trasformando la duplicità in ricchezza. Muovendo dalla Profezia di Pier Paolo Pasolini, Claudio Giovannesi richiama fin dal titolo l’Alì del poeta, quel sottoproletariato di cui rimpiangeva l’innocenza perduta dentro un’invisibile rivoluzione conformistica.
Collocazione biblioteca:  02D34

Guido Lombardi, Là-Bas. Educazione criminale, Italia, 2011, durata: 100 minuti
Castel Volturno, circa trenta chilometri da Napoli. E’ il 18 settembre 2008. Un commando di camorristi irrompe in una sartoria di immigrati africani. Sparano all’impazzata un centinaio di proiettili, ammazzando sei ragazzi di colore e ferendone un altro gravemente. Yussouf, un giovane immigrato, ha deciso quella stessa sera di chiudere i conti con suo zio Moses, l’uomo che lo ha convinto a venire in Italia promettendogli un futuro da onesto artigiano e trasformandolo invece nel cinico gestore di un giro milionario di cocaina. Invischiati nella loro storia, un altro ragazzo africano, Germain, finito per caso nel luogo della strage; la sua ragazza Asetù, che quella stessa sera canta in pubblico una canzone di Miriam Makeba; Suad, una prostituta che Yussouf sogna di riscattare dai suoi padroni. In questa storia di veri attori non professionisti (tranne Esther Elisha) la realtà ha superato subito l’immaginazione, e il fatto di sangue che era in sceneggiatura ha preso i contorni di quello realmente accaduto nel settembre 2008, lì, a 30 km da Napoli, a sei ragazzi di colore uccisi in una sartoria da un commando di camorristi con le pettorine da poliziotti. Un messaggio sanguinario per chiarire chi comandava in quella zona. Il sottotitolo recita “educazione criminale”, quasi a semplificare un altrove (non l’unico) abitato da tanti stranieri che afferrano l’illegalità, come altra forma di sfruttamento. Un altrove che di semplice non ha niente, dove la sopravvivenza è anche convivenza tra bianchi e neri nella spartizione degli affari (sporchi). Schematico forse, ma non appiattito, il risultato (con mezzi misurati) è una linearità narrativa rubata alla strada, priva di inutili spiegazioni, le stesse che smette di chiedere quasi subito Yssouf allo zio, non abituandosi all’idea di essere un criminale, ma trovandocisi in mezzo.
Collocazione biblioteca: 02D47

Ermanno Olmi, Il Villaggio di cartone, Italia, 2011, durata. 87 minuti
Una chiesa ormai inagibile viene dismessa alla presenza del vecchio parroco. L’ambiente viene spogliato di tutto l’arredamento sacro e nemmeno il grande crocifisso si salverà. Da questa situazione inizia una nuova vita per l’edificio, che, ormai privato di tutti gli aspetti liturgici e “istituzionali”, si trasforma nel luogo della concretizzazione viva della fede del vecchio sacerdote. Un luogo di desolazione si trasforma così in spazio di fratellanza e di accoglienza per un gruppo di extracomunitari africani senza permesso di soggiorno, incarnazione degli esclusi e degli emarginati della nostra società.
Collocazione biblioteca: 02D20

Emanuele Crialese, Terraferma, Italia, 2011, durata: 88 minuti
E’ la storia di un’isola siciliana, di pescatori, quasi intatta, appena lambita dal turismo, che pure comincia a modificare comportamenti e mentalità degli isolani. E al tempo stesso investita dagli arrivi dei clandestini, e dalla regola nuova del respingimento: la negazione stessa della cultura del mare, che obbliga al soccorso. Una famiglia di pescatori con al centro un vecchio di grande autorità, una giovane donna che non vuole rinunciare a vivere una vita migliore e un ragazzo che, nella confusione, cerca la sua strada morale. Tutti messi di fronte a una decisione da prendere, che segnerà la loro vita. Sopra, sotto e intorno a un’isola intenzionalmente non identificata, il regista guarda al mare come luogo di infinite risonanze interiori. Al centro del suo ‘navigare’ c’è di nuovo un nucleo familiare in tensione verso un altrove e oltre quel mare che invade l’intera superficie dell’inquadratura, riempiendo d’acqua ogni spazio. Nel rigore della forma e dell’esecuzione, Crialese traduce in termini cinematografici le ferite dell’immigrazione e delle politiche migratorie, invertendo la rotta ma non il miraggio del transatlantico di “Nuovomondo”.
Collocazione biblioteca: 02D37