Violenza di genere

Aggiornata a novembre 2023

I materiali, elencati in ordine decrescente per anno di pubblicazione, sono disponibili presso la Biblioteca del Gruppo Abele, negli orari e nelle modalità previste dal regolamento della Biblioteca. L’elenco proposto non esaurisce quanto posseduto in biblioteca sul tema in oggetto. Ulteriori ricerche sono possibili sul nostro catalogo bibliografico

Vengono proposti i seguenti percorsi:

Norme giuridiche, linee guida e dati di contesto sulla violenza di genere

Screenshot 2023-11-10 104914Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale della Polizia Criminale, 8 Marzo Giornata Internazionale della Donna. Donne vittime di violenza, Direzione Centrale della Polizia Criminale, Roma, 2023, 36 pp.
L’obiettivo di questo report è quello di fornire un contributo attraverso il lavoro svolto dalle diverse articolazioni della Direzione centrale della polizia criminale, come il Servizio Analisi Criminale, che si avvale delle informazioni presenti nelle banche dati delle forze di polizia, e l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD), che si occupa dei crimini dell’odio e di tutte le forme di violenza che colpiscono una donna in quanto tale. Le forze di polizia sono in prima linea nella lotta alla violenza di genere, investendo nella specifica formazione del personale, nelle campagne di informazione e prevenzione del fenomeno, nonché nella predisposizione e nell’utilizzo di tecnologie e strumenti che possano supportare in maniera sempre più efficace le specifiche attività di contrasto. Il presente elaborato dunque si prefigge lo scopo di fornire aggiornati elementi di valutazione sul fenomeno, attraverso l’esame dell’andamento dei c.d. reati spia, delle fattispecie di reato introdotte con il cosiddetto “Codice rosso”, degli omicidi volontari (con un approfondimento sulle vittime di genere femminile), nonché di fornire indicazioni, utili non solo alle vittime ma anche agli autori e a ogni altro soggetto interessato, in merito ai presidi di assistenza e sostegno cui è possibile rivolgersi con fiducia nei casi di violenza di genere.

A cura di Terre des Hommes, In difesa. La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo. 12a edizione – 2023, Terre des Hommes Italia, Milano, 2023, 124 pp.
La 12a edizione del Dossier racconta in modo dettagliato quali sono i principali ostacoli che ritardano la piena parità di genere nei vari continenti, senza trascurare il nostro Paese. Ma anche raccoglie storie di ragazze che ogni giorno, con il loro operato, cercano di cambiare il mondo e renderlo migliore, più equo e vivibile per tutti. Testimonianze che dimostrano come, assicurando la piena partecipazione delle ragazze e delle donne alla nostra società e coltivando i talenti di ogni bambina, potremo liberare un potenziale finora inutilizzato che può portare prosperità per tutti. Nei vari capitoli del Dossier vengono affrontati argomenti quali matrimoni e gravidanze precoci, accesso all’istruzione e allo sport, salute mentale, rischi per bambine e ragazze dovuti ai conflitti e ai cambiamenti climatici, rischi nel mondo web, violenza di genere.

Inkeri von Hase … [et al.]; UN Women, From evidence to action : Tackling gender-based violence against migrant women and girls, UN Women, New York, 2022, 8 pp.
Essere migrante accentua i rischi per le donne e le ragazze di varie forme di violenza di genere (GBV) nei paesi di origine, transito, destinazione e ritorno. La loro maggiore vulnerabilità alla GBV deriva, non solo dall’intersezione e dalle molteplici forme di discriminazione che devono affrontare, ma anche come risultato delle disuguaglianze strutturali e di genere, inclusa la mancanza di accesso a percorsi migratori sicuri e regolari. I casi di violenza contro le donne migranti si verificano in tutte le fasi della migrazione e sono commessi da una varietà di attori tra cui trafficanti di esseri umani, autorità (ad esempio polizia e guardie di frontiera), partner intimi e altri migranti. Al fine di affrontare e prevenire la violenza contro le donne e le ragazze migranti e migliorare la fornitura di servizi essenziali alle vittime, è fondamentale rafforzare la raccolta, l’analisi e la diffusione sicure ed etiche dei dati sulle loro esperienze di violenza. Su questo argomento si consulti anche il report Violence Against Women and Girls Data Collection during COVID-19, 2020, 5 pp.; Sull’aumento della violenza dovuto ai cambiamenti climatici si veda invece Tackling violence against women and girls in the context of climate change, 2022, 12 pp.

i__id13343_mw600__1xA cura di Claudia Pecorella, La legittima difesa delle donne. Una lettura del diritto penale oltre pregiudizi e stereotipi, Mimesis, Milano ; Udine, 2022, 260 pp.
Sono poche le donne condannate per omicidio ma tra queste ci sono donne che hanno ucciso il partner per difendersi dalla sua violenza reiterata. La mancata conoscenza del fenomeno della violenza di genere e degli effetti che essa produce sul comportamento di chi subisce spiega la lettura riduttiva e stereotipata che viene data dell’uccisione del tiranno domestico e quindi le difficoltà che le donne incontrano a veder riconosciuta a loro favore una situazione di legittima difesa. Non è dunque di nuove norme che abbiamo bisogno, ma di superare gli stereotipi e pregiudizi per leggere quelle vigenti in maniera adeguata.
Collocazione Biblioteca: 19981

Gaia Calcini, Acid Attacks: An Overview of Legal Measures and Motivation Trends in India, Pakistan, Bangladesh, Colombia, and Cambodia, in Dignity, vol 7, n. 4 (2022), pp. 1-18
Le aggressioni con l’acido (vetriolo) sono una forma di violenza che si verifica nella maggior parte dei Paesi del mondo. Non sono più una prerogativa dei Paesi in via di sviluppo, ma si verificano anche nei Paesi occidentali. Questo articolo analizza le misure legislative adottate da India, Bangladesh, Pakistan, Colombia e Cambogia per combattere il fenomeno ed evidenzia i punti di forza e di debolezza di queste misure nei diversi sistemi legali. Esamina, inoltre, le tendenze più importanti sulle motivazioni degli aggressori riportate nella letteratura di questi Paesi, evidenziando la natura di violenza di genere del fenomeno.

Organization for Security and Co-operation in Europe (OSCE), Turning commitments into action: Conclusions and recommendations to implement the OSCE commitments on preventing and combating violence against women and girls. OSCE-wide report, OSCE, Vienna, 2021, 11 pp.
Il 27 gennaio 2021 si è tenuta una riunione di esperti e una sessione plenaria a livello di OSCE, aperta alle delegazioni e al personale OSCE, al fine di sintetizzare i messaggi chiave provenienti da ciascuna delle riunioni subregionali e formulare raccomandazioni pertinenti agli Stati partecipanti, alle strutture esecutive dell’OSCE, alle organizzazioni della società civile e alle organizzazioni internazionali che lavorano nel campo della lotta alla violenza contro le donne. Il presente documento riassume gli argomenti discussi ed evidenzia le questioni prioritarie comuni rilevate.

5038-20213877_pdf_mh0921321enn_002European Institute for Gender Equality (EIGE), Measuring femicide in the EU and internationally: an assessment, EIGE, Vilnius, 2021, 63 pp.
Questo report si propone di presentare dati solidi e comparabili sulle uccisioni di donne e ragazze legate al genere per meglio comprendere la diffusione del femminicidio. La maggior difficoltà nel far questo è ottenere da nazioni diverse dati comparabili e una definizione comune di femminicidio. Questo rapporto fornisce una panoramica completa di definizioni, sistemi di raccolta dati, metodologie e variabili nella raccolta di dati sul femminicidio. In particolare l’EIGE definisce il femminicidio come “l’uccisione di una donna”. da parte di un partner intimo e la morte di una donna a seguito di una pratica dannosa per le donne”. • Comprende dunque: •uccisioni intenzionali di donne e ragazze (atti di genere); • morte di donne derivante dalla violenza del partner intimo, • decessi legati a mutilazioni genitali femminili (MGF), • decessi legati ad aborto non sicuro e feticista • delitti d’onore e morti per dote. Il report si basa sui dati di 27 Paesi dell’U.E. più il Regno Unito e 27 Stati membri dell’UE (UE-27), inoltre vengono presentati sistemi e metodologie di raccolta dati innovativi da altre regioni del mondo.

Save the Children, Global Girlhood Report 2021, Save the Children, Roma, 2021, 38 pp.
La pandemia da Covid-19 sta esacerbando le già presenti disuguaglianze di genere mettendo a rischio il futuro delle ragazze. La crisi climatica, le epidemie passate come quella del virus Ebola e del virus Zika e i conflitti hanno sempre avuto conseguenze sproporzionate per donne e ragazze. La crisi data dal Covid-19 non fa eccezione: già dai primi dati disponibili le conseguenze economiche hanno infatti aumentato l’esposizione delle ragazze alla violenza, ridotto il loro accesso ai servizi e alle informazioni essenziali e ha influito sulla capacità delle ragazze di realizzare e proteggere i propri diritti. A più di un anno e mezzo dalla dichiarazione di una pandemia globale, la raccolta dei dati rimane però limitata, rendendo la situazione delle ragazze ancor meno visibile. La mancanza di dati sulla situazione delle donne e delle ragazze ha implicazioni dirette sui processi decisionali e sui piani per far fronte a questa emergenza in maniera inclusiva. Il rapporto chiude con alcune raccomandazioni dirette ai Governi nazionali, alle Nazioni Unite, alle Ong, alle organizzazioni della società civile.

Diana E. H. Russell, Robert Brannon, Phyllis Chesler, Femicide. Diana Russell’s Work to Name the Misogynist Killing of Women by Men, in Dignity, vol. 6, n. 5 (mag. 2021), pp. 1-30
Questa monografia sul femminicidio comprende tre articoli: il primo “My Years Campaigning for the Term “Femicide”“della sociologa femminista Diana E. H. Russell, pubblicato postumo, tratta la terminologia relativa al femminicidio; il secondo “The Value and Scope of the Term Femicide” di Robert Brannon fornisce esempi di omicidi che sono e non sono femminicidi e chiarisce la portata del termine e la sua valenza misogina; Il terzo “Honor Killing: A Form of Femicide” di Phyllis Chesler sviluppa il tema di quella particolare forma di femminicidio che è l’omicidio d’onore.

download221Seiya Morita, Caroline Norma, Pornography, its Harms, and a new legal strategy: research and experience in Japan, in Dignity, vol. 6, n. 2 (mar. 2021), pp. 1-35
L’articolo descrive i danni derivanti dalla pornografia in Giappone (uno dei maggiori produttori mondiali di pornografia dopo gli Stati Uniti), noti grazie a indagini e ricerche, e all’attivismo di gruppi abolizionisti femministi. Gli autori propongono un nuovo schema di classificazione per i danni da pornografia che considera l’esperienza delle vittime. Infine, considerano vari approcci legali per affrontare i numerosi danni descritti e suggeriscono nuove strategie, anche per minare l’intera industria pornografica.

European Institute for Gender Equality (EIGE), The Covid-19 pandemic and intimate partner violence against women in the EU, EIGE, Vilnius, 2021, 78 pp.
Questo studio offre una panoramica preliminare delle misure intraprese nell’UE per sostenere le vittime della violenza durante l’epidemia di Covid-19 (da marzo a fine settembre 2020), identifica esempi di pratiche promettenti e fornisce raccomandazioni iniziali per l’U.E. e gli Stati membri su come sostenere meglio le vittime durante la pandemia, così come in altre potenziali crisi. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per valutare appieno la portata delle sfide emergenti, i risultati di questo studio possono essere utilizzati per esplorare ulteriormente le questioni e contribuire allo sviluppo di strategie governative sulla prevenzione della violenza di genere e sulla preparazione alle crisi.

Maria Giuseppina Muratore, Il contributo dei dati statistici alle politiche sulla violenza di genere, in Sicurezza e scienze sociali, a. 8, n. 3 (set.- dic. 2020), pp. 129-152
L’articolo si propone di evidenziare il legame tra i dati statistici sulla violenza contro le donne e le politiche di genere. Viene analizzata l’importanza delle ricadute di questo legame a livello legislativo e politico, viene considerato il panorama nazionale delle politiche di genere e il nuovo approccio della statistica ufficiale allo studio della violenza di genere, delle sue cause e conseguenze. L’autrice è sociologa e ricercatrice presso l’ISTAT.

Screenshot 2023-11-10 105535Save the Children ; IPSOS, Stereotipi di genere, Save the Children, Roma, 2020, 134 pp.
Il documento presenta i risultati di un’indagine svolta fra i giovani italiani sugli stereotipi di genere, l’atteggiamento di fronte a episodi di violenza di genere, il comportamento sui social network, esperienze personali che riguardino molestie, difficoltà nella relazione di coppia, tentativi di controllo da parte del partner, reazioni violente.

Roberto Bortone, Francesca Cerquozzi, Non è un web per donne, in Aggiornamenti Sociali, a. 71, n. 6/7 (giu.- lug. 2020), pp. 493-502
Le interazioni sui social media riproducono le dinamiche della nostra società, comprese quelle legate agli stereotipi di genere. La violenza di genere assume forme particolari quando viene esercitata attraverso gli strumenti digitali, come la denigrazione pubblica o varie modalità persecutorie mirate. Gli autori cercano di risalire alle origini di questo fenomeno e accennano agli strumenti legislativi per contrastarlo.

Adolfo Ceretti, Oriana Binik, Fare ricerca su “genere e crimine” oggi, in Rassegna Italiana di Sociologia, a. 61, n. 3 (lug.-set. 2020), pp. 437-462
Il dibattito sul concetto di “genere”, entrato nel discorso pubblico negli ultimi anni, dando origine a battaglie per la parità, ma anche a forti polemiche e preoccupazioni, si complica ulteriormente quando si espande sino al campo criminologico, creando manifestazioni di allarme sociale. In questa cornice, gli autori si propongono di: verificare se i fenomeni oggetto di allarme sociale hanno subito un effettivo incremento; svolgere una breve rassegna della letteratura sulla dicotomia “virgin and vamps”, che connota il discorso pubblico quando intende rappresentare le donne autrici di reato, ma anche le vittime; evidenziare la rilevanza di questa dicotomia anche a livello accademico; individuare alcune linee di ricerca idonee ad arricchire tale dibattito, considerando il genere sia come “struttura” sia come “interazione”.

Screenshot 2023-11-10 111256EuroMed Rights, COVID-19 and the increase in domestic violence against women- Cases of Jordan, Italy, Morocco and Tunisia, EuroMed Rights, Copenhagen, 2020, 22 pp.
Nel presente documento, EuroMed Rights, rete di associazioni euro-mediterranee, nata per la difesa dei diritti umani, fornisce informazioni sulla situazione delle violenze contro le donne durante la crisi COVID-19 in Italia, Giordania, Marocco e Tunisia, con lo scopo di confrontare, integrare e rafforzare con un’azione congiunta le misure prese a livello nazionale.

Commissione Europea, Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e al comitato delle Regioni, Strategia dell’UE sui diritti delle vittime (2020-2025), Commissione Europea, Bruxelles, 2020, 27 pp.
Il confinamento della società durante la pandemia di Covid-19 ha fatto registrare in tutta l’Europa un aumento della violenza domestica, degli abusi sessuali su minori, dei reati informatici e dei reati basati sull’odio xenofobo e legati al razzismo. La presente prima strategia dell’UE sui diritti delle vittime definisce i lavori della Commissione per il periodo 2020-2025. Il piano presentato, che presta particolare attenzione alle esigenze specifiche delle vittime di violenza di genere, con la definizione di interventi di prevenzione e di contrasto, di assistenza e di protezione, intende perseguire i seguenti obiettivi: lanciare una campagna di sensibilizzazione a sostegno dei diritti delle vittime; promuovere attività di formazione per le autorità giudiziarie e di contrasto; mettere a disposizione finanziamenti dell’UE a favore di organizzazioni nazionali di assistenza e protezione alle vittime e a favore della promozione di servizi di giustizia riparativa. Compito degli Stati membri è garantire la piena e corretta attuazione della direttiva sui diritti delle vittime e di altre norme dell’UE in materia di vittime di reati e lanciare campagne di sensibilizzazione sul territorio nazionale.

Hazel Feigenblatt … [et al.], The breaking the silence around sextortion, Links between power, sex and corruption, Transparency International, Berlin, 2020, 48 pp.
L’estorsione sessuale (sextortion) si verifica quando coloro a cui è affidato il potere lo usano per sfruttare sessualmente chi dipende da quel potere. È una forma di corruzione che si verifica non solo nei Paesi in via di sviluppo e che colpisce minori e adulti, soggetti vulnerabili (come i migranti privi di documenti che attraversano le frontiere), ma anche cittadini liberi professionisti. A essere colpiti sono soprattutto le donne, ma anche uomini, transgender e persone di genere non conforme. La sextortion è stata a lungo una forma silenziosa di corruzione, nascosta, se pur in bella vista. Fino a poco tempo fa, non lo è mai stato discusso o riconosciuto come un fenomeno distinto all’interno dell’ambito della corruzione o del fenomeno della violenza di genere. In mancanza di un nome, la sextortion è rimasta in gran parte invisibile e poche ricerche e progetti, leggi o strategie sono stati sviluppati per affrontarlo. Questo rapporto valuta lo stato delle conoscenze sui legami tra corruzione e sextortion. Vengono presentate prove sulla prevalenza del fenomeno, i quadri giuridici esistenti e consigli su come affrontarlo.

Synthesis-of-evidence-on-collection-and-use-of-administrative-data-on-VAW-enTamil Kendall, Background paper: A synthesis of evidence on the collection and use of administrative data on violence against women, UN Women, New York, 2020, 65 pp.
Nonostante la necessità di dati sulla violenza contro le donne (VAW) sia attualmente una priorità nell’agenda globale, manca la sintesi delle buone pratiche e l’orientamento per la raccolta e l’uso da parte di diversi settori. Questo documento sintetizza le prove, comprese le opinioni divergenti degli esperti, sulla raccolta e l’uso di dati amministrativi sulla violenza contro le donne.

GREVIO, Baseline Evaluation Report – Italy, Consiglio d’Europa, Strasburgo, 2020, 120 pp.
Il rapporto rappresenta una valutazione in merito all’attuazione delle misure adottate dalle autorità italiane riguardanti tutti gli aspetti della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. La valutazione è stata effettuata dal Gruppo di esperti/e del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (GREVIO), un organismo indipendente di controllo dei diritti umani, responsabile di monitorare l’attuazione della convenzione. Le conclusioni tratte dal GREVIO si basano sulle informazioni ottenute nel corso delle varie fasi della prima procedura di valutazione (di base) descritta all’Articolo 68 della convenzione. Le fonti delle informazioni comprendono rapporti scritti (un rapporto statale presentato dalle autorità italiane e altre informazioni inviate dalle ONG e da altri attori della società civile) e una visita di valutazione di sette giorni in Italia. L’Allegato II mostra un elenco degli organismi e delle entità consultate dal GREVIO.

 Saggi e studi sulla violenza di genere

Carolyn Gage, The Happy Hooker Revisited. Trauma and Sexualized Memories, in Dignity, vol. 8, n. 2 (ago. 2023), pp. 1-4
Carolyn Gage è una scrittrice, regista e attivista autistica. In passato ha descritto l’infanzia traumatica e gli abusi subiti da Marilyn Monroe sostenendo che una donna che avrebbe potuto essere un manifesto della sindrome da stress post-traumatico veniva invece celebrata come un’icona per la donna adulta. In questo articolo parla di un caso analogo: quello di Xaviera Hollander, autrice di “The Happy Hooker”, un bestseller internazionale e icona della “Rivoluzione sessuale” degli anni ’60. Xaviera infatti è colta, eloquente, parla fluentemente una mezza dozzina di lingue ed è piena di fascino e gioia di vivere, molto lontana dall’immagine che si ha comunemente di una prostituta. Tuttavia non è possibile non ricollegare le sue scelte di vita al vissuto traumatico di prostituta all’interno di campo di internamento giapponese, durante la seconda guerra mondiale.

Rossella De Leonibus, Educazione sentimentale per adulti, è urgente!, in Rocca, a. 82, n. 11 (giu. 2023), pp. 42-44
L’autrice descrive la fenomenologia di alcune evenienze “tossiche” che spesso si incontrano nelle relazioni affettive, cercando di osservare, comprendere e attivare nuove risorse. Viene preso in esame in particolare il cosiddetto “gaslighting” (termine tratto dalla commedia Gas Light del’38), una forma insidiosa di violenza psicologica.

Antoinette Huber, ‘A shadow of me old self’: The impact of image-based sexual abuse in a digital society’, in International Review of Victimology, vol. 29, n. 2 (mag. 2023), pp. 199-216
L’articolo versa nuova luce sull’impatto dell’abuso sessuale sulla donna basato sulle immagini (IBSA). Basandosi su 17 interviste in profondità, analizza l’impatto emozionale, fisico e sociale di questa vittimizzazione online e studia come l’IBSA impatti nella vita quotidiana delle donne. L’articolo offre anche più ampie considerazioni su come la tecnologia abbia facilitato un cambiamento nelle forme di violenza sessuale.

copertina_girls_on_the_move_2023A cura di Samuel Hall; Save the Children, Girls on the Move in North Africa, Save the Children, Roma, 2023, 68 pp.
Lo studio intitolato “Girls on the Move in North Africa”, realizzato in collaborazione con l’impresa sociale Samuel Hall, rivela che violenze domestiche, conflitti, mancanza di prospettive di lavoro, matrimoni forzati sono tra i fattori che spingono le ragazze a migrare, senza avere spesso consapevolezza dei pericoli. Una ragazza migrante su tre intervistata in Nord Africa subisce o è testimone di abusi sessuali o altre forme di violenza di genere, mentre scappano dai loro Paesi d’origine per cercare un futuro migliore in altri luoghi. Le politiche e i programmi esistenti devono essere adattati, lavorando con le dirette interessate per sviluppare approcci mirati e inclusivi di genere, per assicurarsi che il sostegno che ricevono soddisfi effettivamente le loro esigenze.

Rosella De Leonibus, Violenza economica la più invisibile, in Rocca, a. 81, n. 14 (lug. 2022), pp. 40-42
Dentro il vasto e pericoloso territorio della violenza di genere, le donne che non hanno un’indipendenza economica sono molto più facilmente penalizzate. Manca una percezioni di soggettività, c’è un abbassamento di autostima e una minore convinzione di autoefficacia. Inoltre, se decidono di rompere una relazione malata sono impossibilitate a ricrearsi una vita autonoma per mancanza di autonomia economica.

Nathan Birdsall, Laura Boulton, Theorising victim decision making in the police response to domestic abuse, in International Review of Victimology, vol. 28, n. 3 (set. 2022), pp. 330-344
Il documento fornisce un’argomentazione concettuale sull’importanza di comprendere il processo decisionale delle vittime nel rispondere ai casi di abuso domestico. Applica gli elementi fondamentali della teoria del processo decisionale per illustrare come le vittime possano essere soggette a diverse forme di pensiero, possano essere influenzate da pregiudizi, considerino in modo diverso il guadagno e la perdita e soffrano di inerzia decisionale. Vengono forniti suggerimenti su come questa prospettiva possa essere utilizzata nella pratica per fornire un approccio di empowerment alle vittime nell’attività di polizia. Tuttavia, il documento esprime anche l’importanza dei limiti della teoria, soprattutto per quanto riguarda la validità esterna, e suggerisce che la ricerca in varie discipline è fondamentale per determinare se la prospettiva possa essere posta su una base empirica.

COP. RASSEGN fronte 03-21 copiaGiovanna Ricci … [et al.], Revenge porn in the Italian regulatory and social context: new crime or old blackmail?, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 16, n. 3 (2022), pp. 201-210
Il revenge porn ( o vendetta porno) è la pubblicazione su siti online di fotografie esplicite o video realizzati in momenti intimi senza il consenso della persona coinvolta. E’ una nuova forma di violenza di genere, considerato che la maggior parte delle vittime sono donne o adolescenti. L’aumento di questo fenomeno negli ultimi anni è dovuto alla crescita in popolarità e diffusione dei social networks. Fenomeni quali il revenge porn o il cyberbullismo sono aberrazioni delle relazioni online e hanno diversi aspetti in comune, che sfortunatamente a volte hanno portato ad esiti drammatici, quali il suicidio. Questo contributo mira a inquadrare pienamente il problema da un punto di vista sociale, delineandone le caratteristiche legali con riferimento alle legislazioni europee e italiane, partendo dalle analisi dei dati presentati nel rapporto del novembre 2020 dal Ministro italiano della Giustizia.

Tafadzwa Oswell Rugoho … [et al.], The experiences of Sexually Abused Women with Disabilities Who Consulted Services in Zimbabwe: The Intersection of Disability, Gender, and Poverty, in Dignity, vol. 7, n. 3 (lug. 2022), pp. 1-20
Questo studio vuole analizzare gli ostacoli che le donne con disabilità incontrano quando accedono ai servizi di polizia, sanitari e di consulenza dopo aver subito un abuso sessuale. Sono state segnalati ostacoli, come le lunghe distanze, le barriere fisiche nei siti di assistenza, le barriere di comunicazione, le questioni di genere, la mancanza di fiducia nei fornitori di servizi e una generale mancanza di risorse. In uno studio condotto in Zimbabwe, le donne con disabilità hanno incontrato barriere intersecanti, come l’intersezione tra disabilità e genere, la povertà, la disoccupazione e i bassi livelli di istruzione, che hanno aggravato gli ostacoli strutturali e sociali nella ricerca di aiuto. Nell’articolo sono riportati e commentati i risultati dello studio.

Eloise Longo … [et al.], Violenza domestica e conseguenze sulla salute psico-fisica. Convegno. Roma, 26 novembre 2021, in Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità, n. 2 (feb. 2022), pp. 1-4
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima come a livello globale, anche prima dell’inizio della pandemia da SARS-CoV-2, una donna su tre ha subito una forma di violenza fisica o sessuale da parte di un partner e/o sconosciuto. La pandemia e le misure di distanziamento e di isolamento sociale hanno esposto donne e bambini a ulteriori violenze, maltrattamenti, abusi e persino omicidi. Sono aumentate forme di stress psico-fisico soprattutto tra donne e bambini.

la-violenza-psicologica-nella-coppia-cosa-ce-prima-di-un-femminicidioMonica Bonsangue, La violenza psicologica nella coppia. Cosa c’è prima di un femminicidio, Dario Flaccovio, Palermo, 2022, 262 pp.
Ogni anno nel mondo migliaia di donne vengono uccise dai propri compagni, ex compagni, sconosciuti, mentre altre migliaia subiscono violenza fisica e/o psicologica, molto spesso senza denunciare. La violenza psicologica è stata per secoli sottovalutata non solo a livello giuridico, ma anche a livello sociale e psicologico. Oggi sappiamo che di violenza psicologica ci si può anche ammalare e morire. Il libro cerca di delineare la tipologia dei maltrattanti per fornire un quadro della loro personalità utile per avvocati, psicologi, criminologi, assistenti sociali, mediatori penali e soprattutto per le forze dell’ordine che sono i primi chiamati ad intervenire.
Collocazione Biblioteca: 19732

Isabella Merzagora … [et al.], #Wetoo? Le molestie sessuali in ambito accademico. Per una criminologia (anche) di genere, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 16, n. 2 (2022), pp. 115-127
Sulla scia del crescente interesse dimostrato per la violenza di genere in tutte le sue declinazioni da parte della criminologia italiana e in particolare da parte della sua rivista, le Autrici affrontano un tema finora meno trattato, quello delle molestie sessuali in ambito accademico. Di queste si forniscono le definizioni e dunque gli elementi che le caratterizzano, si riportano i dati disponibili nel mondo, in Europa e, relativamente alle pochissime ricerche esistenti, in Italia. Sono spiegati i fattori che favoriscono il ricorrere delle molestie sessuali in università, anche in relazione ai differenti settori disciplinari. Fra questi motivi è di rilievo la difficoltà nelle denunce o addirittura la “cultura del silenzio” di cui si riferiscono le ragioni. Le conseguenze negative, che vengono elencate, sono molteplici, per le persone offese ma anche per le istituzioni accademiche e per la ricerca in generale. Particolare attenzione è riservata alle strategie per prevenire e reprimere il fenomeno, riportando i suggerimenti emersi a livello internazionale, le risorse negli ambiti giuridici lavoristico e penale, soprattutto le proposte emerse dalla ricerca.

Jeanette M. Westbrook, Surviving child pornography: fifty years on, in Dignity, vol. 7, n. 2 (2022), pp. 1-7
L’articolo è la testimonianza di una vittima dello sfruttamento sessuale minorile casalingo. L’abuso è avvenuto da parte del padre nei confronti non solo della vittima, ma anche delle sue sorelle, con ogni genere di violenza, compreso la somministrazione di sostanze stupefacenti. L’utilizzo nella produzione di materiale pedopornografico è stata un’aggiunta all’incesto, alla tortura e all’abuso, sia fisico che mentale subito tra gli 8 e i 24 anni. Nella sua testimonianza l’autrice riporta anche i suoi sforzi per curarsi dal terribile trauma subito, reinserirsi nella società e ottenere giustizia.

9788855001694_0_536_0_75A cura di Luciana La Stella, Franco Quesito, Alberto Zino, Violenza di genere e femmini-cidio. Discriminazione, oggettivizzazione, de-umanizzazione, NeP, Roma, 2021, 295 pp.
Il volume raccoglie gli atti dell’omonimo convegno online CIP-OPIFeR -Sotto la Mole tenutosi il 23 e 24 gennaio 2021. I contributi affrontano il tema della violenza di genere dal punto di vista della psicoanalisi.
Collocazione Biblioteca: 19376

Sara Veggi, Chiara Carpignano, Georgia Zara, Lo spazio intimo della violenza: tipologia e durata delle relazioni violente, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 15, n. 4 (2021), pp. 292-303
Lo studio si focalizza sulla violenza contro persone offese conosciute dall’autore, con cui ha avuto una relazione familiare, intima o superficiale. Tre sono le tipologie di violenza considerate (sola violenza sessuale [SO], sola intimate partner violence [IPV], violenza combinata sia SO che IPV). I risultati mostrano che più lunga era la relazione, più forte era la litigiosità tra partner. Contrariamente alle attese, la violenza sessuale è stata più spesso agìta contro una donna con cui l’autore aveva da poco iniziato una relazione, laddove nei legami di lunga durata, qualora la violenza sessuale sia emersa, rappresentava l’ultimo atto dell’escalation di umiliazione della partner dopo una lenta e patologicamente abusante relazione (violenza combinata). La differenza nelle tipologie di violenza contro le donne richiama una valutazione differenziale del rischio e delle strategie di intervento.

Ilaria Roveda, Aurelio Oddo, Valeria Franco, Riconoscere la violenza: una visione caleidoscopica, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 15, n. 2 (2021), pp. 95-102
È scientificamente condiviso che la violenza perpetrata ai danni della popolazione femminile sia statisticamente più frequente rispetto a quella maschile. Non si può però ignorare l’esistenza di una percentuale della popolazione maschile che la subisce. Questo articolo cerca di far luce sulla tematica della violenza agita e subita dagli uomini all’interno delle relazioni intime partendo dal lavoro di assessment realizzato in Inghilterra dove il fenomeno viene studiato da diversi anni dall’Ente RESPECT®. Partendo da una prospettiva di genere, integrata dalle teorizzazioni sullo sviluppo del legame di attaccamento, si è definito come elementi centrali del lavoro di cambiamento, con l’autore e con la vittima, la consapevolezza e la percezione della violenza. Gli autori hanno inoltre proposto di integrare il modello sopracitato con il Modello circolare di vittimizzazione – rivisitato, ideato dal Prof. Marco Monzani.

A cura di Flaminia Saccà, Stereotipo e pregiudizio. La rappresentazione giuridica e mediatica della violenza di genere, Franco Angeli, Milano, 2021, 232 pp.
Il volume presenta i risultati del progetto “STEP. Stereotipo e pregiudizio. Per un cambiamento culturale nella rappresentazione di genere in ambito giudiziario, nelle forze dell’ordine e nel racconto dei media”, realizzato dall’Università degli Studi della Tuscia in partnership con l’Associazione Differenza Donna ONG. La ricerca ha analizzato la rappresentazione della violenza contro le donne in due differenti ambiti discorsivi: il linguaggio adottato dai giudici nelle sentenze e il linguaggio utilizzato nella stampa quotidiana. L’indagine ha mostrato come il discorso pubblico sia ancora caratterizzato dalla presenza strutturale di pregiudizi e stereotipi ricorrenti: attraverso un’analisi socio-linguistica su un repertorio di 16.715 articoli e di 283 sentenze, il gruppo di ricerca ha infatti riscontrato la presenza non episodica di rappresentazioni della violenza contro le donne capaci di determinare una seconda vittimizzazione della parte offesa e la tendenza insistita a riprodurre schemi che della figura femminile offrono ancora un’immagine fortemente stereotipata e discriminante. Il volume ricostruisce nel dettaglio lo sviluppo e gli esiti della ricerca, attraverso i contributi di Flaminia Saccà, Fabrizia Giuliani, Michele Negri, Luca Massidda, Rosalba Belmonte, Maria Teresa Manente e Ilaria Boiano.

41t3vNQ29OL._AC_SY780_A cura di Claudia Corbari, Uomini vittime di violenza: cosa ne pensano i giovani, Nuova Ipsa, Palermo, 2020, 145 p.
Il volume nasce al fine di denunciare il fenomeno della violenza sugli uomini, poco discusso e studiato. La prima parte tratta a livello teorico la violenza di genere, la violenza nella coppia, gli aspetti legislativi nella violenza di genere, il cambiamento della figura del padre nel corso del tempo, la sindrome da alienazione parentale e l’influenza dei mass media verso la richiesta di aiuto da parte degli uomini. La seconda parte presenta sia un lavoro di ricerca, effettuato attraverso un questionario a più di 400 studenti di scuola superiore, sia le riflessioni di alcuni adolescenti e docenti sul tema della violenza sugli uomini.
Collocazione Biblioteca: 18945

Maria Clotilde Pettinicchi, La violenza in una società anomica, Cleup, Padova, 2020, 119 pp.
L’autrice, psichiatra, criminologa, psicoterapeuta, espone le proprie riflessioni sul tema della violenza e presenta alcuni casi clinici e giudiziari di femminicidio, maschicidio e abuso sui minori. Ne emerge una comune “violenza relazionale”, che sembra essere alla base delle manifestazioni patologiche descritte.
Collocazione Biblioteca: 19112

Lucia Beltramini, La violenza di genere in adolescenza, Carocci, Roma, 2020, 206 p.
La violenza di genere rappresenta, in tutto il mondo, un grave problema di salute pubblica. Spesso, quando ci si occupa della tematica, si guarda alla realtà degli adulti o alla sfera dell’infanzia, tralasciando una fase particolarmente delicata dello sviluppo: l’adolescenza. Ma cosa succede quando la violenza entra nella vita di un/a adolescente? Come riconoscerla e quali strumenti preventivi adottare? Il libro si rivolge ai professionisti/e che lavorano con ragazzi/e a scuola o in altri contesti educativi, con un duplice obiettivo. Da una parte, fornire agli operatori una base teorica sulle tipologie di violenza, le dinamiche che la caratterizzano e l’impatto di tali esperienze su salute, comportamenti e relazioni dei giovani. Dall’altra, offrire strumenti pratico-operativi utili per pensare e realizzare interventi di prevenzione con gli/le adolescenti, per accompagnarli/e in un percorso di educazione a rapporti paritari, rispettosi e mai violenti.
Collocazione Biblioteca: 19086

9788835862130_0_200_0_0Giovanni Callegari, Carlo Viberti, Il pensiero immobile, Callegari Viberti, Asti, 2020, 271 pp.
Gli autori, psicoanalisti, espongono le proprie riflessioni sulla condizione femminile, penalizzata in termini di potere, diritti, riconoscimenti e opportunità. Raccolgono ritratti e tracce storiche di alcune donne di diverse epoche storiche, le quali rifiutano il ruolo imposto loro dalla subalternità al maschile, e ripercorrono il contributo di alcune donne italiane alla modernizzazione culturale e sociale del nostro paese. Forniscono dati sul fenomeno della violenza di genere, sulle iniziative di accoglienza per le vittime, delle quali raccolgono alcune testimonianze, senza tralasciare il ritratto umano e psicologico degli aggressori. Infine, affrontano il tema dell’uso degli stereotipi di genere da parte dei mezzi di comunicazione e concludono avanzando alcune proposte per reagire.
Collocazione Biblioteca: 19118

 Simonetta Vernocchi, Stalking, Lupetti, Milano, 2020, 232 pp.
Lo stalking è un fenomeno sommerso che difficilmente viene denunciato, soprattutto se si verifica in ambito familiare. I centri d’ascolto, le interviste anonime, i data-base dei servizi di emergenza-urgenza ci offrono un quadro più complesso rispetto ai dati delle fonti ufficiali. Parlare di stalking è parlare di controllo, anzi di ipercontrollo, di gelosia, di possesso e non ultimo di violenza. La violenza domestica è spesso preceduta da anni di stalking, sopportato e tollerato dalle vittime. Nella prima parte il testo analizza i dati della letteratura, nella seconda il comportamento iper-controllante alla luce delle recenti classificazioni, la psicodinamica dell’ipercontrollo, della gelosia, del possesso e dell’evoluzione violenta dello stalker. Infine, il testo si occupa della psicodinamica della vittima, per cercare di capire come mai alcune relazioni familiari, amicali, sentimentali veramente tossiche si protraggono per anni nonostante la sofferenza di chi ne resta invischiato.
Collocazione Biblioteca: 18929

A cura di Elena Cabras e Valeria Saladino, La dipendenza affettiva, Carocci, Roma, 2020, 101 pp.
Il testo analizza le tante facce dell’affettività al di là del genere e dell’orientamento sessuale attraverso le testimonianze di donne e uomini che hanno vissuto in prima persona storie di dipendenza affettiva e che descrivono come una relazione amorosa possa trasformarsi in uno spazio fertile per la prevaricazione e la violenza. Rapporti interpersonali in cui la vittima, che non sempre o immediatamente percepisce di esserlo, mette in atto condotte autodistruttive in nome di un amore che non esiste se non nel proprio immaginario. Comportamenti che mantengono, anche per lungo tempo, una relazione malata grazie a un circuito co-costruito fatto di sudditanza, insicurezza e bisogno di conferme da un lato e di coercizione psicologica e fisica dall’altro. L’introduzione dà particolare spazio al tema dell’uomo maltrattato e della dipendenza affettiva al maschile.
Collocazione Biblioteca: 19051

71c1tQE-CVL._AC_UL600_SR600,600_Francesca Bettio, Elisa Ticci e Gianni Betti, L’eguaglianza di genere riduce la violenza sulle donne?, in Rassegna Italiana di Sociologia, a. 61, n. 1 (gen. – mar. 2020) , pp. 29-57.
Gli autori, dell’Università degli Studi di Siena, intendono indagare sulla relazione fra uguaglianza di genere e violenza sulle donne, chiedendosi se a livelli alti di uguaglianza corrispondano elevati livelli di violenza, o se invece la prima riduca la seconda. La violenza qui indagata è quella quotidiana (non il “femminicidio”), quindi abusi di natura fisica, sessuale e psicologica o molestie sessuali. Nell’analisi dei dati viene anche proposto un confronto tra l’Italia e altri Paesi europei.

Alessandra Paladino, Revenge porn e cyber bullismo, Alpes Italia, Roma, 2020, 102 pp.
Questo libro analizza e correla il revenge porn e il cyberbullismo, due nuove forme di prevaricazione, che si concretizzano attraverso l’impiego dei sistemi telematici nel cyberspazio. La parte I del volume propone una riflessione sul revenge porn, ponendo l’accento sulla non consensualità alla divulgazione del materiale come aspetto centrale, palesando lo scenario delle possibili conseguenze ed evidenziando l’importanza della prevenzione per contrastare il fenomeno. La parte II offre una panoramica del cyberbullismo, ne illustra le caratteristiche, gli strumenti utilizzati dai cyberbulli e le conseguenze, delineando i profili psicologici dei protagonisti e tracciando le linee di intervento. La parte III del testo espone i profili giuridici e normativi dei due fenomeni. Il libro si rivolge a tutti coloro che entrano in contatto con il revenge porn e il cyberbullismo in ambito clinico, educativo e giudiziario quali psicologi, insegnanti, assistenti sociali, educatori e avvocati oltre che a tutti coloro interessati all’argomento.
Collocazione Biblioteca: 18677

Violenza di genere: gli autori

119824_spirv_27_3_72ppiRGB_150pixwJames Banks, Jaime Waters, An examination of the interrelationship between disordered gambling and intimate partner violence, in International Review of Victimology, n. 2 (mag. 2023), pp. 277-292
Questo articolo esplora l’interrelazione fra il gioco d’azzardo “disturbato” e la violenza da parte del partner. Sono stati derivati dati qualitativi da interviste con 26 partecipanti ricercatrici, illustrando come la violenza del partner perpetrata da uomini con un disturbo da gioco d’azzardo sia spesso di natura strumentale. I resoconti dei nostri rispondenti hanno indicato che le pratiche coercitive e di controllo erano utilizzate dal partner con un disturbo da gioco per: (a) accedere al denaro per giocare; (b) nascondere agli altri il proprio comportamento di gioco; (c) alleviare il proprio senso di colpa e attribuire la colpa alla partner femminile per il loro gioco d’azzardo “disturbato” e il loro comportamento di abuso. Si riflette sui modi in cui la giustizia penale, la violenza domestica, le agenzie di sostegno per la vittima e per il gioco d’azzardo possano meglio affrontare le esigenze dei partner e delle famiglie colpite dal gioco d’azzardo “disturbato”.

Chiara Ionio, Luca Milano, Buttare la chiave: violenza di genere e trattamento dei maltrattanti, in Maltrattamento e abuso all’infanzia, n. 3 (nov. 2022), pp. 7-75
Nel presente focus gli autori affrontano il fenomeno della violenza di genere all’interno della famiglia attraverso lo sguardo della giurisprudenza, della criminologia, della psicologia e della pedagogia. I contributi proposti sono i seguenti: “Dalla prevenzione al trattamento. Autori di maltrattamenti e di violenza domestica e problemi di effettività della tutela penale” di Lara Ferla; “L’approccio multidisciplinare nel contrasto alla violenza di genere: il trattamento degli autori” di Francesca Garbarino, Paolo Giulini; “Questioni di famiglia: la relazione del genitore maltrattante con il figlio all’interno di un servizio di Spazio Neutro” di Mara Pirotta.

Marco Grassini, Uomini autori di violenza. Le esperienze in Lombardia di alcuni percorsi di aiuto, in Lavoro sociale, vol. 22, n. 4 (ago. 2022), pp. 11-15
L’articolo affronta il tema dei percorsi di aiuto per autori di violenza contro le donne, fornisce alcuni riferimenti normativi e una panoramica dei percorsi presenti nella regione Lombardia. Gli uomini che intraprendono tali percorsi sono ancora pochi, mentre le donne vittime di violenza prese in carico in un solo anno sono molto più numerose.

9788858148884_0_536_0_75Chiara Volpato, Psicosociologia del maschilismo, Laterza, Bari, 2022, 194 pp.
L’autrice, psicologa e docente di Psicologia sociale, analizza i processi psicologici e sociali che, nelle società occidentali, sorreggono il potere maschile, si oppongono al cambiamento e limitano diritti, libertà e creatività delle donne, ma anche degli uomini, spesso costretti in ruoli stereotipati. Esamina i meccanismi di costruzione della presunta superiorità maschile e quelli che perpetuano la subordinazione femminile nel lavoro, nella politica, nei mass media. Il libro è una nuova edizione ampliata e aggiornata rispetto alla prima del 2013. Da allora, il divario di genere a livello internazionale e nazionale, non è cambiato in modo sostanziale. I progressi sono lenti e persiste una cultura ancora per molti aspetti patriarcale. L’esperienza della pandemia suggerisce che si possano capovolgere gli schemi culturali tradizionali e riconoscere che la capacità di cura, attribuita alle donne come stereotipo, valga più dei principali tratti stereotipici maschili, la forza e il potere.
Collocazione Biblioteca: 19866

Cristina Oddone, Uomini normali. Maschilità e violenza nell’intimità, Rosenberg & Sellier, Torino, 2020, 198 pp.
Attraverso l’analisi femminista e gli studi sulle maschilità, in questo volume viene trattata una specifica forma di gender-base violence, la violenza nelle relazioni di intimità. L’attenzione è rivolta in modo particolare agli autori di violenza. Grazie ai risultati di una ricerca etnografica svolta in un centro di ascolto per uomini maltrattanti, il ricorso alle pratiche di prevaricazione emerge come parte di un gioco di controllo e potere che non si esaurisce nel rapporto con le donne, ma acquisisce valore anche nelle relazione sociali tra maschi e tra diversi modelli di maschilità. L’autrice è ricercatrice in Sociologia, ha lavorato al Consiglio d’Europa sulla violenza di genere.
Collocazione Biblioteca: 19900

A cura di Loredana Pedrone, Le adolescenti autrici di abuso sessuale, Alpes Italia, Roma, 2020, 86 pp.
Nel volume viene analizzato il fenomeno delle F.A.S.O. (Female Adolescente Sexual Offender): “qualsiasi ragazza di età compresa tra i 12 e i 17 anni che abbia commesso atti sessuali con una persona di qualsiasi età senza il suo consenso, contro la sua volontà, con modalità aggressive, di sfruttamento o minacciose”. Nel primo capitolo la Curatrice, coadiuvata dal contributo di altri autori, ne dà un identikit, analizza differenze-similitudini tra maschi e femmine abusanti, tra adolescenti e donne adulte, le motivazioni che spingono al sexual offending, l’assetto cognitivo e le modalità giustificative delle abusanti. Nel secondo capitolo analizza gli effetti sulla vittima. Nel terzo capitolo si concentra sui percorsi preventivi e riabilitativi delle adolescenti sessualmente abusanti. La curatrice è psicoterapeuta, sessuologa ed esperta in psicologia giuridica.
Collocazione Biblioteca: 18678

download191Antonella Baiocchi, La violenza non ha sesso. Alle radici della relazione malata, Alpes, Roma, 2019, 243 pp.
Questo libro vuol essere un contributo alla crimino-genesi della violenza nella relazione affettiva. L’autrice indaga su che cosa spinge una persona al di sopra di ogni sospetto, anche appartenente alla propria sfera affettiva (partner, genitori, figli, vicini, colleghi) a trasformarsi in spietato aguzzino, come mai la violenza nelle relazioni affettive è sempre più frequente e perché ad avere la peggio sono, solitamente, le donne. L’autrice ritiene che il nucleo del problema sia nell’Analfabetismo Psicologico, che induce alla gestione dicotomica delle Divergenze, “un vero e proprio programma infetto”, che prevede la prevaricazione di uno dei poli della relazione e il conseguente fallimento del reciproco rispetto. L’autrice afferma che la violenza non ha sesso, né età, né cultura, né razza e suggerisce di sostituire la miriade di neologismi che si coniano per specificare i diversi tipi di vittime (femminicidio, femicidio, infanticidio, uxoricidio, etc.) con un neologismo unico rappresentativo di ogni tipologia di vittima: il termine “Debolicidio”, inteso come prevaricazione/uccisione di chi si trova in situazione di debolezza.
Collocazione Biblioteca: 18497

Fortuna Procentese … [et al.], Lavorare in centri per uomini violenti affrontandone l’invisibilità della violenza, in Psicologia della Salute, n. 3 (2019), pp. 123-136
In Europa, ormai da più di vent’anni, sono proposti programmi d’intervento per gli autori di violenza contro le donne, oltre che per le vittime. La ricerca descrive le modalità con cui in Italia gli operatori affrontano l’intervento con uomini autori di violenza nei centri di nuova istituzione. Dodici operatori sono stati intervistati sulle loro rappresentazioni e vissuti emotivi riguardanti gli autori di violenza e sulle difficoltà da loro sperimentate, nonché sulle risorse attivate nella gestione del servizio e nella presa in carico dell’autore di violenza.

Gilda Scardaccione, Lara Fontanella, Giovanna Gravelli, Distorsioni cognitive e rischio di recidiva nei sex offenders: uno studio preliminare, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 47, n. 4 (2018), pp. 308-320
Lo studio proposto mira a rilevare la presenza di distorsioni cognitive sullo stupro nei Sex Offenders. L’analisi statistica, basata su un modello IRT applicato su dati rilevati attraverso la Bumby Rape Scale, ha mostrato come vi siano maggiori distorsioni cognitive nel campione di Sex Offenders rispetto al campione di non Sex Offenders, soprattutto in relazione alla tendenza a mitigare la responsabilità dello stupro. Le autrici hanno indagato, inoltre, il rischio di recidiva nei Sex Offenders attraverso lo Static-99R. Sebbene la numerosità ridotta del campione abbia limitato il ricorso a generalizzazioni inferenziali sul legame esistente fra le distorsioni cognitive ed il rischio di recidiva, una prima analisi esplorativa ha consentito di rilevare come a livelli maggiori di distorsioni cognitive corrisponda un livello crescente di rischio di recidiva.

81N5Bq2-7CL._AC_UF1000,1000_QL80_Georgia Zara, Il diniego nei sex offender. Dalla valutazione al trattamento, Raffaello Cortina, Milano, 2018, 263 pp.
Il diniego è una caratteristica ricorrente nei sex offender, che spesso continuano a negare la loro partecipazione agli eventi offensivi anche quando la condanna è diventata irrevocabile. Nella maggior parte dei casi non accettano la responsabilità per le loro azioni, invocando spiegazioni, a volte razionalizzando, altre volte minimizzando, per discolparsi da quanto accaduto. Quali che siano le cause e le spiegazioni offerte, il diniego svolge un ruolo importante a livello psicologico, clinico e soprattutto sociale. Capire la funzione del diniego nei sex offender è il primo passo per una valutazione accurata, che sta alla base del trattamento e che ha come obiettivo la prevenzione. A questo scopo, il volume introduce in Italia il CID-SO® (Comprehensive Inventory of Denial – Sex Offender Version), uno strumento che valuta il diniego in modo dimensionale e che può essere utilizzato nel contesto clinico e di cura, clinico-forense e terminologico.
Collocazione Biblioteca: 18233

Francesca Garbarino, Paolo Giulini, Working with sex offenders relatives as a tool in the “treatment field”, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 12, n. 3 (2018), pp. 254-261
Nella costruzione del “campo del trattamento”, fondamentale è la presa in carico intramuraria e sul territorio, che permette di estendere l’alleanza al trattamento e di favorire un “controllo sociale benevolo”. E’ significativa, in tale prospettiva, l’estensione della responsabilità ai parenti degli autori di reato. L’obiettivo è di aiutare i parenti sia a riconoscere che ad accettare la sofferenza conseguente alla commissione del reato e alla stigmatizzazione connessa, favorendo così un’elaborazione rispetto alla vergogna e ai sensi di colpa che fornisce un valido contrasto alla frequente attivazione di meccanismi difensivi di negazione e minimizzazione rispetto agli agiti violenti, che tendono a colludere con quelli messi in atto dai rei. Ciò rafforza l’alleanza terapeutica e la costruzione di una collaborazione che favorisce uno scambio autentico nell’ambito dei rapporti famigliari e l’attivazione nei confronti del congiunto di una pressione benevola che funge da leva trattamentale.

Prevenzione, servizi, trattamento

Jo-Anne Wemmers, Isabelle Parent, Marika Lachance Quirion, Restoring victims’ confidence: Victim-centred restorative practices, in International Review of Victimology, vol. 29, n. 3 (set. 2023), pp. 466-486
La vittimizzazione e in particolare la violenza sessuale minano la fiducia e l’autostima delle vittime. Le vittime si sentono spesso colpevoli e biasimano sé stesse per quello che è successo. Temendo reazioni negative le vittime di violenza sessuale sono spesso riluttanti nel denunciare il reato alla polizia. Quando le vittime lo fanno, il procedimento della giustizia penale è spesso difficile e la maggior parte dei casi di violenza sessuale non finiscono con la condanna. Pratiche riparative (d’ora in avanti RP = Restorative Practices) che potrebbero migliorare l’esperienza delle vittime sono state presentate sia come possibili alternative che come complemento del procedimento di giustizia penale. Tuttavia esiste anche una considerevole resistenza all’utilizzo di RP in casi di violenza di genere. Esaminiamo le RP usando una lente centrata sulla vittima, in cui le pratiche riparative sono viste come reazione alla vittimizzazione e mirano a soddisfare le esigenze delle vittime e permettere loro di progredire nel percorso di guarigione. Sulla base di interviste semi-strutturate con 18 vittime di violenza sessuale in Canada, che hanno partecipato alle RP, esploriamo il potenziale di guarigione per le vittime.

cover-Report-2022-212x300A cura di Paola Sdao, Sigrid Pisanu, Report annuale. Rilevazione dati 2022, Di.Re Donne in Rete contro la violenza, Roma, 2023, 46 pp.
Il Report di D.i.Re riporta i dati 2022 raccolti in 78 su 81 Associazioni aderenti a D.i.Re per un totale di 105 su 108 centri antiviolenza, distribuiti su tutto il territorio nazionale. Nell’anno 2022 sono state accolte complessivamente 20.711 donne di cui 14.288 sono donne “nuove”, numeri sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente (14.565 nell’anno 2021). Nuova area d’indagine per l’anno considerato riguarda le donne rifugiate/richiedenti asilo che hanno subito violenza e alla quale è dedicata l’ultima sezione del report.

Maddalena Cannito, Paola Maria Torrioni, Valeria Zanapa, Ripensare le relazioni tra attori nel contrasto alla violenza contro le donne, in Rassegna Italiana di Sociologia, a. 64, n.1 (gen. – mar. 2023), pp. 77-104
Le riflessioni sulle trasformazioni delle relazioni fra enti e servizi che a vario titolo entrano in contatto e si occupano del contrasto alla violenza contro le donne sono ancora poco sviluppate. Obiettivo dell’articolo dunque è contribuire al dibattito sul tema utilizzando le teorie sui campi organizzativi e applicandole al caso empirico della Città di Torino, che ha istituito il Coordinamento Contro la Violenza sulle Donne (CCVD). Sono stati allo scopo attivati cinque focus group condotti con operatrici di CAV, Sportelli e Case rifugio raccolti all’interno del Progetto VARCO.

Kirsty Welsh, Long-term partners – Reflections on the shifts in partnership responses to domestic violence, in International Review of Victimology, vol. 29, n. 1 (gen. 2023), pp. 27-51
Questo documento esamina i cambiamenti nella risposta del lavoro di partenariato alla violenza domestica in Inghilterra e Galles negli ultimi 10 anni. Sostiene che non solo la grande maggioranza delle donne a basso rischio è esclusa dalla struttura prevalente, ma che, concentrandosi sulla riduzione dell’alto rischio, l’intervento all’interno di questa struttura non riesce a rispondere ai bisogni complicati e spesso contraddittori delle donne in relazione all’abuso. La risposta prevalente del partenariato si basa su una nozione di sicurezza come cessazione del rischio, piuttosto che su una nozione che dà priorità all’ampliamento dello spazio d’azione delle donne e alla loro liberazione dalle conseguenze dell’abuso. Il documento conclude che, sebbene la partnership abbia un enorme potenziale pratico e filosofico come risposta alla violenza domestica, solo vedendo la violenza domestica attraverso la lente della diminuzione delle possibilità e con una più ampia concettualizzazione della sicurezza, una struttura di partnership può sostenere le donne a raggiungere i loro obiettivi.

Screenshot 2023-11-10 162034Luigia Barone, Francesca Mallamaci, Donne che aiutano altre donne. L’approccio di genere e la metodologia di accoglienza dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio, in Welfare oggi, n. 4 (ott.-dic. 2022), pp. 6-13
Il presente contributo è rivolto a tutti coloro che entrano in contatto a vario titolo con donne e minori vittime di violenza. Individua e descrive il ruolo e le funzioni svolte dai Centri Antiviolenza e dalle Case Rifugio e la loro metodologia di interventi e propone una disamina delle normative di riferimento.

Natalie Sclippa, Figli violenti, uscirne si può. Intervista ad Adriana Casagrande, in lavialibera, n. 16 (2022), pp. 18-21
Adriana Casagrande, psicologa e psicoterapeuta che da tanti anni si occupa di dipendenze al Gruppo Abele, racconta nell’intervista come negli ultimi anni sia aumentato il numero di richieste di aiuto da parte di genitori che subiscono maltrattamenti e atti di violenza da parte dei figli. E’ nato così il progetto del Gruppo Abele “Querce di Mamre” con l’obiettivo di accompagnare le famiglie in difficoltà e aiutarle a ritrovare equilibrio e serenità.

Lore Lorenzi … [et al.], Il Codice Rosa: un nuovo modello di presa in carico per le vittime di violenza. L’esperienza in Toscana, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 16, n. 1 (2022), pp. 24-37
La violenza di genere è un fenomeno la cui dimensione effettiva purtroppo ancora non emerge nella sua reale entità: nonostante la grande attenzione su di essa a livello internazionale e nazionale i dati disponibili risultano essere ancora parziali a causa sia di un ampio “sommerso”, sia per la difficoltà nel comparare dati e studi poco esaustivi. In questa ottica si inserisce il grande lavoro delle reti locali antiviolenza, delle istituzioni e delle associazioni che hanno moltiplicato i loro sforzi cercando di dare risposte concrete ai bisogni e offrendo nuove modalità di erogazione dei servizi. Di particolare rilevanza è il ruolo svolto sul versante sanitario dal modello “Codice Rosa” che, partendo dall’esperienza nella Regione Toscana, si è posto l’obiettivo di un serio ed efficace contrasto alla violenza di genere e come nuovo modello di presa in carico delle vittime. Tale rete attraverso il “Percorso Donna Codice Rosa” attiva un intervento specifico, diretto e tempestivo all’interno dei Pronto Soccorso, che si sviluppa poi in maniera coordinata attraverso le varie reti territoriali.

downloadOrganization for Security and Co-operation in Europe (OSCE), Guide for Social Service Officers in Assisting Victims of Domestic Violence. A Compilation of relevant international instruments and Kosovo legislation for Centres for Social Work, OSCE, Vienna, 2021, 26 pp.
L’obiettivo del presente documento è quello di assistere i fornitori di servizi sociali nel trattare le vittime e i sopravvissuti alla violenza domestica con un approccio incentrato sulla vittima. Gli operatori dei servizi sociali identificano gli episodi di violenza domestica, assistono le vittime e i sopravvissuti nell’affrontare e riprendersi dal trauma che hanno subito e spiegano le opzioni disponibili alle vittime e ai sopravvissuti in modo che possano prendere una decisione informata sui passi successivi da compiere. La guida è redatta sulla base degli standard internazionali e nazionali e delle politiche sulla prevenzione della violenza domestica.

CAT- cooperativa sociale, MEDU e Associazione progetto Arcobaleno, Consultorio Persefone. Donne migranti vittime di tratta, violenze e torture. Report attività novembre 2020 – giugno 2021, MEDU, [Firenze], 2021, 20 pp.
L’ obiettivo principale del progetto Persefone è quello di supportare le donne straniere vittime di tratta e di tortura, richiedenti asilo e/o titolari di protezione internazionale nell’accesso e nella presa in carico da parte del Servizio sanitario nazionale e del Servizio sanitario regionale, integrando i loro bisogni sanitari e sociali specifici. Nel periodo tra Novembre 2020 e Giugno 2021 sono giunte a Persefone 91 richieste di presa in carico. La maggior parte delle donne sono giovani, nella fascia d’età che va dai 18 ai 35 anni, più della metà provengono dalla Nigeria. L’equipe ha nell’ultimo periodo ricevuto la maggior parte delle segnalazioni dai CAS e dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale. I principali motivi di accesso sono la violenza estrema subita e la tratta, ma anche vittime di violenza di genere, problematiche ostetriche. Sono tutte donne che necessitano di un approccio multidisciplinare, che va dal livello fisico a quello psicologico-culturale.

Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità, Il Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021- 2023, Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità, Roma, 2021, 58 pp.
L’obiettivo che il Ministro con delega alle pari opportunità e alla famiglia si prefigge con il “Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023” è di continuare a dare impulso all’azione di Governo, nella consapevolezza che occorre fornire risposte a bisogni molto particolareggiati, che attengono a molteplici aspetti connessi alle condizioni di violenza: la prevenzione, la protezione delle vittime, la punizione degli uomini che agiscono la violenza, la formazione e l’educazione di operatori e popolazione, l’informazione e la sensibilizzazione, l’azione sugli uomini maltrattanti, la tutela delle donne migranti e vittime di discriminazioni multiple, l’autonomia lavorativa, economica e abitativa e la diffusione dei luoghi dedicati alle donne. Attraverso l’azione strategica e operativa del Piano, il Dipartimento per le Pari opportunità intende fornire risposte positive e concrete agli obiettivi strategici prioritari per il triennio 2021-2023 e, quindi, individuare strutture, interventi e risorse adeguate per contrastare il fenomeno della violenza di genere, mettendo in campo iniziative efficaci ed efficienti, in continuità con quanto realizzato nell’ambito dei precedenti Piani strategici (che si trovano al medesimo link).

81a-1FHeqqS._AC_UF1000,1000_QL80_Rachel D. MacKenzie … [et al.], Stalking Risk Profile, Franco Angeli, Milano, 2021, 260 pp.
Il volume è un manuale operativo, rivolto a medici, psicologi, magistrati, avvocati assistenti sociali e operatori delle forze dell’ordine, per la valutazione dei casi di stalking e la gestione del rischio. Oltre alla traduzione del testo sviluppato dal gruppo di ricerca australiano di Paul Mullen, contiene una parte sul contesto italiano dal titolo “Il fenomeno dello stalking in Italia. Uno sguardo attuale sulla tutela offerta dall’ordinamento giuridico e dal contributo delle scienze psicologiche” di Chiara Cemmi … [et al.]. Scopo dello strumento è fornire linee guida che possano supportare i professionisti nella formulazione di giudizi rispetto al rischio di potenziali agiti violenti, al rischio di recidiva e ai riflessi psicosociali sulla vittima e sul persecutore.
Collocazione Biblioteca: 19012

Elvira Reale, La violenza invisibile sulle donne, Franco Angeli, Milano, 2021, 332 pp.
La violenza psicologica – detta “invisibile” perché non lascia segni evidenti- è il tema centrale di questo volume, la cui autrice è psicologa e direttrice scientifica dell’Associazione Salute Donna. Gli operatori sanitari sono ora preparati a fronteggiare la violenza fisica e quella sessuale, mentre sono ancora inesplorati gli effetti della violenza psicologica e gli effetti psicologici di ogni tipo di violenza. Il cuore della violenza psicologica è il controllo coercitivo che riduce i gradi di libertà di una donna attraverso il ricatto, le minacce, la colpevolizzazione e l’isolamento. Il volume fornisce una guida per affrontare il tema della violenza psicologica, considerata anche più lesiva di quella fisica, offrendo strumenti per sostenere le vittime in Pronto Soccorso, e presentando vari casi clinici.
Collocazione Biblioteca: 19107

Valeria Pasqualini, Potenziare la Rete Locale Antiviolenza: l’esperienza dell’Ambito Territoriale Sociale 15 di Macerata, in Welfare oggi, n. 3 (lug.-set. 2021), pp. 41-44
L’autrice, assistente sociale, affronta il tema del contrasto alla violenza di genere, a partire dalla sua definizione e dal percorso normativo avvenuto nell’ultimo decennio. In seguito definisce gli obiettivi e le modalità di azione della Rete locale antiviolenza, riferendosi in particolare all’esperienza dell’ATS 15 di Macerata.

Ciaravolo-150x210_21x65A cura di Virginia Ciaravolo, Violenza di genere dalla A alla Z, Armando, Roma, 2021, 363 pp.
Il libro vuole essere un vademecum per chiunque voglia interessarsi al problema della violenza di genere. Gli autori operano tutti nel settore del contrasto e della prevenzione, descrivono quindi anche delle prassi operative, quali i Centri antiviolenza, le Case Rifugio il servizio 1522, il Percorso Rosa nei Pronto Soccorso, con l’intento di migliorare un lavoro di rete, di formazione e prevenzione. Viene anche riportata e commentata la giurisprudenza in merito.
Collocazione Biblioteca: 19102

Claudia Pecorella … [et al.], Osservatorio sulla violenza contro le donne n. 2/2021 – Ancora insufficiente la formazione in tema di violenza di genere di operatori giudiziari e consulenti, 1 p.
Rapporto della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e su ogni altra forma di violenza di genere, sull’indagine svolta dalla stessa Commissione relativamente agli anni 2016/2018 (cioè prima dell’approvazione della legge 69/2019 c.d. Codice Rosso) per accertare, sotto il profilo quantitativo, quali siano state le formule organizzative e il tasso di formazione e specializzazione degli operatori giudiziari nel contrasto alla violenza contro le donne.

Maria Teresa Maragò, Mobbing coniugale e alienazione parentale. Una ricerca tra vittime e operatori, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a.51, n. 4 (autunno 2021), pp. 28-31
Oltre alla violenza fisica di cui ci raccontano le cronache dei mass media, esiste un altro tipo di violenza che non lascia lividi sul corpo ma origina ferite profonde ed invisibili che si radicano nella comunicazione patologica, soprattutto intra familiare. Si parla allora di mobbing coniugale e sindrome di alienazione parentale. Dallo studio emerge che la comunicazione patologica fa più vittime di quanto si creda e può diventare una potente arma per distruggere, indistintamente sia dall’età che dal genere.

711slxNLraL._AC_UF1000,1000_QL80_A cura di Roberta Luberti e Caterina Grappolini, Violenza assistita, separazioni traumatiche, maltrattamenti multipli, Erickson, Trento, 2021, 482 pp.
Separazioni conflittuali gravi, violenza domestica e assistita, perdite familiari traumatiche sono eventi complessi e difficilmente elaborabili senza il supporto di un intervento psicoterapeutico mirato. Il libro affronta questo genere di fenomeni partendo proprio dalla loro definizione concettuale, per poi disegnare una «mappa» della diffusione della cultura sulla cura del trauma in Italia, con un’attenzione specifica alla presa in carico delle vittime, sia adulti che minori. Vengono inoltre presentati percorsi riparativi, focalizzati prevalentemente sugli effetti post-traumatici, a breve e a lungo termine, e sulla prevenzione del ciclo intergenerazionale della violenza. Il volume illustra i possibili percorsi terapeutici, soffermandosi sulla comprovata efficacia dell’approccio EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing).
Collocazione Biblioteca: 18870

Janet C. Bowstead, Stay put; remain local; go elsewhere: three strategies of women’s domestic violence help seeking, in Dignity, vol. 6, n. 3 (mag. 2021), pp. 1-26
Nelle strategie sulla violenza domestica pubblicate, c’è la tendenza a concentrarsi sulla fornitura di servizi e sulle risposte dei servizi in ogni località amministrativa, piuttosto che riconoscere la misura in cui le donne e i bambini si spostano attraverso i luoghi a causa dell’abuso domestico. La ricerca di aiuto da parte di una donna può essere locale – se ha le informazioni e le risorse, e ritiene possibile farlo – ma questa è solo una delle tante strategie provate dalle donne che subiscono violenza domestica. Questo articolo utilizza i dati amministrativi (registri di monitoraggio), raccolti nell’ambito di un programma di finanziamento, per fornire prove della ricerca di aiuto delle donne che subiscono violenza domestica che coinvolgono questi tipi di servizi legati alla casa in Inghilterra. Più di 180.000 casi di accesso ai servizi in otto anni forniscono prove delle tre strategie di ricerca di aiuto delle donne in termini di luogo (Staying Put, Remaining Local, e Going Elsewhere) e i modelli distintivi di coinvolgimento dei servizi e le risposte a queste strategie. Nell’articolo sono riportati e approfonditi i risultati dell’indagine.

Pietro Demurtas … [et al.], Il contrasto alla violenza sulle donne in Italia, tra definizioni e pratiche situate, in RPS : La rivista delle politiche sociali, n. 3/4 (lug.-dic. 2021), pp. 9-104
Nella monografia sono proposti i seguenti contributi: “Il contrasto alla violenza sulle donne: attori, processi e pratiche di un campo in evoluzione. Nota introduttiva” di Pietro Demurtas, Maura Misiti e Angela M. Toffanin; “La metodologia dei centri antiviolenza e delle case rifugio femministe come «politica sociale di genere»” di Beatrice Busi, Marta Pietrobelli e Angela M. Toffanin; “Una convergenza impossibile? Gli interventi per autori di violenza in Italia tra resistenze e istanze innovatrici” di Pietro Demurtas e Caterina Peroni; ” I centri antiviolenza nelle politiche regionali: eterogeneità e prospettive” di Pamela Pasian e Francesca Proia; “Fare rete nel contrasto alla violenza maschile contro le donne” di Anna Gadda e Alice Mauri; “Violenza sulle donne e intersezionalità: la capacità di risposta degli interventi a supporto dell’empowerment socio-economico” di Luciana de Pascale e Chiara Carbone.

9788891791931_0_536_0_75Annamaria Venere, Cristiano Desideri, Fabrizio Fratoni, Vittime della violenza di genere, Gestione giuridica dell’operatore sanitario, Franco Angeli, Milano, 2020, 200 pp.
La violenza contro le donne è un fenomeno ampio e trasversale, che racchiude diverse espressioni e interseca dimensioni eterogenee: contesto culturale e ruoli sociali, rappresentazioni simboliche e potere, vissuti individuali e tratti psicologici. Il volume descrive lo stato in Italia delle politiche e dei servizi sanitari, ponendosi come uno strumento utile per chi quotidianamente, per passione o per lavoro, si trova a contatto con una donna vittima di violenza.
Collocazione Biblioteca: 18715

 World Health Organisation, Caring for women subjected to violence: a WHO curriculum for training health-care providers, WHO, Ginevra, 2020, 100 pp.
Il documento è pensato per fornire agli operatori sanitari, in particolare nei paesi a reddito medio e basso, una base per intervenire sulla violenza domestica del partner e, in generale, sulla violenza sessuale contro le donne. Sviluppa competenze e offre strumenti agli operatori per fornire cure cliniche essenziali e supporto di prima linea, attraverso l’identificazione delle donne che subiscono violenza con l’approccio LIVES (Ascolta, Informati, Convalida, Migliora la sicurezza e supporto). Vengono forniti strumenti per migliorare i propri comportamenti e per comprendere in maniera approfondita l’esperienza delle vittime, attraverso modalità di comunicazione compassionevole ed empatica

ISTAT, I centri Antiviolenza, Principali risultati dell’indagine condotta nel 2019, ISTAT, Roma, 2020, 23 pp.
Dal 2018 l’Istat conduce annualmente le rilevazioni “sulle prestazioni e i servizi offerti” rispettivamente dai Centri antiviolenza e dalle case rifugio, in collaborazione con il Dipartimento per le pari opportunità (Dpo) presso la Presidenza del Consiglio e le Regioni. In questo report si presentano i principali risultati della seconda edizione dell’indagine sui Centri antiviolenza, effettuata nel 2019 e riferita all’attività svolta nell’anno precedente.

9788836250103_0_536_0_751A cura di Annamaria Fantauzzi, Narrare la violenza, Giovanni Fioriti, Roma, 2020, 112 pp.
Si può narrare la violenza subita, vista, vissuta? Qual è l’atteggiamento eticamente corretto di accoglienza, ascolto e azione di un operatore sanitario (medico, infermiere, psicologo) di fronte a una persona vittima di una qualsiasi forma di violenza? Dall’antropologia medica, tramite la medicina narrativa, alla pratica infermieristica e la clinica biomedica e psicologica, il libro propone alcuni casi emblematici, tecniche e situazioni illustrate da esperti del settore, su cui riflettere e interrogarsi, soprattutto di fronte all’aumento continuo di vittime di violenza. Uno sguardo particolare è riservato alla violenza di genere, in particolare domestica, con le testimonianze dirette di donne italiane, che si raccontano in una forma di trauma indelebile inscritto nel corpo e nella mente. A questo si aggiunge invece il silenzio delle vittime straniere, spesso bambine e inserite nella rete della tratta, per le quali è richiesta un’alta formazione transculturale nella clinica e nel supporto psico-antropologico.
Collocazione Biblioteca: 19099

A cura di Gina Troisi, Violenza contro le donne nell’emergenza COVID -19/ Violence against woman in the COVID-19 emergency, in La camera blu, n. 22 (2020), pp. 1-30
L’emergenza COVID-19, che si sta diffondendo in tutto il mondo costringendo all’isolamento e alla convivenza forzata, spinge ad una riflessione sull’aggravarsi della condizione di pericolo che le donne vittime di violenza vivono. I centri antiviolenza, le istituzioni e servizi specifici sono chiamati a ripensare a nuove pratiche e misure da adottare per prevenire il rischio, continuare ad assicurare il supporto alle donne e mantenere una rete di sostegno per contrastare la violenza di genere. Le questioni da ripensare sono tante: la difficoltà di raggiungere i servizi, la crisi economica che ostacola il percorso di fuoriuscita dalla violenza, i procedimenti legali sospesi, la possibilità di riconoscere la violenza al di là di una sua valutazione emergenziale.

Laura Malacrida, Mitia Rendiniello, Punti di forza e criticità di una rete antiviolenza, in Lavoro sociale, vol. 20, n. 4 (ago. 2020), pp. 12-17
In Italia, a partire dal 1996, sono state attivate misure specifiche per la lotta alla violenza contro le donne che hanno definito l’attuale assetto dei servizi e che prevedono l’attivazione congiunta di realtà pubbliche e private. In particolare è stato previsto il potenziamento dei centri anti violenza, delle case rifugio e delle reti interistituzionali anti violenza. In questo quadro, si colloca il progetto della rete territoriale interistituzionale anti violenza “La Rosa dei Venti”, attiva nei comuni dell’hinterland milanese. La sfida del progetto, che vede insieme centri antiviolenza, servizi sociali e sociosanitari e case rifugio, è costruire una rete diffusa, promossa dalle istituzioni, ma che coinvolga anche realtà non strettamente istituzionali (volontariato, associazioni sportive e culturali, parrocchie, ecc…) al fine di responsabilizzare e promuovere, in più ambiti, azioni di collaborazione e sensibilizzazione.

9788891770233_0_536_0_75Marco Monzani, Anna Giacometti, Le relazioni violente, Franco Angeli, Milano, 2018, 144 pp.
Il volume propone una nuova chiave di lettura per la violenza intrafamiliare, chiamata spesso anche violenza di genere o violenza contro le donne. Secondo gli autori, criminologi, queste forme di violenza sono accomunate non tanto dal genere a cui appartengono i soggetti coinvolti, ma dalla relazione che accomuna autore e vittima del reato, quindi è più appropriata la definizione di violenza relazionale. La prima parte del testo presenta la questione vittimologica in chiave teorica dalla nascita della vittimologia e affronta il modello circolare di vittimizzazione e l’approccio clinico-giuridico. Inoltre, contiene una riflessione criminologica sull’opportunità dell’introduzione del nuovo reato di femminicidio. La seconda parte presenta una ricerca volta a verificare l’utilizzo dei modelli teorici descritti nell’attività quotidiana dei centri antiviolenza e la necessità del lavoro in équipe.
Collocazione Biblioteca: 19096

 A cura di Carmen Andreuccioli, In difesa delle donne. Leggi, aiuti e risorse contro la violenza di genere in Italia, Senato della Repubblica, Roma, 2018, 92 pp.
L’Ufficio Valutazione Impatto del Senato della Repubblica, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2018, ha messo a punto questa guida pratica per orientarsi tra gli aiuti disponibili a livello nazionale e nei piani di intervento regionale. Nella prima parte vengono descritti i reati: stalking, femminicidio, maltrattamenti in famiglia, mutilazioni genitali, violenza sessuale; nella seconda si parla degli interventi e delle risorse disponibili: dalle case rifugio per le donne in fuga da partner violenti al codice rosa che accoglie le vittime al pronto soccorso, dalle campagne di sensibilizzazione nelle scuole ai centri per il recupero di uomini maltrattanti.

Sitografia

1522 Numero anti violenza e stalking
Dipartimento Pari Opportunità
Dignity: A journal of analysis of exploitation and violence
Direcontro la violenza
European Institute for Gender Equality (EIGE)
Istat
MEDU- Medici per i diritti umani
Ministero della salute
Osservatorio sicurezza contro gli atti discriminatori
Parlamento Europeo
Parlamento Italiano
Regione Piemonte
Save the Children
Senato della Repubblica
Rete Nazionale Antiviolenza a sostegno delle donne vittime di violenza
Rete Dafne
Terres del Hommes
UNwomen
We World
World Healt Organization ( WHO)