Dipendenza da gioco e altre dipendenze comportamentali

Aggiornata a settembre 2023 – a cura di Paola Moriondo

I materiali elencati sono disponibili presso la Biblioteca del Centro Studi, Documentazione e Ricerche del Gruppo Abele, negli orari e nelle modalità previste dal regolamento della Biblioteca. L’elenco proposto non esaurisce quanto posseduto in biblioteca sul tema in oggetto. Sono presenti anche pubblicazioni scaricabili on line o in PDF. 

I percorsi tematici proposti sono i seguenti:

 Studi e ricerche sulle dipendenze da comportamento e i servizi preposti alla cura

dfd 1 23Sabrina Costantini, Il trauma e la dipendenza, in Dal fare al dire, n. 1 (2023), pp. 50-56
L’articolo affronta il tema dell’impatto del trauma sulla dipendenza patologica, con o senza sostanze. Dopo una disamina teorica sul tema, l’autrice riporta i dati di un piccolo campione di pazienti appartenenti al SerD di Pisa, relativi alle pregresse esperienze traumatiche, stili di attaccamento e successive esperienze autodistruttive e delinea l’ipotesi e la necessità di modulare gli interventi terapeutico-riabilitativi all’interno dei servizi, con strumenti e modalità più specifici e orientati.

Marzia Rovetta, Pensare la cura: modello di intervento nella presa in carico psicoterapeutica di pazienti con patologie di addiction. Un trattamento combinato con EMDR e Mindfulness, in Mission, a. 16, n. 59 (feb. 2023) – on line, pp. 33-35
In questo lavoro viene presentato un quadro di lettura e terapia “sensibile all’attaccamento” dei disturbi da dipendenze, proposto negli ambulatori del Ser.D. di Bergamo. Questo approccio nasce dall’integrazione tra il modello di terapia intersoggettiva-costruttivista e altre tecniche psicoterapeutiche (EMDR, mindfulness).

Stephanie S. Merkouris … [et al.], Affected other interventions. A systematic review and meta-analysis across addictions, in Addiction, vol. 117, n. 9 (sett. 2022) – on line, pp. 2393 – 2414
Le persone colpite dai problemi di alcol, droghe illecite, gioco d’azzardo, dipendenza da videogiochi, in quanto coinvolte con persone che hanno questi disturbi (terzi interessati) soffrono di danni estesi. Questa è probabilmente la prima rassegna sistematica e meta-analisi a determinare l’efficacia di interventi psicosociali erogati a terzi interessati per tutte le dipendenze. Sono stati esaminati esiti relativi a depressione, soddisfazione nella vita e coping dei terzi coinvolti, gli esiti del trattamento delle persone dipendenti e il funzionamento relazionale (discordia coniugale) tra dipendenti e terzi e si è rilevato che gli interventi possono essere efficaci nel migliorare alcuni, ma non tutti. La conclusione rimane incerta a causa della scarsità di studi e delle limitazioni metodologiche.

9788874669134_0_536_0_75Felice Alfonso Nava, Francesco Sanavio, Il trattamento integrato per le dipendenze patologiche. Percorsi basati sulle evidenze, Carocci, Roma, 2022, 177 p.
Il volume presenta le più aggiornate basi neurobiologiche delle dipendenze patologiche, degli interventi psicoterapeutici e delle cure farmacologiche. I moderni orientamenti diagnostico-terapeutici fondati sulle evidenze scienti­fiche sono descritti seguendo la storia dell’evoluzione del trattamento cognitivo e comportamentale a partire dalla comprensione delle tecniche di base (di prima e seconda generazione) per arrivare agli attuali approcci processuali (di terza generazione). Tra le terapie di terza generazione troviamo anche l’utilizzo della metacognizione e della Mindfulness e la Schema Therapy. Ampie esempli­ficazioni operative permettono di tradurre in maniera efficace i contenuti teorici nella pratica clinica. Il testo propone un punto di vista unitario sulla presa in carico della persona con dipendenza patologica offrendo una metodologia efficace e flessibile per le fasi di valutazione, diagnosi e scelta del percorso terapeutico. In­fine, sono compendiate le più autorevoli linee guida internazionali sul trattamento dei consumatori di sostanze e con dipendenza comportamentale.
Collocazione Biblioteca: 20107

Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Politiche Antidroga, Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia. Anno 2022 (dati 2021), Dipartimento Politiche Antidroga, Roma, 2022, 556 p.
La Relazione, frutto del lavoro di coordinamento assicurato dal Dipartimento per le Politiche Antidroga, si compone di 7 parti suddivise in 10 capitoli. La prima parte analizza il mercato delle sostanze stupefacenti, fornendo dati sui sequestri, sulle variazioni di prezzo e sulle analisi qualitative delle sostanze sequestrate. Inoltre, espone strategie mirate alla riduzione dell’offerta e si sofferma sulle denunce penali per i reati droga-correlati. La seconda e la terza parte analizzano la diffusione e le tendenze di consumo nella popolazione, nonché le attività di prevenzione del fenomeno delle dipendenze messe in atto da tutti gli attori istituzionali del panorama nazionale. Si para inoltre per la prima volta del fenomeno degli ikikomori. La quarta parte è dedicata ai servizi di trattamento delle persone che presentano dipendenza da sostanze. La quinta parte tratta i danni correlati al consumo di sostanze stupefacenti a partire dall’incidentalità stradale. Le ultime due parti, infine, riguardano le attività promosse dal Dipartimento e i lavori svolti durante la VI Conferenza Nazionale sulle Dipendenze dal titolo “Oltre le Fragilità”, conclusa a Genova il 27 e 28 novembre 2021.

Andrea Valdevit … [et al.], La camaleonticità delle addictions tra territorio e carcere. L’esperienza presso i Servizi per le Dipendenze della ASL Caserta, in Mission, a. 16, n. 57 (lug. 2022) – on line, pp. 38-48
L’obiettivo di questo lavoro è proporre una visione globale e complessa del fenomeno delle dipendenze, con un occhio riservato a quelle senza sostanze, attingendo all’esperienza viva della pratica clinica quotidiana in un Servizio specificamente progettato per trattare le nuove dipendenze. Gli autori, pur consapevoli della tragedia che sottende le nuove dipendenze, vanno oltre la mera manifestazione fenomenica: esse sono quindi considerate nella loro ampiezza bio-psico-sociale, nel tentativo di non perdere il senso di quello che non è solo un disturbo ma anche una crisi epidemiologica contemporanea, che si diffonde più velocemente di qualsiasi trattamento attuale messo in campo, sia esso operativo o preventivo.

A cura di Federica Vigna-Taglianti, Luca Acierno, L’utenza piemontese dei Servizi per le Dipendenze Patologiche durante la pandemia da Covid-19. Report sull’utenza dei servizi pubblici per le dipendenze patologiche in Piemonte nel 2020 e 2021 rispetto al 2019: analisi dei dati di sorveglianza epidemiologica dell’OED Piemonte e sintesi dei dati nazionali e internazionali, OED, Grugliasco, 2022, 33 p.
Gli obiettivi principali del report proposto sono: 1) Fornire una panoramica di sintesi dei dati internazionali e nazionali sull’uso di sostanze e sull’assistenza sanitaria fornita ai soggetti dipendenti da sostanze e comportamenti durante la pandemia da SARS CoV-2; 2) Sintetizzare i dati relativi all’assistenza dei soggetti dipendenti da sostanze e comportamenti sul territorio nazionale nel 2020 e 2021, e confrontarli con quelli del 2019, con particolare attenzione per la regione Lazio e l’AUSL Toscana Centro per le quali è reperibile reportistica specifica; 3) Analizzare i dati relativi all’assistenza dei soggetti dipendenti da sostanze e comportamenti in Piemonte nel 2020 e 2021, confrontarli con quelli del 2019 e fornire possibili interpretazioni e raccomandazioni.

5174322_FCOVMattia Mazzarese, Caterina Primi, Maria Anna Donati, La peer education è efficace per la prevenzione dei comportamenti di addiction in adolescenti e giovani adulti? Una rassegna sistematica, in Psicologia della Salute, n. 1 (2022), pp. 61-90
La peer education è un approccio molto diffuso a livello internazionale nell’ambito della prevenzione dei comportamenti a rischio negli adolescenti. Tuttavia, un solo studio ha valutato in modo sistematico l’efficacia di questo approccio nella prevenzione dell’uso di sostanze. Lo scopo della presente rassegna sistematica consiste nel sopperire a questa carenza, valutando l’efficacia degli interventi di peer education rivolti alla prevenzione di comportamenti di addiction negli adolescenti, tra cui anche il gioco d’azzardo.

Alberto Arnaudo, Servizi per le dipendenze e riforma della sanità territoriale del PNRR: una storia (ancora) da scrivere, in Dal fare al dire, a. 31, n. 2 (2022), pp. 9-11
La Missione 6 del PNRR (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza) contiene tutti gli interventi a titolarità del Ministero della Salute previsti per la riforma della sanità territoriale. L’autore fa brevemente il punto sulla stato di avanzamento dei progetti. Si veda inoltre, nel medesimo numero della rivista l’articolo di Icro Maremmani … [et al.], Proposta di attivazione di un percorso formativo in Medicina delle Dipendenze ad uso delle Facoltà di Medicina e Chirurgia delle Università italiane, pp. 21-24.

Alberto Arnaudo, Augusto Consoli, Angelo Giglio, L’ottimismo della ragione, in Dal fare al dire, a. 31, n. speciale (2022), pp. 8-12
L’articolo racconta e commenta la VI Conferenza Nazionale sulle Dipendenze – Oltre la fragilità, che si è tenuta a Genova, il 27 e 28 novembre 2021. La conferenza viene indetta dopo 12 anni dalla precedente ed è stata preceduta da sette tavoli preparatori e da una “Fuoriconferenza”, indetta il giorno prima dalla Rete per la Riforma delle Politiche sulle Droghe. Il dibattito è stato molto influenzato dalle sollecitazioni della Fuoriconferenza e dalle esperienze e riflessioni estere, pertanto si è esteso oltre le dipendenze da sostanze illegali e ha toccato anche le dipendenze da comportamento e l’opportunità della legalizzazione dell’uso ricreativo della cannabis. Si è parlato anche del progressivo impoverimento delle risorse messe a disposizione del pubblico e del privato sociale e l’intervento di Luigi Ciotti ha richiamato l’attenzione sulla necessità di prevenzione, di qualificazione e potenziamento dei servizi e non tanto di penalizzazione. Il potenziamento dei servizi per le dipendenze e l’adeguamento ai nuovi bisogni dell’utenza è stato un altro tema fondante della conferenza, così come l’importanza di una prevenzione efficace, moderna e a lungo termine e della sinergia tra pubblico e privato sociale. Sono infine state delineate nuove prospettive nel campo della lotta alle dipendenze anche in riferimento ai contesti di reclusione, alle pene alternative, alle questioni di genere, ai minori e ai migranti. Nel medesimo n. della rivista anche la riflessione di Fabio Lugoboni sullo stato attuale dei servizi per le dipendenze: Parlando di vino in casa dell’oste. Una possibile roadmap per i (poco) ruggenti anni ’20, pp. 31-35.

9788835138273_0_536_0_75Paola Di Nicola, Debora Viviani, Felicità tra libertà e dipendenza: la via impervia per il Paradiso, Franco Angeli, Milano, 2022, 138 p.
Nel nostro immaginario sociale, fatto di idee, pensieri, ideologie, teorie e pratiche, è sorta da pochi decenni una nuova costellazione: felicità, libertà, emozioni, alla quale l’attore sociale guarda con interesse crescente. Tale costellazione indica la via da prendere per arrivare al Paradiso: un nuovo Eden in cui trascorrere l’esistenza senza l’assillo delle premure, delle preoccupazioni e delle inquietudini che il vivere tra gli altri e con gli altri necessariamente comporta. La promessa della felicità si basa su una contraddizione che, in realtà, l’ideologia corrente non ha risolto: il dilemma tra libertà e dipendenza, ovvero pensare e teorizzare che l’esercizio della libertà sia possibile solo se la dipendenza viene annullata. In realtà la dipendenza non si può sopprimere, perché la vita quotidiana è fatta di intrecci, relazioni, connessioni, positive o negative, felici o infelici, gioiose o tristi che costituiscono la rete di un sistema di interdipendenza di cui nessuno può fare a meno, a meno che non si decida di vivere da soli, su un’isola deserta.
Collocazione Biblioteca: 19913

Stefano Canali … [et al.], Linguaggio, narrazione e dipendenze: dalle scienze cognitive alla clinica, in MDD : Medicina delle Dipendenze, a. 11, n. 44 (dic. 2021), pp. 4-56
Si segnalano in questa monografia: “La dipendenza e il sé” di Hanna Pickard sulla concezione della dipendenza come malattia neurobiologica; “Narrative del disturbo da gioco d’azzardo e del disturbo da uso di sostanze. Una analisi multidimensionale per la caratterizzazione dei possibili marcatori narrativi e linguistici delle dipendenze” di Stefano Canali et al.; “Raccontare storie differenti, creare nuove realtà: l’ontologia politica delle biografie sulle dipendenze” di Kiran Pienaar.

Francesco Melozzi, La dipendenza e le dipendenze, in Pedagogika.it, a. 25, n. 3 (lug. – set. 2021), pp. 64-69
La dipendenza è comunemente intesa come un bisogno del soggetto a livello psichico che lo porta a ricercare in maniera compulsiva una certa sostanza. Recentemente, accanto alla dipendenza da sostanze, sono state approfondite anche le dipendenze del comportamento, che portano il soggetto a reiterare in maniera spasmodica uno stesso comportamento. L’autore si interroga su quale possa essere il ruolo della pedagogia in queste problematiche e trova una risposta nella pedagogia di Freire, che propone modelli di intervento educativo, formativo e sociale, basati sul ruolo attivo del soggetto e sulla liberazione personale e collettiva.

9788836250349_0_536_0_75Oliver J. Morgan, Dipendenza, attaccamento, trauma e recovery. Il potere della connessione, Giovanni Fioriti, Roma, 2021, 268 p.
La cornice teorica esposta nel libro, il cui autore è terapeuta e docente universitario, permette di comprendere la dipendenza, integrando la neurobiologia personale e l’ecologia sociale, culminando in un approccio terapeutico che possiamo chiamare “terapia sensibile all’attaccamento”. Il tema centrale del libro è costituito dalla dipendenza e dal recovery, anche attraverso la presentazione di casi clinici. La dipendenza è vista come un esito e un sintomo di condizioni più generali, per cui può essere risolutivo un approccio integrato.
Collocazione Biblioteca: 19056

Alberto Arnaudo, Il mondo delle dipendenze ai tempi del coronavirus. La seconda estate, in Dal fare al dire, a. 30, n. 3 (2021), pp. 8-14
Con questo articolo prosegue la raccolta di contributi sulle conseguenze dell’epidemia da Covid-19 sul mondo delle dipendenze patologiche (n. 1, pp. 7-15 e n. 2 pp. 10-15). Viene descritta l’influenza della pandemia sul piano del mercato e dei consumi a partire dai report dell’EMCDDA e del Dipartimento per le Politiche antidroga e dell’IIS. Altri argomenti trattati nell’articolo sono: la prossima Conferenza Nazionale sulle Droghe (27-28 novembre 2021), le dipendenze nelle carceri, l’alcolidendenza, il gioco d’azzardo patologico, disagio e dipendenza tra gli adolescenti, In conclusione l’autore si chiede che insegnamenti possiamo trarre dalla crisi pandemica, in particolare per quanto riguarda l’approccio telematico in medicina.Sull’argomento si consulti inoltre l’articolo di Paolo Jarre … [et al.], COVID-19 e dipendenze 2, in MDD : Medicina delle Dipendenze, a. 10, n. 40 (dic. 2020), pp. 4-52.

Antonietta Grandinetti, Francesco Grieco, Psicoterapia e dipendenze. Dal trattamento supportivo alla cura fenomenologica, in Mission, a. 15, n. 55 (giu. 2021), pp. 40-44
Gli autori propongono una riflessione sulla psicoterapia delle dipendenze. Partendo dall’analisi delle caratteristiche complesse e problematiche di questa peculiare psicopatologia, gli autori cercano di ricondurre il canone fondamentale del processo di guarigione al trattamento supportivo. In seguito, ampliando l’argomento, prendono in considerazione la possibilità di un trattamento fenomenologicamente orientato, inserendolo nel novero di quelle psicoterapie più adatte a rispondere agli aspetti tipici di queste condizioni cliniche.

9788874668588_0_536_0_75A cura di Luciano Pasqualotto, Paola Carozza e Mauro Cibin, ICF, salute mentale e dipendenze. Strumenti per la riabilitazione orientata alla recovery, Carocci Faber, Roma, 2020, 242 p.
Il libro traccia le linee per un moderno approccio riabilitativo nella salute mentale e nelle dipendenze basato sulle evidenze internazionali e sulla Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute (ICF). In particolare vengono approfonditi alcuni temi che accomunano i contributi dei diversi autori: innanzitutto il focus si sposta dalla condizione patologica verso l’obiettivo della riabilitazione, sintetizzata nel concetto di recovery, che implica il convolgimento attivo della persona nel suo processo di cura, affermando anche la necessità che i percorsi riabilitativi siano orientati all’inclusione sociale. La proposta culturale e metodologica è supportata dagli strumenti ICF-Recovery, sviluppati sulla base di quelli già diffusamente sperimentati nelle dipendenze, atti anche a sostenere in modo appropriato adulti fragili e in situazione di marginalità sociale.
Collocazione Biblioteca: 19054

A cura di Paolo Girardi, Massimo Di Giannantonio, Psicopatologia delle dipendenze, Pacini Editore, Pisa, 2020, 323 p.
Da almeno venti anni si è diffusa una precisa consapevolezza sull’importanza della comorbidità psichiatrica nelle tossicodipendenze, ovvero la copresenza di disturbi psichici e di disagio psicologico in questi pazienti. L’abuso di sostanze può essere alla base di patologie e disturbi psichiatrici. La dipendenza, sovrapponendosi ad altri disturbi, può compromettere il quadro psichiatrico rendendo difficile la valutazione del paziente. Scopo di questo manuale è fornire, attraverso i contributi di autori impegnati da tempo nella ricerca e nella clinica, gli strumenti e le conoscenze utili per individuare un disturbo da abuso di sostanze e facilitare la diagnosi clinica. In quest’ottica il volume costituisce una guida pratica e concisa rivolta a studenti, medici e ad altre figure professionali.
Collocazione Biblioteca: 19014

Gianni Morandi, L’esperienza modenese di valutazione delle dipendenze, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 50, n. 2 (primavera 2020), pp. 33-37
Nell’articolo si intende stimare adeguatamente esiti ed effetti dell’esperienza valutativa introdotta nella cartella regionale dipendenze dell’Emilia-Romagna dal 2008. L’utilizzo dello strumento valutativo, che ci permette comparazioni misurabili dei cambiamenti intervenuti nel tempo sull’utenza trattata terapeuticamente, ha fornito risultati positivi, supportando la validità del lavoro degli operatori anche nelle situazioni meno credibili (interruzioni o abbandoni).

www.mondadoristore2Maurizio Frisina, Sul bordo del caos. Complessità, terapia sistemica e dipendenze, Mimesis, Milano ; Udine, 2020, 253 p.
Questo libro, frutto di diversi anni di esperienza nel campo della clinica delle dipendenze e di insegnamento, propone delle mappe innovative per orientarsi nel paesaggio delle dipendenze. La teoria del caos, la terapia narrativa, la teoria dei sistemi complessi e una visione ricorsiva del tempo sono il filo rosso che guiderà il passaggio dalla teoria alla pratica, dalla classificazione ai modelli di intervento, dall’epistemologia ai numerosi casi clinici. L’autore è psicoterapeuta e co-direttore della Clinique La Ramée, centro d’eccellenza per la terapia delle dipendenze.
Collocazione Biblioteca: 18984

Francesca Andronico, Lo psicologo clinico e la Prevenzione delle Dipendenze. Un progetto di intervento nella scuola, in Dal fare al dire, a. 29, n. 1 (2020), pp. 50-54
L’articolo racconta un’attività di prevenzione del disagio giovanile e delle dipendenze, condotta da un’equipe di psicologi clinici presso il liceo statale Orazio di Roma (I e II classi). Il progetto è nato dal convincimento che la scuola, nella società attuale, debba assumere un ruolo diverso da quello esclusivo della didattica, configurandosi come un’istituzione a tutto tondo che diventa luogo di formazione in relazione ai bisogni e alle necessità dei ragazzi, integrando la propria vocazione educativa con l’intervento di esperti esterni. L’intervento è stato formulato secondo i principi della Psicologia di Comunità e attuato attraverso la metodologia della ricerca-azione e della psicoeducazione.

Dipendenza da gioco

Si veda anche la bibliografia “Il gioco d’azzardo e il trattamento“.

Roberto Fiorini … [et al.], Prevenzione al Centro, Il nuovo Centro Regionale di Prevenzione e Promozione della Salute del Piemonte, in Dal fare al dire, a. 32, numero speciale (2023), pp. 54-58
L’articolo presenta il Progetto Prox Experience, sulla prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo patologico. Il progetto è nato nel 2014 all’interno delle attività di Promozione della Salute previste nel Piano Locale delle Dipendenze, sviluppatosi poi all’interno del Centro Regionale di Prevenzione e Promozione della Salute. Nel medesimo numero si segnala anche l’articolo di Sabrina Rizzo, Luca Rossi, Silvia Rosina, Il tema della sfida nei pazienti con disturbo da gioco d’azzardo. Confronto con altre dipendenze e prospettive di intervento, pp. 59-64

cover_issue_1248_it_ITLuca Rossi, Silvia Miceli, Il disturbo da gioco d’azzardo online: buone prassi ed ipotesi di trattamento, in Mission, a. 16, n. 60 (mag. 2023) – on line, pp. 45-48
Il DSM V ha concettualizzato per la prima volta il “Disordine da gioco d’azzardo patologico”, che viene inquadrato tra le dipendenze, all’interno della categoria delle dipendenze “non correlate a sostanze”; mentre nella precedente versione di DSM era classificato come “disturbo del controllo degli impulsi”. C’è un crescente interesse per l’argomento tra clinici e studiosi per migliorare la concettualizzazione, la comprensione e quindi l’identificazione delle migliori opzioni di trattamento. È quindi essenziale considerare il disturbo del gioco d’azzardo in tutta la sua complessità; prestando attenzione anche alla recente crescita del gioco d’azzardo online. Lo scopo di questo articolo è quello di introdurre il fenomeno del disturbo da gioco d’azzardo, con la dovuta attenzione alla sua declinazione online, e successivamente postulare un percorso di trattamento in considerazione delle sue peculiarità.

Heather Wardle, Sarah Tipping, The relationship between problematic gambling severity and engagement with gambling products. Longitudinal analysis of the Emerging Adults Gambling Survey, in Addiction, vol. 118, n. 6 (giu. 2023) – on line, pp. 1127–1139
Attraverso un’analisi longitudinale su 2080 giovani adulti (età 16-26 anni), lo studio esplora la relazione tra gioco problematico e coinvolgimento in 19 diverse forme di gioco, comprese le attività collegate (come l’acquisto di forzieri virtuali e le scommesse con le “skin” ( sito di gioco online affiliato ad un concessionario autorizzato). Sono state considerate le caratteristiche socio-demografiche e socio-economiche, l’impulsività secondo la scala di Eysenck e il numero di attività di gioco intraprese. Ne emerge che la partecipazione ad alcune attività non è di per sé associata a problemi futuri di gioco, mentre lo è fortemente il coinvolgimento in alcune specifiche forme di gioco, come le macchinette per il gioco elettronico o il gioco online di scommesse con le “skin”.

La nuova campagna di comunicazione della Regione Piemonte sui pericoli da gioco d’azzardo, in Dal fare al dire, n. 1 (2023), pp. 57-59
Presentazione della nuova campagna informativa della Regione Piemonte per contrastare il gioco d’azzardo patologico. Lo slogan scelto è “Perdere tutto non è un bel gioco”.

Immagine 2023-08-24 113853Lucia Coco, Il modello della terapia di coppia focalizzata sulle emozioni applicata al trattamento delle coppie con una problematica di DGA, in Alcologia, n. 49 (2022) – on line, pp. 115-119
All’interno della coppia, l’evento traumatico della scoperta del comportamento di dipendenza è spesso paragonato ad un vero e proprio tradimento e pone i partner davanti alla sfida di ritrovare la loro connessione emotiva. L’articolo propone l’applicazione dell’EFT (la terapia di coppia focalizzata sulle emozioni) e del modello AIRM per la riparazione delle ferite d’attaccamento,per il trattamento di coppie con una problematica di disturbo da gioco d’azzardo (DGA). L’autrice, psicologa psicoterapeuta, descrive l’esperienza all’interno del gruppo multicoppiale del Centro per il trattamento del DGA di Foligno. L’articolo si trova anche sulla rivista Alea Bulletin (coll. Bibl. 3620E).

Marzia Di Girolamo, Andrea Lazzara, Buone prassi nel trattamento del Disturbo da Gioco D’Azzardo, in Dal fare al dire, a. 31, n. speciale (2022), pp. 57-63
Dopo aver delineato a partire dalla letteratura il concetto di guarigione nelle dipendenze e in particolare nel Disturbo da Gioco D’Azzardo (DGA), l’articolo descrive una ricerca che ha intervistato operatori di 17 équipe di SerT del Piemonte che si occupano di DGA riguardo alla loro rappresentazione di “buone prassi” nel trattamento del DGA (obiettivi, metodi, figure professionali necessarie e variabili che lo influenzano). Vengono descritti i risultati della ricerca.

Luca Biffi … [et al.], Il coinvolgimento dei locali nella prevenzione del gioco d’azzardo: un’azione di corresponsabilità attraverso un codice etico, in Psicologia della Salute, n. 2 (2022), pp. 129-144
Il gioco d’azzardo si è notevolmente diffuso negli ultimi anni in Italia e conseguentemente sono aumentate le preoccupazioni sulle conseguenze negative su salute, economia e società. Lo studio presenta la valutazione di un’azione di coinvolgimento dei locali che offrono gioco d’azzardo in ambito preventivo, attraverso l’adesione ad un codice etico. Sono stati coinvolti 24 esercenti ed è stata realizzata un’analisi del comportamento e dell’atteggiamento differente tra chi ha aderito al Codice etico e chi no.

addLia Nower, Alex Blaszczynski, Wen Li Anthony, Clarifying gambling subtypes: the revised pathways model of problem gambling, in Addiction, vol. 117, n. 7 (lug. 2022) – on line, pp. 1-9
Il “pathways model” è un modello eziologico molto citato del gioco d’azzardo problematico. Negli ultimi due decenni, numerosi studi hanno trovato supporto per l’utilità del modello nella classificazione dei sottotipi di gioco. Gli obiettivi di questo documento erano di perfezionare empiricamente i sottotipi del modello e di rivedere e aggiornare il modello sulla base di tali risultati. E’ stato compiuto uno studio osservazionale in Canada, Australia e U.S.A., che ha utilizzato i dati raccolti da giocatori problematici in cerca di trattamento con il Problem Gambling Severity Index (PGSI) e il Questionario sui percorsi di gioco. (GPQ). Il “pathways model” del gioco problematico rivisto include tre classi di giocatori simili ai tre sottotipi nel modello originale, ma in quest’ultimo modello la classe 3 è distinta dalla classe 2, mostrando un maggior livello di assunzione dei rischi, tratti antisociali e gioco d’azzardo motivato dal desiderio di un significato/scopo e/o di alleviare lo stress. La classe 2 nel modello rivisto dimostra alti livelli di maltrattamento infantile e gioco d’azzardo per far fronte allo stress. Questo studio viene commentato in modo critico nell’articolo di Joël Billieux, … [et al.] e in quello di Anna E. Goudriaan e Marleen M. de Waal.

A cura di Giuseppe Masengo, Valentino Merlo, Il gioco infinito, La media education per contrastare l’azzardo: l’esperienza del progetto Steadygap, in Dal fare al dire, a. 31, n. 3 (2022), pp. 57-62
Nella programmazione delle attività di contrasto al gioco d’azzardo della Regione Piemonte per gli anni 2021-2022, un’area importante è stata individuata negli interventi di prevenzione realizzati all’interno del setting scolastico. In implementazione e integrazione con le attività territoriali delle singole ASL, la Regione Piemonte ha messo in campo un progetto regionale offerto alle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il progetto è stato affidato al Dipartimento dell’ASL CN2 che lo ha realizzato all’interno delle attività del Centro Steadycam.

A cura di Maurizio Esposito, Lucio Meglio, Sicurezza sociale e gioco d’azzardo, in Sicurezza e scienze sociali, a. 10, n. 1 (gen.-apr. 2022), pp. 7-134
In questo numero della rivista il gioco d’azzardo viene approfondito e osservato attraverso il prisma delle sensibilità, degli approcci e delle visioni differenziate di autori, ricercatori ed esperti del settore. Lo scopo è quello di mostrare i vari volti di uno stesso fenomeno, le sfaccettature di una dipendenza comportamentale che influisce sulla vita degli adulti e dei più giovani e che ha trovato nel web un canale di chiaro e preoccupante sviluppo con innesti e ramificazioni in altri fenomeni di dipendenza, oltre alla lettura che ne viene data dai nuovi media.

9788895425191_0_536_0_75A cura di Amelia Fiorin, Daniela Capitanucci, Manuale operativo di presa in carico clinica nel disturbo da gioco d’azzardo, Publiedit, Cuneo ; Roma, 2022, 426 p.
Il Manuale mira a recuperare e mettere a disposizione modelli competenti e consolidati, buone prassi operative dettate dall’esperienza e dalla ricerca internazionale, in un percorso guidato rivolto ai professionisti per supportarli a muoversi nella complessità della presa in carico del paziente con Disturbo da Gioco d’Azzardo.
Collocazione Biblioteca: 18829

Loredana Acquadro, Alessandro Ganci, La legge “Salva Suicidi” per il sovraindebitamento da gioco d’azzardo. Un Case Report, in Dal fare al dire, a. 31, n. 2 (2022), pp. 61-63
Le persone affette da DGA non possono usufruire delle misure alternative alla detenzione previste da DPR 309/90 in quanto dipendenti patologicamente da un comportamento, e non, come previsto specificatamente dal DPR, da droghe o alcol. Possono, però, beneficiare, in caso di sovraindebitamento, della cosiddetta Legge “salva-suicidi”, n. 3/22, per la ristrutturazione del debito, purchè dimostrino l’esistenza della dipendenza e la volontà di sottoporsi ad un trattamento. Questa possibilità, nel tempo, sta trovando sempre più applicazione nei tribunali italiani. Nell’articolo è presentato un case report esemplare in merito dalla ASL di Biella.

Sara Rolando, Chiara Ferrari, Gap e accesso al trattamento. La necessità di contrastare i processi di stigmatizzazione, in Dal fare al dire, a. 31, n. 1 (2022), pp. 57-62
L’articolo è tratto dal report “Per me era soltanto un vizio“, frutto di una ricerca-azione finalizzata ad approfondire la comprensione dei fattori che ostacolano o facilitano la richiesta d’aiuto da parte dei giocatori problematici, per fornire al Servizi informazioni utili a incrementare l’accesso al trattamento. La ricerca è stata promossa dall”Asl To3 nell’ambito del Piano Locale Dipendenze ed affidato ad Eclettica. Il progetto prevedeva 30 interviste individuali semi-strutturate a giocatori in trattamento e la realizzazione di un workshop in ciascuno dei territori coinvolti (Cuneo, VCO, To4). Vengono esposti e discussi i risultati che suggeriscono che i tipi di intervento prioritari per fare emergere la richiesta d’aiuto sono quelli orientati a ridurre lo stigma: interventi preventivi ed educativi e interventi di advocacy volti a svelare le tattiche dell’industria del gioco d’azzardo e le proprietà assuefacenti del gambling.

cop2201Anna Ravera … [et al.], Contrasto al disturbo da gioco d’azzardo, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 52, n. 1 (2022), pp. 37-40
L’articolo descrive un’esperienza pilota di attivazione di comunità per la promozione della salute, dove enti pubblici e terzo settore hanno stipulato un accordo operativo per il contrasto al gioco d’azzardo, nel Municipio 4 del Comune di Milano.

A cura di Giuseppe Licari, Indagini antropologiche e psico-pedagogiche nella formazione di adolescenti e nel contesto socio-sanitario, in Narrare i gruppi, vol. 17, n. 2 (dic. 2021) – on line, pp. 157-235
Questo numero monografico affronta, con un taglio antropologico e psico-pedagogico, temi e riflessioni che si pongono l’obiettivo d’indagare problematiche legate allo sviluppo dell’identità, personale e professionale, degli adolescenti. Si segnala in particolare l’articolo di Antonino Giorgi e altri, “Il gioco d’azzardo: comportamenti e percezioni in un campione di adolescenti”, una ricerca svolta in tempi di Covid che si rivolge anche, e soprattutto, alla realtà scolastica e coinvolge attivamente i docenti a fini preventivi.

Alberto Arnaudo, La nuova legge per il contrasto al gioco d’azzardo patologico in Piemonte. Legge Regionale n. 19 del 15 luglio 2021, in Dal fare al dire, a. 30, n. 3 (2021), pp. 57-64
L’articolo presenta il disegno di legge (DDL) per il contrasto del gioco d’azzardo in Piemonte e il relativo dibattito nella società civile. La legge in particolate propone, tra l’altro, nuove regole per il distanziamento dai luoghi sensibili, fasce orarie di apertura unificate e azioni di contrasto e prevenzione della dipendenza. Si consulti inoltre l’articolo a cura del medesimo autore, Revisione della legge n. 9/2016 per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. I Risultati della prima discussione in Consiglio Regionale del Piemonte, in Dal fare al dire, a. 30, n. 2 (2021), pp. 50 – 51 e il documento Le politiche di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico in Piemonte- L’evoluzione del fenomeno, l’attuazione della legge regionale n. 9/2016 e le attività del piano triennale, Iamma.it, [s. l.], 2021, 43 p.

downloadGraziano Bellio, Le curve di rischio dell’azzardo; perché è importante studiarle e definirle, in ALEA Bulletin, a. 9, n. 2 (2021) – on line, pp. 20-24
Quando si parla di “curve di rischio” per il gioco d’azzardo si intende la realizzazione di grafici che mettono in relazione l’andamento del rischio o la problematicità azzardo correlata con consumi crescenti di azzardo. Tali studi servono al fine di comprendere se sia effettivamente possibile giocare d’azzardo in modo moderato e sicuro, a quale livello di consumo inizi a evidenziarsi un rischio e quale rischio esista in corrispondenza alle diverse entità di consumo, in modo da definire programmi di prevenzione e politiche protettive sull’azzardo. Non c’è accordo tra i ricercatori attualmente su quale forma abbia la curva del rischio per il gambling e se il rischio sia presente sin dai livelli più bassi di consumo, perchè le variabili da prendere in considerazione sono molteplici, tuttavia secondo l’autore e gli ultimi studi presi in considerazione l’azzardo è un comportamento a rischio ad ogni livello che si aggiunge ad altri comportamenti a rischio socialmente accettabili quali il fumo e il consumo di alcol. Sta dunque ai decisori politici decidere decidere quali siano livelli di rischio socialmente accettabili, mentre è compito della comunità scientifica mantenere alta l’allerta su questi temi. Nel medesimo numero della rivista si segnala anche l’articolo di Mauro Croce, Offerta di gioco e sviluppo di problematicità: quale relazione?, pp. 25-33

Loredana Acquadro, Manuela Vinai, Osservazione all’interno delle sale gioco: considerazione sui primi dati qualitativi emersi da una ricerca. Azione sul territorio biellese, in Dal fare al dire, a. 30, n. 2 (2021), pp. 54-60
Sul territorio biellese è presente il Tavolo Provinciale Gioco d’azzardo che riunisce tutte le realtà pubbliche e del privato sociale che attuano azioni di prevenzione e cura del Gioco d’azzardo Patologico. Nonostante le ingenti forze e i finanziamenti messi in campo si è rilevata una forte difficoltà da parte di questo tipo di utenza nel chiedere aiuto, pertanto si è pensato di fare ricerca sul campo, nelle sale gioco. La ricerca, affidata alla società cooperativa QRS, si proponeva di individuare e caratterizzare la rete territoriale che a vario titolo “intercetta” giocatori patologici; individuare le principali caratteristiche dei giocatori presenti sul territorio e i percorsi di vita ricorrenti; definire strategie comunicative efficaci per incrementare sia l’emersione del fenomeno, sia la richiesta d’aiuto. La metodologia adottata, una ricerca-azione prevalentemente di tipo qualitativo, prevedeva interviste, visite informali e osservazioni sistematiche. Nell’articolo vengono descritte le sale-slot “da dentro”, le regole di comportamento, il punto di vista dei gestori, la relazione dei gestori con le istituzioni e le proposte di intervento.

Pekka Sulkunen … [et al.], Limitare l’azzardo. Gioco, scienza e politiche pubbliche, Carocci, Roma, 2021, 302 p.
Il libro offre una riflessione sistematica sul gioco d’azzardo in un’ottica di salute pubblica. E’ rivolto in particolare ai decisori politici, chiamati a prevenire e ridurre i problemi provocati dalla crescita esponenziale dell’offerta di gioco avvenuta in gran parte del mondo nel XX secolo. Gli autori, appartenenti a un gruppo di ricerca internazionale sul tema, descrivono il contesto storico in cui l’industria del gioco d’azzardo si è sviluppata e la sua diffusione a livello globale e discutono alcune delle attuali forme di regolamentazione sulla base delle evidenze scientifiche disponibili. L’analisi delle politiche pubbliche mette in evidenza gli ostacoli politici ed economici a una buona regolamentazione, ma porta anche solide ragioni a supporto dell’introduzione di interventi atti a proteggere la salute della popolazione. La postfazione contiene l’articolo “La regolamentazione del gioco d’azzardo in Italia e il “caso Piemonte”: un’efficace policy di contenimento dell’offerta di Sara Rolando e Paolo Jarre, che integra le evidenze internazionali presentando i risultati di una valutazione multidisciplinare dell’impatto della legge piemontese e della sua efficacia nella riduzione dell’offerta.
Collocazione Biblioteca: 18829

C9788865164082_0_536_0_75laudio Forleo, Giulia Migneco, La pandemia da azzardo. Il gioco ai tempi del Covid: rischi, pericoli e proposte di riforma, Altra Economia, Milano, 2021, 160 p.
La patologia di disturbo da gioco d’azzardo produce effetti devastanti sulle persone, inoltre il settore legale dell’azzardo è pesantemente infiltrato dalla criminalità organizzata che alimenta un mercato parallelo di gioco clandestino. Lo stato incassa oltre 10 miliardi di euro all’anno, ma le entrate sono inferiori ai costi sociali e sanitari. Con il contributo di esperti, addetti ai lavori, questo libro affronta tutti gli aspetti della “pandemia da azzardo”, offrendo a Stato ed Enti locali indicazioni concrete per attuare riforme ed azioni per prevenire il fenomeno. Il testo si avvale di una prefazione di Federico Cafiero de Raho, Procuratore nazionale antimafia.
Collocazione Biblioteca: 18955

A cura di Sara Rolando, Chiara Ferrari. Per me era soltanto un vizio- Lo stigma e altre barriere all’accesso al trattamento per gioco problematico, Eclectica, Torino, 2021, 54 p.
La ricerca è partita dalla premessa che solo una minima parte delle persone che presentano un profilo di gioco problematico si rivolge a un servizio di trattamento, dato rilevato dalle ricerche internazionali. Attraverso la realizzazione di trenta interviste in profondità nelle aree di competenze di tre ASL piemontesi, si è indagato su quali siano queste barriere dal punto di vista di giocatori in trattamento presso il SerD o altri servizi (terapeuti privati, comunità terapeutiche, G.A.) e di giocatori non in trattamento. I dati analizzati sembrano indicare che i processi di stigmatizzazione che riguardano sia i giocatori problematici sia i servizi pubblici dedicati, costituiscono la barriera principale. Risulta evidente che il gioco d’azzardo è ancora concepito da molti come un “vizio” e dunque attribuito alla responsabilità dell’individuo, mentre fatica ad affermarsi pienamente il concetto di gioco quale problema di salute. Per giunta il giudizio morale è introiettato dai giocatori stessi, che finiscono per auto-stigmatizzarsi, Lo stigma che investe servizi per le dipendenze è un problema di vecchia data. Lo studio prospetta infine alcuni interventi da fare per agire sullo stigma.

Mauro Croce, Andrea Gnemmi, La peer education in epoca di coronavirus. Prevenire i nuovi rischi: gambling online, abuso dei device (e contagio), in Animazione Sociale, n. 1/342 (2021), pp. 32-38
L’epidemia da coronavirus e le conseguenti chiusure sono state buone alleate di tante forme di dipendenza che passano dall’uso intensivo dei device digitali, tra cui il gioco d’azzardo online. Si comprende quindi l’attualità della prevenzione e soprattutto l’importanza di utilizzare un metodo quale la peer education. Questa infatti è un modo di favorire l’elaborazione autonoma del pensiero critico che emerge proprio dal gruppo dei pari che, se adeguatamente formato e informato, può rappresentare una sorta di controcultura in grado di superare le insidie che il modello consumistico pone. La stessa modalità si potrebbe utilizzare per fare prevenzione del contagio da coronavirus.

9788813376550Sarah Grieco, Gli strumenti giuridici nella cura delle nuove dipendenze: il disturbo da gioco d’azzardo, Cedam, Padova, 2021, 144 p.
Lo spunto per un testo interdisciplinare nasce dalla recente attività di formazione svolta, nel gennaio 2020, nell’ambito del “Piano locale per il contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico” della ASL di Frosinone. Questo lavoro intende essere uno strumento fruibile anche per gli operatori a cui è affidato il compito di indirizzare i giocatori patologici e le loro famiglie, nel fronteggiare le questioni giuridiche più frequentemente connesse alle situazioni vissute. Dopo un approfondito esame della normativa vigente in tema di gioco d’azzardo, l’analisi si concentra sui principali istituti forniti dal codice civile, utili alla gestione dei debiti in essere e ad arginare il dissesto, apprestando una tutela anche alle famiglie. Vengono, poi, affrontate le questioni più rilevanti in ambito di crisi coniugale e genitorialità, fino a giungere ai più recenti approdi giurisprudenziali in termini di imputabilità e continuazione dei reati.
Collocazione Biblioteca: 18949

Marinella Cimatoribus, Rolando De Luca, Storie d’azzardo in terapia di gruppo, ACLI, Gorizia, 2021, 161 p.
Questo libro-memoriale racchiude le storie personali di donne e uomini giocatori d’azzardo e delle loro loro famiglie Sono state dedotte dalla consultazione di oltre ottocento verbali (scrittura collettiva fuori regola) redatti a turno dai partecipanti ad un gruppo terapeutico per giocatori e loro familiari. Marinella Cimatoribus ha frequentato la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari; Rolando De Luca, Psicologo Psicoterapeuta è fondatore e responsabile del Centro di Terapia di Campoformido/Faedis per giocatori d’azzardo e le loro famiglie dove conduce dieci gruppi terapeutici.

Serena Corio, Alessio Giampà, Simona Paciotti, Il gioco d’azzardo patologico. Perdersi e perdere tutto, L’asino d’oro, Roma, 2021, 142 p.
Gli autori, psicoterapeuti, spiegano come il gioco d’azzardo possa diventare una vera e propria dipendenza senza sostanza, che è in grado di rovinare la vita di una persona e di quelle che le sono vicine, con gravissime conseguenze psicologiche, ma anche sociali, economiche e legali. Il gioco patologico che ha acquistato una sempre maggiore diffusione tra i giovani e tra le donne, è una conseguenza di un malessere sottostante e più profondo che va affrontato e curato, soprattutto con la psicoterapia, per poter uscire dalle maglie della dipendenza.
Collocazione Biblioteca: 19720

9788835114765_0_536_0_75A cura di Massimo Corti, Emiliano Monzani, Gioco d’azzardo e giocatori tra rete territoriale e sviluppo scientifico, Franco Angeli, Milano, 2021, 248 p.
Quando dobbiamo parlare di gioco d’azzardo e quando di ludopatia? Quali sono gli interventi di cura? È possibile fare prevenzione? Il volume, a cura di un medico specialista in tossicologia e di uno psichiatra e psicoterapeuta, offre una visione d’insieme sul fenomeno del gioco d’azzardo, sui giocatori e sui possibili disturbi, partendo da una narrazione storico-culturale e trattando i diversi aspetti da differenti punti di osservazione. Il libro vuole essere un utile strumento non solo per i professionisti del settore ma anche per quanti, interagendo nella più ampia rete territoriale, siano interessati al fenomeno in ambito preventivo, di ascolto o di cura.
Collocazione Biblioteca: 19864

Paolo Jarre, Filippo Torrigiani, I dati dell’anno 2020 del gioco d’azzardo in Italia e in Piemonte, in Dal fare al dire, a. 30 n. 1 (2021), pp. 54-58
I dati sul gioco d’azzardo in Italia e in Piemonte nel 2020 erano particolarmente attesi per capire quanto il confinamento e le restrizioni imposte per il Covid-19 avessero influito sul comportamento dei giocatori d’azzardo. Sarebbe dunque stato più interessante avere dati disaggregati per mese o per settimana, ma non è stato così. Tuttavia è possibile comunque trarre insegnamento dal quadro emerso, che sembrerebbe indicare una generale diminuzione del gambling nel primo anno di pandemia, sia per quanto riguarda la situazione italiana, sia per il Piemonte.

Ginetta Fusi … [et al.], Covid-19 e giocatori d’azzardo patologici: osservazioni su fattori di rischio e di protezione, in Nuova alcologia, n. 44 (2021) – on line, pp. 87-96
Lo studio GAPS#iorestoacasa condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del CNR di Pisa ha rilevato il cambiamento dei comportamenti di gioco nel periodo di lockdown. È stata registrata una generale diminuzione del gioco fisico, con più del 35% dei giocatori che ha ridotto le puntate e quasi il 23% che ha smesso, mentre un intervistato su tre ha dichiarato di aver aumentato le giocate online. Tra gli habitué del gioco fisico il 12% ha continuato anche durante l’isolamento e circa il 10% ha puntato sul web. All’interno dell’articolo sono trattati sia i fattori di rischio che quelli protettivi osservati durante il confinamento per la pandemia da Covid-19 nei pazienti giocatori; viene presentato il gruppo motivazionale proposto agli utenti e ai loro familiari, e infine condivisi gli elaborati prodotti mediante una tecnica autobiografica proposta come strumento di espressione e gestione dei vissuti emotivi fortemente destabilizzanti di tale periodo.

9788864435954_0_536_0_75Emanuela Atzori … [et al.], Gaming patologico. Quando il gioco diventa pericoloso, L’asino d’oro, Roma, 2021, 146 p.
Gli autori indagano su quando e perché il gioco diventa pericoloso, come questo possa rappresentare un rischio per la salute, e come si può riconoscere e affrontare un disturbo da gaming patologico. Nel volume proposto viene tracciato un quadro delle caratteristiche peculiari del gioco e dei video­giochi in particolare, del cui utilizzo, ormai diffuso a ogni età, sono evidenziati i rischi. Emerge chiara­mente che la responsabilità dello sviluppo del “gaming disorder” non può essere imputata allo strumento tecnologico in sé e che non è sufficiente intervenire con divieti e regole per affrontare il problema. Le cause della dipendenza da videogiochi, così come di altre dipendenze patologiche, vanno individuate nella ricerca compulsiva di stimolazioni sensoriali, dovuta a una perdita di sensibilità, che va ricreata in uno specifico rapporto di cura, la psicoterapia.
Collocazione Biblioteca: 19698

Antonio Musio, Gioco autorizzato e rimedi civilistici, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2020, 236 p.
Il volume tratta il tema del gioco d’azzardo. Partendo da un excursus storico di come il gioco sia passato dall’essere immorale e illegale alla sua regolamentazione in quanto contratto, il libro studia l’evoluzione del fenomeno dall’ottica della legislazione, e quali sono i limiti entro cui il gioco, oltre ad essere autorizzato, sia anche rispettoso delle leggi a tutela del cittadino, concentrandosi in particolare sui temi degli obblighi informativi verso il giocatore, dell’incapacità d’intendere nel giocatore patologico, e dei minori come soggetto particolarmente a rischio. L’autore è docente di Diritto privato presso l’Università di Salerno.
Collocazione Biblioteca: 18836

Adriana Iozzi, Laura Angelica Berni, Paola Trotta, Le Giocatrici. Dalle grandi donne della storia alle moderne gamblers dei tempi attuali. Gioco d’azzardo patologico nei servizi per le dipendenze patologiche nell’ottica della differenza di genere, in Alcologia, n. 41 (2020) – on line, pp. 67-80
Nei nostri Servizi per le Dipendenze ora si ragiona anche di soldi e di debiti oltre che di sostanze d’abuso e controlli urinari; già questo cambia le cose, rivoluziona per molti operatori il modo di accogliere e valutare le persone che accedono ai Ser.D. e impone di rivolgere un differente sguardo alla Dipendenza. Quando si tratta di donne e gioco d’Azzardo Patologico l’intreccio si complica, i confini si allargano, poiché si parla anche di storia, di società, di condizione femminile, di famiglie e di idee. Quello che proveremo ad esplorare è una differenza di genere che dobbiamo tenere a mente e che ci deve guidare nelle risposte che siamo chiamati a dare alle giocatrici che a noi si rivolgeranno in numero sempre maggiore. Per quento riguarda le più giovani si consulti l’articolo di Maria Anna Donati … [et al.], Il gioco d’azzardo nelle adolescenti: analisi del comportamento e dei fattori di rischio attraverso la Gambling Behavior Scale for Adolescents (GBS-A), in Psicologia della Salute, n. 2 (2020), pp. 97-119

9788891790088_0_536_0_75Fabio Lucchini, Il gioco d’azzardo problematico. Politiche e impatti sociali, Franco Angeli, Milano, 2020, 91 p.
E’ ormai riconosciuto quanto siano rilevanti le ripercussioni economiche, psicologiche e relazionali dei comportamenti di gioco eccessivo sull’individuo e il suo ambiente sociale, specialmente con l’aumento delle occasioni di gioco a partire dagli anni Duemila. Il volume intende pertanto approfondire l’impatto del gioco d’azzardo problematico, riflettendo sulla associazione tra indicatori di posizione sociale e fenomeni connessi alla salute. Dopo un’attenta descrizione delle politiche sul gambling e un’analisi sociologica del profilo dei giocatori problematici, viene presentata la più recente ricerca italiana sui costi sociali del fenomeno (sanitari, di disoccupazione e mancata produttività, suicidi, rotture familiari e problemi legali). L’autore è dottore di ricerca in Sociologia applicata.
Collocazione Biblioteca: 18751

Alessandra Faraudello, Gioco d’azzardo e la sua dipendenza: evoluzione del fenomeno ed impatti economici, Pearson Italia, Milano, 2020, 160 p.
Il volume intende approfondire il tema del gioco d’azzardo e della sua dipendenza, nonché gli effetti collaterali e le conseguenze dirette e indirette che colpiscono i soggetti coinvolti. Importante è anche analizzare i flussi economici assai significativi generati dal gioco d’azzardo, anche come incasso per l’Erario. L’autrice è docente in Economia Aziendale presso l’Università del Piemonte Orientale.
Collocazione Biblioteca: 18967

Manuela Vinai, I giocatori. Etnografia nelle sale slot della provincia italiana, Meltemi, Milano, 2020, 153 p.
L’autrice, tramite un affascinante racconto etnografico, svela i falsi miti del giocatore dannato e irrazionale, accompagnando il lettore in un viaggio nelle sale slot della provincia italiana con sguardo lucido, partecipante e privo di pregiudizi. In questi luoghi si perdono le prerogative delle gerarchie sociali e tutto si annulla, resta solo il gioco.
Collocazione Biblioteca: 18956

9788833002064_0_536_0_75Adolfo Antonio Bonforte … [et al.], Ludopatia. Aspetti psicologici, sociologici, penali e amministrativi con annotazioni giurisprudenziali e prontuario, Primiceri, Padova, 2020, 198 p.
Nel presente volume vengono analizzate le complesse sfaccettature e problematiche legate alla dipendenza da gioco d’azzardo, anche in relazione ad altre patologie come la dipendenza affettiva, il ritiro sociale (sindrome Hikikomori). La ludopatia viene qui affrontata dal punto di vista antropologico, sociologico e psicologico e da quello normativo, spaziando dal diritto penale al diritto amministrativo e parlando diffusamente anche di riciclaggio e usura . L’obiettivo è consentire al lettore di muoversi agevolmente tra i vari argomenti, approfondendo la propria conoscenza rispetto alla complessa dimensione del fenomeno, fornendo supporti e indicazioni utili a tutti coloro che, per interesse personale, motivi di studio o per esigenze di pratica professionale, siano interessati all’argomento.
Collocazione Biblioteca: 19277

Paolo Jarre, Le attività del Piano Regionale per il contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico e il punto sugli effetti protettivi della Legge Regionale 9 del 2016, in Dal fare al dire, a. 29, n. 1 (2020), pp. 55-58
Nel presente articolo il Coordinatore Servizi per il Disturbo da Gioco D’Azzardo della Regione Piemonte illustra le attività del Piano Regionale per il contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico previste per gli anni 2016-2020. Espone inoltre i risultati dello studio GAPS del CNR di Pisa per il Piemonte nel 2018 e nel 2019. Si veda anche, dello stesso autore l’articolo L’intesa Stato-Regioni sul gioco d’azzardo di stato. Tutto a posto e niente in ordine, in Dal fare al dire, a. 26, n.3 (2017), pp. 8-12 e, sul medesimo argomento, l’articolo di Gaetano Manna, Legge Regionale n. 9 del 2016 sul gioco d’azzardo patologico. Il punto sulle attività di interesse sanitario in corso in Piemonte, in Dal fare al dire, a. 28, n. 2 (2019), pp. 59-64

Dipendenza affettiva

Paolo Antonelli, Le dipendenze affettive. Quando amare fa male, Giunti Psychometrics, Firenze, 2022, 240 p.
Il volume fornisce una disamina della dipendenza affettiva basata sulla letteratura scientifica, per spiegare cosa sia, come venga concettualizzata e come si possa manifestare; inoltre, ne analizza le cause e descrive le strategie e tecniche di intervento per affrontarla e superarla. In questa condizione, sempre più diffusa nel mondo contemporaneo, l’amore si trasforma in abitudine a soffrire, portando gravi problematiche psicologiche, fisiche e relazionali. La relazione di coppia viene vissuta come un prerequisito indispensabile per la propria esistenza e ciò rappresenta l’antitesi dell’amore verso sé stessi. L’autore è psicologo e psicoterapeuta esperto di nuove dipendenze.
Collocazione Biblioteca: 19852

9788859034827_0_536_0_75 Antonella Lebruto … [et al…], Dipendenza affettiva. Diagnosi, assessment e trattamento cognitivo-comportamentale, Erickson, Trento, 2022, 246 p.
La Dipendenza affettiva è comparabile alle dipendenze comportamentali e si caratterizza peculiarmente per il timore della perdita relazionale. Partendo dal suo inquadramento nosografico e dalla sua eziopatogenesi, questo lavoro propone un modello di funzionamento del disturbo e il corrispondente protocollo di valutazione e trattamento. Nel volume sono presenti numerosi esempi di schede che possono essere utili al terapeuta nel processo di costruzione della concettualizzazione cognitivo-comportamentale dei casi e nel loro trattamento. Al fine di consentire una valutazione che tenga conto della complessità degli aspetti clinici di questa condizione, e data la carenza in letteratura scientifica di strumenti specifici, il libro include un nuovo strumento clinico per la valutazione e la diagnosi: l’INLOAD (Inventory for Love Addiction, a cura di Antonella Lebruto).
Collocazione Biblioteca: 19861

Paolo Antonelli … [et al.], La dipendenza affettiva oggi: concettualizzazione, valutazione e trattamento, in Rivista di sessuologia clinica, a. 27, n. 1 (2021), pp. 45-65
L’articolo intende fare il punto sulla dipendenza affettiva, una forma di amore ossessivo ed esasperato nei confronti del partner, che nuoce al benessere della persona. Nella prima parte vengono trattate la definizione, la fenomenologia e la prevalenza di questa condizione, esponendo anche le principali teorie e le considerazioni diagnostiche per differenziarlo da altre patologie simili. La seconda parte riporta le varie ipotesi sull’eziologia della dipendenza affettiva, le principali misure per il suo assessment e i trattamenti finora proposti.

9788843096930_0_536_0_75A cura di Elena Cabras e Valeria Saladin, La dipendenza affettiva. Testimonianze e casi di manipolazione e violenza, Carocci, Roma, 2020, 101 p.
Il testo analizza le tante facce dell’affettività al di là del genere e dell’orientamento sessuale attraverso le testimonianze di donne e uomini che hanno vissuto in prima persona storie di dipendenza affettiva e che descrivono come una relazione amorosa possa trasformarsi in uno spazio fertile per la prevaricazione e la violenza. Rapporti interpersonali in cui la vittima, che non sempre o immediatamente percepisce di esserlo, mette in atto condotte autodistruttive in nome di un amore che non esiste se non nel proprio immaginario. Comportamenti che mantengono, anche per lungo tempo, una relazione malata grazie a un circuito co-costruito fatto di sudditanza, insicurezza e bisogno di conferme da un lato e di coercizione psicologica e fisica dall’altro. L’introduzione dà particolare spazio al tema dell’uomo maltrattato e della dipendenza affettiva al maschile.
Collocazione Biblioteca: 19051

Simonetta Vernocchi, Stalking. Un fenomeno sommerso, Lupetti, Milano, 2020, 232 p.
Lo stalking è un fenomeno sommerso che difficilmente viene denunciato, soprattutto se si verifica in ambito familiare. I centri d’ascolto, le interviste anonime, i data-base dei servizi di emergenza-urgenza ci offrono un quadro più complesso rispetto ai dati delle fonti ufficiali. Parlare di stalking è parlare di controllo, anzi di ipercontrollo, di gelosia, di possesso e non ultimo di violenza. La violenza domestica è spesso preceduta da anni di stalking, sopportato e tollerato dalle vittime. Nella prima parte il testo analizza i dati della letteratura, nella seconda il comportamento iper-controllante alla luce delle recenti classificazioni, la psicodinamica dell’ipercontrollo, della gelosia, del possesso e dell’evoluzione violenta dello stalker. Infine, il testo si occupa della psicodinamica della vittima, per cercare di capire come mai alcune relazioni familiari, amicali, sentimentali veramente tossiche si protraggono per anni nonostante la sofferenza di chi ne resta invischiato.
Collocazione Biblioteca: 18929

Dipendenza da internet

Si veda anche la bibliografia su “Nuove generazioni e tecnologie – Aspetti patologici.” e “Hikikomori e ritiro sociale

Elle Larsen … [et al.], Excessive smartphone use and addiction: When harms start outweighing benefits, in Addiction, vol. 118, n. 4 (apr. 2023) – on line, pp. 586-588
L’uso eccessivo dello smartphone può diventare un problema serio per alcuni individui e dovrebbe essere indagato all’interno e all’esterno del quadro della dipendenza, con un’attenta considerazione dell’equilibrio tra effetti positivi e negativi dell’uso, nonchè delle dinamiche individuali nel tempo. L’aumento dell’uso dello smartphone va in parallelo con l’aumento delle preoccupazioni riguardanti il potenziale effetto negativo del suo uso eccessivo sulla salute mentale, l’attività lavorativa e scolastica e le relazioni interpersonali.

Jessika Robiolo, … [et al.], Centro di Prevenzione Regionale e Promozione della Salute. Un’esperienza condivisa, in Dal fare al dire, n. 2 (2023), pp. 61-63
Il Dipartimento Dipendenze dell’Asl Città di Torino ha ricevuto dal Centro Regionale di Prevenzione e Promozione della Salute del Piemonte il mandato di realizzare un percorso “Virtual Reality”, rivolto a bambini e ragazzi dai 6 ai 19 anni e agli adulti per loro significativi (genitori, insegnanti e educatori). Il gruppo di lavoro era costituito da operatori del servizio pubblico e del privato sociale (tra cui l’associazione Aliseo). In questo percorso, progettato per promuovere stili di vita sani e consapevoli, all’interno di una cornice ludico-didattica, vengono affrontate tematiche quali l’alcol, il gioco d’azzardo, le tecnologie e i social network. In questo articolo i referenti degli enti del privato sociale raccontano la loro esperienza nella progettazione e realizzazione di questa attività di prevenzione.

psico obbCaterina Parisio … [et al.], Hikikomori. Tra isolamento sociale e nuove solitudini, in Psicobiettivo, a. 42, n. 2 (mag.-ago. 2022), pp. 25-187
In questo numero monografico della rivista sono raccolti numerosi contributi, esperienze cliniche e di ricerca, riguardanti il fenomeno dell’hikikomori e delle nuove forme di ritiro sociale. Gli autori mettono in risalto la centralità del ritiro sociale vissuto e sperimentato in casa, confrontandolo con aspetti di contesto peculiari delle diverse fasi del ciclo vitale, dalla preadolescenza al giovane adulto, passando dalla scuola al mondo del lavoro. Si consulti anche l’intervista a Marco Crepaldi nell’articolo di Caterina Fazion, Chi sono gli Hikikomori?, Fondazione Umberto Veronesi – Magazine, Milano, 2022, 11 p.

IAD: Smart guide, Centro Nazionale dipendenze e doping, Roma, 2022, 15 p.
Prevenire la dipendenza da internet promuovendo percorsi educativi e favorire il trattamento dei comportamenti compulsivi. Sono questi i due obiettivi del progetto Rete senza fili. Salute e Internet Addiction Disorder (IAD): tante connessioni possibili, coordinato dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping con il supporto tecnico e finanziario del Ministero della Salute e il coinvolgimento di 7 Regioni. La dipendenza da Internet si riferisce a qualsiasi comportamento compulsivo correlato alla rete che provoca difficoltà nello svolgimento dell’attività lavorativa, nei rapporti affettivi, interferendo con lo svolgimento delle attività quotidiane. Il progetto si propone di informare sul pericolo dell’uso eccessivo di Internet e degli strumenti tecnologici (social media, videogiochi, Internet), migliorando le competenze dei ragazzi (life skill) e favorendo l’accesso dei soggetti a rischio ai servizi sociosanitari. Le attività per la ricognizione delle risorse territoriali che si occupano della presa in carico e trattamento delle problematiche legate all’uso di internet, attraverso una mappatura dei centri in Italia hanno consentito al gruppo di lavoro di individuare anche un gap informativo su questa tematica, colmato con la realizzazione di tre opuscoli informativi: definizioni, prevenzione e trattamento. Il presente opuscolo è quello sulle definizioni. Al medesimo link si trovano gli opuscoli su prevenzione e trattamento (con metodologia cognitivo-comportamentale), che hanno il medesimo numero di pagine.

A cura di Adele Minutillo … [et al.], Dipendenze da Internet, Istituto Superiore di Sanità, Roma, 2022, 125 p.
Lo scopo di questo rapporto è fornire una panoramica sulle principali problematiche legate all’uso di Internet come contributo per la creazione di definizioni condivise e studi confrontabili. La prima parte illustra la sintesi della letteratura scientifica di riferimento con particolare attenzione alla definizione dei costrutti, alle principali evidenze sui trattamenti e sulle strategie di prevenzione della dipendenza da Internet; un capitolo è dedicato alla presentazione del fenomeno emergente del ritiro sociale (hikikomori) e delle sue implicazioni con la dipendenza da Internet. La seconda parte descrive il progetto “Rete senza fili. Salute e Internet Addiction: tante connessioni possibili” e le attività di alcune Unità Operative del progetto. Infine, la terza parte sintetizza alcune esperienze pratiche delle risorse territoriali sociosanitarie che hanno partecipato al Tavolo Tecnico per la mappatura e censimento delle risorse territoriali per le dipendenze da Internet.

61bvqUCfkHL._AC_UF1000,1000_QL80_Luca Bernardelli, Guida psicologica alla rivoluzione digitale. I pericoli delle tecnopatologie, le opportunità delle psicotecnologie, Giunti, Firenze, 2022, 187 p.
La rivoluzione digitale ha da tempo innescato una silenziosa e dirompente rivoluzione psicologica. Le nuove tecnologie hanno, infatti, modificato il funzionamento del nostro cervello, trasformando comportamenti e stili di vita. I professionisti della salute mentale (e figure di riferimento quali genitori, insegnanti, manager e politici) sono quindi chiamati a sviluppare una nuova consapevolezza sui rischi psicofisici, relazionali e sociali e, al tempo stesso, sulle opportunità benefiche per la mente, derivanti dalle piattaforme e dai dispositivi digitali odierni. Storicamente, discipline come la psicologia e la psichiatria hanno tenuto a debita distanza la tecnologia, spesso considerata disumanizzante e antitetica al rapporto d’aiuto, ma l’impulso delle neuroscienze, le nuove lauree a tema psicodigitale, l’ampia disponibilità di device, gli ingenti investimenti nel settore della salute mentale digitale, impianti normativi che spingono verso innovative terapie digitali e, non ultima, la pandemia, stanno contribuendo a trasformare definitivamente questo rapporto.
Collocazione Biblioteca: 19699

Graziano Bellio, Il disturbo da videogioco nel nuovo ICD-11, in ALEA Bulletin, a. 10, n. 1 (2022) – on line, pp. 28- 32
L’autore, psichiatra e psicoterapeuta, delinea le differenze dei due sistemi nosografici ICD e DSM e illustra le linee guida diagnostiche del Disturbo da Videogioco nel nuovo ICD-11. Riporta inoltre le principali perplessità e i disaccordi in merito. Sottolinea soprattutto che la letteratura sulla epidemiologia e sui trattamenti ha basi empiriche piuttosto deboli ed è possibile scivolare facilmente verso una inappropriata medicalizzazione dei comportamenti eccessivi. Importante è dunque rilevare la eventuale presenza di una compromissione personale e sociale significativa, uno dei pochi elementi che può aiutare a distinguere un consumo intensivo normale da un consumo patologico di videogiochi.

A cura di Silvia Biagioni, Simone Sacco, Sabrina Molinaro, I comportamenti a rischio tra gli studenti. Italia. Rapporto di Ricerca sui comportamenti a rischio tra la popolazione studentesca attraverso lo studio ESPAD®Italia 2021, CNR, Pisa, 2022, 298 p.
Lo studio ESPAD®Italia viene condotto annualmente dall’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR (IFC-CNR) a partire dal 1999. Questo permette, attraverso un questionario anonimo e auto-somministrato, il monitoraggio dei comportamenti a rischio e delle abitudini degli studenti italiani di età compresa fra i 15 e i 19 anni. Le tematiche affrontate sono molteplici: l’utilizzo di sostanze psicoattive legali e illegali, l’utilizzo di Internet, il cyberbullismo, il gioco d’azzardo o ai videogame e altri fenomeni come il ritiro scolastico e l’isolamento sociale. Per quanto riguarda il trend dei consumi, nel 2020, anno della pandemia da COVID-19, si è osservata una generale diminuzione del consumo di tutte le sostanze psicoattive. Nell’ultima rilevazione le percentuali sono invece tornate a crescere pur non raggiungendo, nella maggior parte dei casi, i livelli pre-pandemici. Il cyberbullismo, nel 2021, ha coinvolto il 46% degli studenti come vittima e il 29% come autore. Poco diffuso è il fenomeno dell’internet challenge, mentre molto diffuso è l’uso di videogames ed anche il gioco d’azzardo. In crescita i comportamenti violenti. Viene inoltre per la prima volta preso in considerazione il ritiro sociale.

SU_283_copertina_page-0001-768x1087Giulia Bini, Ilaria Piaggesi, Stefania Bargagna, Videogame, come diventa una dipendenza?, in La Salute umana, n. 283 (lug. – set. 2021), pp. 15-22
Il tempo passato sui videogiochi è sempre più in aumento, specialmente con il lockdown del 2020, con numerosi casi in cui si possono riconoscere i segni di una vera e propria dipendenza. L’articolo esplora la letteratura scientifica dedita a riconoscere e analizzare l'”Internet Gaming Disorder”. Si interroga inoltre sugli effetti dell’evoluzione della tecnologia e dell’appeal dei giochi, sui vantaggi e sui punti di forza dei videogiochi, sugli effetti in ambito socio-relazionale, sulle caratteristiche di personalità di chi ha maggior rischio di sviluppare una dipendenza da videogioco.

Li Lin, … [et al.], The Influence of Interpersonal Sensitivity on Smartphone Addiction, A Moderated Mediation Model, in Frontiers in Psychology, vol. 12, art. 2787 (2021) – on line, pp. 1-9
La dipendenza da smartphone è una dipendenza comportamentale caratterizzata da un uso eccessivo o compulsivo di internet e la preoccupazione della perdita di controllo su tale uso, che interferisce con il funzionamento quotidiano della persona e può avere un impatto negativo su molti aspetti relativi alla salute fisica, mentale e relazionale. Sulla base della teoria compensativa sull’uso di Internet, questo studio esplora la relazione fra la sensibilità interpersonale e la dipendenza da smartphone in studenti universitari. I risultati hanno indicato che il timore di una perdita e l’auto-costrutto relazionale hanno un effetto di mediazione moderato sulla relazione fra dipendenza da smartphone e sensibilità interpersonale. I rilevamenti hanno fornito alcune implicazioni teoriche. In modo particolare, oltre a proporre un nuovo approccio per lo studio della dipendenza da smartphone, è stata anche introdotta una base teorica per la psicoterapia e l’intervento relativi alla dipendenza da smartphone. Inoltre, questo studio fornisce anche alcune idee interessanti per gli educatori.

Wenbo Wang, … [et al.], Perceived Stress and Smartphone Addiction in Medical College Students. The Mediating Role of Negative Emotions and the Moderating Role of Psychological Capital, in Frontiers in Psychology, vol. 12, art. 2621(2021) – on line, pp. 1-10
Molti studi hanno confermato l’esistenza di una relazione strettissima fra la dipendenza da smartphone e lo stress percepito. Tuttavia i meccanismi di mediazione e moderazione sottostanti lassociazione fra stress percepito e dipendenza da smartphone negli studenti universitari rimangono largamente inesplorati. E’ stato distribuito un questionario fra un totale di 769 studenti di medicina nella provincia di Heilongjiang in Cina. I partecipanti hanno fornito indicazioni su: misure di stress percepito, dipendenza da smartphone, emozioni negative e capitale psicologico. I risultati indicano che emozioni negative giocano un ruolo di mediazione fra lo stress percepito e la dipendenza da smartphone e il capitale psicologico ha un importante ruolo moderatore nel primo stadio del processo di mediazione.

downloadHiroaki Kubo … [et al.], Development of a 3-Day Intervention Program for Family Members of Hikikomori Sufferers, in Japanese Psychological Research, vol. 25, n. 2 (giu. 2021) – on line, pp. 1-10
Gli Hikikomori, una grave forma di ritiro sociale, sono un grave problema di salute mentale per il quale è indicato l’approccio terapeutico familiare. In Canada è stato recentemente sviluppato un programma di intervento familiare di 5 giorni (120 minuti a settimana) basato sul pronto soccorso per la salute mentale (MHFA), sul rinforzo comunitario e sulla formazione familiare (CRAFT). Nel presente studio, è stato modificato il programma di 5 giorni in un programma di 3 giorni (180 minuti ogni quindici giorni) e ne è stata misurata l’efficacia . Nell’articolo vengono presentati e discussi i risultati.

Vincenzo Lamartora, Z Houses. Nuovi servizi dedicati ai giovani nel Dipartimento Dipendenze della ASL Napoli2Nord, in Mission, a. 15, n. 55 (giu. 2021), pp. 19-25
Lo studio si concentra sulle caratteristiche della Generazione Z (i giovani nati dal 2000 a oggi). Sono nativi digitali, che possiedono vari dispositivi e li usano per diverse ore al giorno. L’utilizzo dei social non è solo finalizzato allo scambio di contenuti, ma anche per strutturare relazioni emotive e per reagire a tensioni ed emozioni. Si è osservato che un’alta percentuale di giovani possessori di smartphone soffre di nomofobia: il giovane vive un vero e proprio stato di ansia quando perde il cellulare, esaurisce la batteria o il credito residuo e non ha copertura di rete. Questi ragazzi sono notoriamente distanti dagli attuali Servizi Pubblici di Dipendenza, che percepiscono come vecchi e inadeguati. Non si sentono tossicodipendenti, non capiscono perché dovrebbero essere guariti, o da cosa dovrebbero essere guariti. A seguito di questi cambiamenti antropologici e tecnologici, l’autore propone una serie di riflessioni sui cambiamenti da apportare nei Servizi per le Dipendenze (per diventare attrattivi per questi giovani “abusers”) e porta come esempio le Z House, ideate dal Dipartimento Dipendenze Patologie dell’ASL Napoli2Nord.

Andrea Costa, Alberto Rebacini, Dipendenza da Internet e sensation seeking negli adolescenti: uno studio descrittivo, in Psicologia della Salute, n. 2 (2021), pp. 54-75
Gli obiettivi di questo studio erano quelli di valutare il grado di dipendenza da internet nella popolazione adolescente e la relazione esistente tra questo costrutto e la ricerca di sensazioni forti. Lo studio ha coinvolto 155 adolescenti frequentanti i Centri di Aggregazione Giovanile di Brescia che hanno compilato il questionario sull’uso, abuso e dipendenza da internet (UADI-2) e la Brief Sensation Seeking Scale (BSSS). I risultati hanno dimostrato che un sempre crescente numero di adolescenti, senza differenze di genere, abusa degli strumenti informatici o ne è dipendente per un tempo sempre maggiore nell’arco della giornata e si è confermata la correlazione con le dimensioni della sensation seeking riferita alla suscettibilità alla noia e alla disinibizione.

9788835110019_0_536_0_75Mario G. L. De Rosa, Disagio esistenziale e dipendenze patologiche, Franco Angeli, Milano, 2021, 156 p.
L’autore, psichiatra e psicoterapeuta, descrive la fenomenologia della dipendenza da sostanze psicoattive a da internet. Nel mondo occidentale l’individuo viene educato a operare soprattutto nella realtà esterna, considerata fonte della propria sopravvivenza e benessere, trascurando l’armonia interna e le funzioni psichiche essenziali per l’equilibrio personale. La soluzione al proprio disagio emotivo viene sempre cercata fuori di sé e gli oggetti tecnologici contribuiscono a stimolare la distrazione dall’interiorità. Il testo descrive come da un funzionamento psichico fisiologico, in potenza, volto a realizzare il benessere della persona, possa svilupparsi una disfunzionalità della mente. Tra i fattori che determinano questa deviazione problematica viene evidenziato il ruolo dell’odierno modello estetico-edonista, che favorisce lo sviluppo di personalità onnipotenti orientate solo all’affermazione assoluta di se stesse, senza regole né limiti. In seguito analizza l’influenza dello strumento tecnologico, pervasivo tra giovani e adulti, a livello psichico. La problematicità del modello citato viene espressa oggi frequentemente dal ritiro sociale o dal consumo di sostanze. Infine, i due capitoli finali del libro trattano la valutazione diagnostica del disagio esistenziale e la sua terapia.
Collocazione Biblioteca: 18965

Karin Bagnato, I diversi volti della dipendenza da smartphone, in Orientamenti pedagogici, n. 1 (gen.-mar. 2021), vol. 68, pp. 31-46
L’articolo descrive la dipendenza da smartphone e presenta alcune riflessioni pedagogico-educative. Obiettivo dell’autrice è analizzare i diversi volti di questa dipendenza al fine di individuare le azioni educative più funzionali per abilitare le nuove generazioni a utilizzare le tecnologie digitali in modo critico e consapevole. Un esempio di tali azioni è costituito da percorsi di alfabetizzazione digitale che coinvolgano non solo i giovani, ma anche genitori e insegnanti, i quali devono divenire consapevoli dell’importanza dell’educazione tecnologica e digitale come un aspetto dei propri compiti educativi.

Maurizio Fiasco, La convergenza Gambling – Gaming, in ALEA Bulletin, a. 9, n. 1 (2021) – on line, pp. 3-8
La dipendenza da videogiochi è entrata ufficialmente nell’elenco dei profili clinici riconosciuti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il 26 maggio 2019. Il confinamento collettivo domiciliare, imposto per frenare i contagi da Covid-19, ha poi determinato l’improvviso e totalitario irrompere del digitale nella vita quotidiana dell’umanità e recentemente l’OMS ha richiamato l’attenzione sul Gaming Disorder e sulla Gaming addiction. L’industria dei videogiochi è in continua espansione e con essa il rischio di patologie associate. L’articolo spiega le somiglianze (tra cui la gamification) e le differenze tra gambling e gaming e i meccanismi che nei videogiochi possono indurre alla dipendenza.

9788821453205_0_536_0_75A cura di Claudio Mencacci, Giovanni Migliarese, ADHD nell’adulto. Dalla diagnosi al trattamento, Edra, Milano, 2021, 329 p.
Il libro raccoglie numerosi contributi di specialisti, dedicati al tema del disturbo da deficit di attenzione e iperattività nell’età adulta. La ricerca scientifica ha fornito numerose evidenze su questo disturbo, sottolineando la necessità di riconoscerlo e trattarlo, anche nell’adulto. Il testo si rivolge a tutti gli operatori della salute mentale e intende essere una base di partenza per acquisire informazioni sul disturbo, sulle sue manifestazioni, sulle procedure e le difficoltà diagnostiche, sull’impostazione di un programma terapeutico multidisciplinare. Di particolare interesse i capitoli 23 e 24 che collegano il disturbo alla dipendenza da videogiochi e internet e alla dipendenza da gioco d’azzardo.
Collocazione Biblioteca: 18965

Rosaria Giordano, Hikikomori e dipendenze digitali, in Dal fare al dire, a. 29, n. 1 (2020), pp. 12-21
L’articolo è un’introduzione al fenomeno degli hikikomori e alla relazione tra questo fenomeno e le dipendenze digitali, senza tralasciare le differenze e le assonanze che intercorrono tra i fenomeni, nonchè le possibilità di aggancio e di intervento terapeutico. Di particolare interesse l’associazione con il Disturbo da gioco su Internet (DGI) e la lettura della realtà come inter-realtà che rede possibile concepire il mondo off-line e on-line come interagenti e integrati e favorisce una concettualizzazione dell’esperienza dei ragazzi al passo coi tempi.

Dipendenza da sesso e altre dipendenze

Per quanto riguarda la dipendenza da cibo si veda la bibliografia sui disturbi alimentari.

Esmeralda Greco, Cyberspazio e addiction, in Dal fare al dire, n. 2 (2023), pp. 27-34
L’uso della tecnologia è inscindibile dal nostro vivere quotidiano: abbiamo incorporato il mondo dell’artefatto digitale e l’abbiamo anche incarnato in quanto i confini extracorporei sono diventati quelli dell’artefatto. Anche la comunicazione è cambiata con lo sviluppo delle tecnologie digitali e così il nostro modo di lavorare, interagire, educare… Il cyberspazio permette l’interazione tra persone che non si conoscono e la creazione di comunità virtuali, che hanno regole proprie (neyiquette, privacy, …). In questi spazi vengono provate emozioni forti ma disincarnate, esperienze virtuali che possono, specialmente nelle nuove generazioni, sviluppare abilità nuove come il multitasking, ma anche difficoltà di relazione. Inoltre impulsività e ricerca estrema di sensazioni (sensation seeking) e di novità (novelty seeking) possono facilmente indurre alla dipendenza. L’articolo parla in particolare della cybersex addiction e del neoporn. Descrive le tappe del tragitto che porta alla cybersexaddiction secondo Kimberly Yung e quali sono i fruitori a rischio. Inoltre accenna ad alcuni particolari settori del neoporn legati al voyerismo e spiega gli effetti deleteri di questo fenomeno, Infine auspica una maggiore attenzione a questi temi da parte del mondo dell’educazione e della politica affinché venga attuata una prevenzione primaria secondaria e terziaria efficace.

9788835138006_0_536_0_75Cesare Guerreschi, Pornodipendenza: la sofferenza dietro l’apparenza. Un approccio alla valutazione e al trattamento della dipendenza da pornografia, Franco Angeli, Milano 2022, 125 p.
La dipendenza da pornografia è più diffusa di quanto si pensi e necessita di una maggiore attenzione da parte degli specialisti. L’obiettivo del libro è proprio quella di esplorare e definire i molteplici e differenti aspetti legati a questo tema. Vengono analizzate sia l’evoluzione della pornografia che il suo ruolo nella società moderna nonché l’influenza sulle nuove generazioni che spesso approcciano alla pornografie in età preadolescenziale. Il libro si avvale anche di storie vissute. L’autore è psicoterapeuta, pioniere in Italia dei programmi di prevenzione e trattamento per le new addiction.
Collocazione Biblioteca: 19859

Andrea Costa, Anna Bugatti, Giuseppe Lucchini, Il fenomeno del Binge Watching tra gli adolescenti: uno studio osservazional e descrittivo, in Psicologia della Salute n. 2 (2022), pp. 80-108
Gli obiettivi di questo studio erano di osservare e descrivere il fenomeno del Binge Watching nella popolazione adolescente durante il periodo di emergenza sanitaria provocata dalla pandemia, individuando le variabili socio-demografiche maggiormente correlate a tale comportamento. Lo studio ha coinvolto 376 adolescenti frequentanti un istituto scolastico superiore di Brescia. I risultati hanno dimostrato che gli adolescenti, in larghissima parte, dedicano parte del loro tempo alle serie TV, più femmine che maschi. Pratica solitaria generalmente condotta sul cellulare nelle ore del dopo cena.

Luca Rossi, Sex addiction: fenomeno in evoluzione, in Mission, a. 15, n. 56 (dic. 2021), pp. 21-23
Da circa una quindicina di anni diversi Servizi sul territorio hanno intrapreso il trattamento dei giocatori d’azzardo patologici, che solo dal 2017 è rientrato nei LEA, venendo riconosciuta come patologia di cui il SSN deve occuparsi. Progressivamente negli ultimi anni alcuni Servizi hanno preso in carico pazienti con problemi collegati al sesso, comprese forme di dipendenza o abuso.

COP_Counseling_2-2021_300-725x1024Yura Loscalzo, Costanza Ramazzotti, Marco Giannini, Studyholism e Study Engagement in relazione alle conseguenze sullo studio dovute alla pandemia da Covid-19. Uno studio pilota quali-quantitativo su studenti universitari, in Counseling, vol. 14, n. 2 (giu. 2021) – on line, pp. 79-91
La pandemia da Covid-19 ha richiesto l’adozione di misure governative volte a contenere la diffusione del virus, tra cui la chiusura delle università. Questo studio pilota quali-quantitativo ha l’obiettivo di analizzare, in un campione di 202 studenti universitari italiani (Metà = 24.60±5.50), se sono stati vissuti effetti positivi e negativi (oltre che neutrali) sullo studio a causa dell’emergenza sanitaria e se il livello di Studyholism (ossessione da studio) e Study Engagement (piacere/motivazione nei confronti dello studio) differisce in base alla presenza/assenza di questi effetti. Nell’articolo sono riportati commentati i risultati della ricerca.

Roberta Rossi … [et al.], Pornografie. Tra opportunità e patologie, in Psicobiettivo, a. 41, n. 2 (mag.- ago. 2021), pp. 35-190
La monografia è dedicata al fenomeno della pornografia di massa, nelle sue dimensioni antropologiche, sociali, culturali e cliniche. I contributi raccolti esplorano diverse dimensioni di questo fenomeno: le implicazioni sociali e psicologiche che ne sostengono l’attuale diffusione, la correlazione con l’espansione del mondo digitale, l’evoluzione delle sue forme nel tempo della pandemia di Covid-19, la pornografia come sintomo o come risorsa, le eventuali strategie terapeutiche. Si segnala in particolare l’articolo di Luca Tornatola, Dipendenza sessuale nel DSM-5. Andrebbe riconsiderata la sua inclusione?

Donatella Marazziti … [et al.], I comportamenti gratificanti e le loro proprietà tossicomanigene, in Medicina delle Dipendenze, a. 11, n. 41 (mar. 2021), pp. 6-64
Le dipendenze ‘senza sostanza’ rappresentano una delle più rilevanti sfide della psichiatria contemporanea. L’auspicio per il futuro è la costruzione di un approccio standardizzato, omnicomprensivo e multidisciplinare, in grado di coordinare la ricerca neurobiochimica e genetica, il riassetto cognitivo-comportamentale, l’analisi dei fattori socioambientali condizionanti (di rischio o di resilienza), la programmazione e l’organizzazione dei sistemi sociosanitari, i necessari atti politici e le opportune modifiche legislative. I contributi proposti nella presente monografia sono i seguenti: “Le proprietà tossicomanigene dei comportamenti gratificanti ” di Valeria Serra, Francesco Tracis, Miriam Melis; “L’uso problematico di Internet: tra eterogeneità nosografica e clinica” di Stefania Palermo … [et al.]; “Aspetti psicopatologici dell’uso problematico di Internet” di Angelo GI Maremmani …[et al.]; “Shopping compulsivo” di Silvio Presta … [et al.]; “La dipendenza affettiva: stato dell’arte” di Samuele Torrigiani … [et al.]; “Sindrome da overtraining” di Silvia Presta … [et al.]; “Food addiction: una questione controversa” di Salvatore Amadori … [et al.]; “Sex addiction” di Elisabetta Parra … [et al.].

9788869928239_0_536_0_75Pierluigi De Pascalis, Ortoressia. Quando il cibo diventa ossessione, Armando, Roma, 2020, 207 p.
L’autore descrive le tappe di individuazione e definizione di una condizione nota come ortoressia, che si manifesta quando la ricerca del cibo buono o sano diventa un’ossessione che compromette la sfera sociale e la salute dell’individuo. Il testo descrive i test diagnostici, i principali fattori di rischio, le strategie terapeutiche e preventive, il ruolo della famiglia e dell’ambiente riguardanti questo disturbo ossessivo compulsivo. Inoltre, presenta uno studio che delinea la situazione in Italia in merito al tema, individua i soggetti più a rischio e i regimi alimentari più facilmente coinvolti. Il volume è rivolto ai professionisti della nutrizione, ai terapeuti e ai famigliari di soggetti a rischio o con diagnosi di ortoressia.
Collocazione Biblioteca: 18989

Ravi Philip Rajkumar, A biopsychosocial Approach to Understanding Panic Buying. Integrating Neurobiological, Attachment-Based, and Social-Anthropological Perspectives, in Frontiers in Psychology, vol. 12, art. 184 (2021) – on line, pp. 1-10
La pandemia globale del COVID-19 ha focalizzato l’attenzione sul fenomeno degli “acquisti dettati dal panico” caratterizzati da acquisti eccessivi di specifici materiali – in particolare cibo e prodotti di igiene – in previsione di una possibile carenza. Questo fenomeno è stato ben documentato in risposta a diversi disastri naturali e causati dall’uomo, ma la sua portata e gravità globale nel contesto del COVID-19 sono senza precedenti. Questa risposta può avere un impatto negativo su salute, sicurezza del cibo e sforzi di prevenzione dalle malattie. Questo documento analizza il fenomeno da una prospettiva biologica, evolutiva, psicologica e sociologica, si fa il tentativo di integrare queste tre prospettive e formulare in tal modo un modello bio-psico-sociale degli acquisti dettati dal panico in risposta a questa crisi sanitaria globale.

Gaëlle Challet-Bouju, Typology of buyers grounded in psychological risk factors for compulsive buying (impulsivity, self-esteem, and buying motives). Latent Class Analysis Approach in a Community Sample, in Frontiers in Psychology, vol. 11, art. 3389 (2020) – on line, pp. 1-9
L’obiettivo di questo studio è stato individuare sottogruppi significativi di compratori di acquisti compulsivi sulla base di fattori psicologici di rischio. Un campione di comunità di 242 donne adulte ha completato un sondaggio online che esplorava le abitudini e i motivi degli acquisti, l’impulsività, l’autostima e la gravità degli acquisti compulsivi. I risultati presentano analogie con il modello di dipendenza “Interazione di Persona – Sentimento – Consapevolezza – Esecuzione” (Interaction of Person-Affect-Cognition-Execution =I-PACE) e il modello negativo di rafforzamento di dipendenza dalla droga, entrambi i quali suggeriscono che i sentimenti negativi giocano un ruolo centrale nel motivare e mantenere la dipendenza. Queste analogie di profili psicologici con altri comportamenti di dipendenza, con sintomi ed espressioni cliniche comuni, sono ulteriori argomentazioni da considerare, che concettualizzano gli acquisti compulsivi come un disturbo di dipendenza.

9788891791290_0_536_0_75Franco Riboldi, Enrico Magni, Cybersex addiction. Cause, sintomi, percorsi di autoterapia, Franco Angeli, Milano, 2020, 144 p.
Il volume indaga la cybersex addiction e mostra quanto sia attuale e incredibilmente diffusa in persone di ogni età. Il rischio è una sessualità appiattita, esaltata solo nei suoi lati più oscuri, incapace di contenere un desiderio di piacere ossessivo e fuori controllo. In tale disturbo del vissuto sessuale, non ancora contemplato nei manuali diagnostici, si rinviene tutta l’ambivalenza del cyberspazio, dove tutti possono accedere e spostarsi da un capo all’altro del mondo con un semplice “click”. Nel fotografare la complessità del rapporto tra sessualità e Internet, il testo illustra le motivazioni che possono portare a questa prigione virtuale e le diverse forme in cui si può sviluppare. Fornisce esempi di natura clinica, con personaggi della letteratura come protagonisti. Seguono esercizi di distensione immaginativa per chi – operatore o paziente – è alle prese con questo tipo di dipendenza. Riboldi è medico, criminologo e direttore dell’UOC Rete Dipendenze di Lecco; Enrico Magni è psicologo, psicoterapeuta e sessuologo.
Collocazione Biblioteca: 19066

Emiliano Lambiase, La dipendenza sessuale. Diagnosi e strumenti clinici, Carocci, Roma, 2019, 197 p.
La dipendenza sessuale è un disturbo di cui molto si parla e spesso, in modo inadeguato, vi si ricorre per giustificare condotte patologiche o immorali. Dopo anni di dibattiti scientifici è stata ufficialmente inserita nell’undicesima versione della classificazione internazionale delle malattie dell’Organizzazione mondiale della sanità (ICD-11), all’interno della categoria dei disturbi del controllo degli impulsi, col nome di “compulsive sexual behaviour disorder”. Il libro, dopo aver presentato i più recenti sviluppi diagnostici e le attuali ipotesi psicologiche (attaccamento, funzionamento metacognitivo e meccanismi di apprendimento) e neurologiche, illustra un protocollo terapeutico basato su una lunga esperienza e impostato in modo da poter essere utilizzato da professionisti di qualunque approccio terapeutico. Le spiegazioni teoriche e pratiche sono affiancate dalla descrizione di alcuni casi clinici. L’autore è psicologo e psicoterapeuta.
Collocazione Biblioteca: 18612